Laser percutaneo

Buona sera.
Sono un giovane di 38 anni che da circa 4 anni soffre di erniadel disco. A marzo del 2009 ho avuto una coblazione che mi ha aiutato fino ad agosto del 2010 a stare bene ma da settembre sto soffrendo tantissimo, ho fatto un ciclo di pillole antinfiammatorie con risultati modesti, poi il medico di base mi ha prescritto 10 iniezioni di bentelan e 10 di artrosilene, mi sono sentito meglio ma oggi torno a soffrire. I sintomi sono grande dolore dietro la gamba destra, formicolio del piede destro con lieve e sporadico addormentamento del piede e polpaccio. Ieri ho effettuato una RM e questo è purtroppo il risultato:
Ridotto spessore e segnale del disco L5/S1 per fenomeni degenerativi.
Ernia discale a livello L5/S1, mediana, paramediana e laterale destra, con compressione sul sacco durale e le radici nervose.
In pratica il quadro mi sembra davvero per me molto duro da accettare e non so cosa fare perchè ho paura di un intervento chirurgico perchè temo successivi problemi come il camminare a vita in modo claudicante (zoppo) o altre conseguenze.
Ho letto su internet del laser percutaneo ma non so se a Napoli si opera in questo modo e se si paga qualcosa o se il servizio sanitario nazionale lo passa in modo gratuito. Mi piacerebbe trovare una soluzione poco invasiva al problema.
Le mie domade sono quindi le seguenti:
1) Posso evitare di operarmi sgonfiando l'ernia in qualche modo?
2) A Napoli si effettua l'operazione all'ernia del disco con laser percutaneo? In quale ospedale?
3) Quanto costa il laser percutaneo? lo passa il servizio sanitario?
4) Il ridotto spessore del disco può pregiudicare l'intervento con laser?
5) Mi sto preoccupando per nulla perchè l'intervento chirurgico classico oggi non comporta controindicazioni? oppure la mia preoccupazione è lecita?
6) E' vero che le ernie col tempo tendono a regredire dando meno problemi? Se è vero quanto tempo ci vuole?
Grazie di cuore a tutti i medici che mi aiuteranno, vi prego di comprendere la mia anzia e la mia paura.

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Dr. Giovanni Migliaccio Neurochirurgo 13.7k 398
Egr. signore,
per poter decidere innanzi tutto se un'ernia è da operare bisogna sia vedere le immagini degli esami effettuati sia visitare il paziente.
Le diverse tecniche, più o meno a ragione propagandate, non sono alternative all'intervento tradizionale (che comunque è un intervento eseguito con tecnica microchirurgica, ovvero al microscoipio), ma hanno delle precise indicazioni.

Detto questo, non so dirLe che metodica io utilizzerei nel Suo caso.
Per le altre domande che pone, posso rispondere ad alcune e precisamente che le ernie non regrediscono, possono <ridursi di volume> creando minor compressione sulla radice nervosa, ma è necessario valutare se nel frattempo non abbiano creato un qualche danno alla radice.
L'intervento cosiddetto tradizionale non ha controindicazione alcuna, mentre le altre metodiche si.

Cordialmete