Fragilità vasi capillari cerebrali
Buonasera, ho bisogno di sapere se c'è una cura possibile per mia madre. Il 2 di dicembre mia madre 77 anni ha avuto una emorragia cerebrale nel lato sx che le ha bloccato la parola e il lato dx. Dopo pochi giorni ne ha avuta un altra di piccola entità ed il 14 dicembre una terza questa volta al lato dx del cervello bloccandole la deglutizione. I medici dicono che questi piccoli versamenti sono dovuti ad una degenerazione dei vasi capillari e che non ci sono cure per evitare questi sanguinamenti.Premetto che in questi ultimi giorni mia madre ha avuto un piccolo miglioramento in quanto ha ripreso leggermente a deglutire e a cercare di parlare. Oggi però le è stata fatta una Tac da cui sono risultati altri piccoli versamenti. Non sappiamo più cosa pensare, possibile che bisogna solo sperare che non si ripresentino più??? C'è una possibilità di intervenire in qualche modo per rinforzare i capillari???
Aspetto fiduciosa in una vostra risposta. Grazie
Aspetto fiduciosa in una vostra risposta. Grazie
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La fragilità vasale, a livello cerebrale, è da mettere in relazione, molto frequentemente, alla rigidità, con scarsa elasticità (sclerosi), delle arterie, fattore spesso presente in persone anziane (presumo che altre indagini, ad es. un ecocolordoppler dei vasi sovraortici, confermino questo mio orientamento).
Il controllo della pressione arteriosa, la normalizzazione di alcuni parametri ematici...sono gli "argomenti" di cui si può disporre (direi che più importanti fra tutti sono gli sbalzi pressori durante la giornata). Ma rimane il fatto che i danni sui vasi tendono a rimanere mentre si può sperare che i danni, o alcuni di essi, cerebrali regrediscano con il riassorbimento delle raccolte ematiche e con recupero di quelle zone grigie che potremmo considerare "dormienti" per la scarsa funzonalità ma, comunque, non completamente escluse da una possibilità di recupero.
Cordialmente.
Il controllo della pressione arteriosa, la normalizzazione di alcuni parametri ematici...sono gli "argomenti" di cui si può disporre (direi che più importanti fra tutti sono gli sbalzi pressori durante la giornata). Ma rimane il fatto che i danni sui vasi tendono a rimanere mentre si può sperare che i danni, o alcuni di essi, cerebrali regrediscano con il riassorbimento delle raccolte ematiche e con recupero di quelle zone grigie che potremmo considerare "dormienti" per la scarsa funzonalità ma, comunque, non completamente escluse da una possibilità di recupero.
Cordialmente.
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 8.2k visite dal 10/01/2011.
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