Sospensione dintoina
Salve, quasi 5 anni fa sono stato operato di un angioma cavernoso vicino al centro della parola. Ora vorrei smettere di prendere la dintoina. Il neurochirurgo che mi ha operato mi ha detto che potevo togliere mezza pasticca ogni 5 giorni; mentre un neurologo mi ha detto che ne devo togliere mezza ogni sei mesi. Capirete che c'è una "piccola" differenza. Quale sarebbe, secondo voi, la strada giusta da seguire? Per completezza aggiungo che non ho mai sofferto di epilessia; l'unico episodio che ho avuto è quando mi ha sanguinato l'angioma (è così che l'ho scoperto). Sono quasi 5 anni che prendo 2 pasticche di dintoina al giorno e il dosaggio ematico di questo farmaco è di 5 con valori di riferimento 10-20.
Grazie.
Saluti.
Grazie.
Saluti.
[#1]
Gentile signore,
c'è un errore di fondo. Un farmaco antiepilettico agisce come tale quando il suo dosaggio è in range terapeutico. Se lei ha la dintoina sottodosata, intanto non è protetto dalle crisi comiziali e per di più si prende gli effetti collaterali del farmaco. Come dire, preso così meglio non prenderlo.
Per valutare se sospendere o meno un farmaco anticomiziale dato per motivi neuroprotettivi (ma crisi non è ha mai avute) dovrà eseguire un esame EEG per valutare l'attività elettrica cerebrale e consultare un neurologo che metta al vaglio il quadro elletroencefalografico cerebrale con il rischio di crisi alla sospensione del farmaco.
Saluti
c'è un errore di fondo. Un farmaco antiepilettico agisce come tale quando il suo dosaggio è in range terapeutico. Se lei ha la dintoina sottodosata, intanto non è protetto dalle crisi comiziali e per di più si prende gli effetti collaterali del farmaco. Come dire, preso così meglio non prenderlo.
Per valutare se sospendere o meno un farmaco anticomiziale dato per motivi neuroprotettivi (ma crisi non è ha mai avute) dovrà eseguire un esame EEG per valutare l'attività elettrica cerebrale e consultare un neurologo che metta al vaglio il quadro elletroencefalografico cerebrale con il rischio di crisi alla sospensione del farmaco.
Saluti
Dr. Marco Mannino
Neurochirurgo
http://www.studiomannino.com
[#2]
Utente
Intanto grazie per la risposta. Le riporto il referto del mio ultimo EEG eseguito il 19/10/10; recita così:
"INTERPRETAZIONE DEL TRACCIATO
Ritmo di fondo a 11 Hz, regolare, simmetrico, reagente intercalato a ritmi beta bianteriori e a brevi treni di potenziali teta a 5-6 HZ in sede fronto-temporale sx, diffusi controlateralmente. Si registrano grafoelementi puntuti a localizzazione temporale media sn (opposizione di fase T5) ed in un'occasione parietale sn (opposizione di fase P3), maggiormente evidenti in corso di iperpnea. Tendenza al trascinamento durante la stimolazione luminosa inermitente.
CONCLUSIONI
Anomalie a prevalente localizzazione temporale sinistra, in presenza di un normale ritmo di fondo. Tracciato sovrapponibile al precedente esame del 22/12/2009."
A questo punto cosa mi consiglia? Dare retta al neurochirurgo che mi ha operato o al neurologo? O addirittura aspettare a togliere il farmaco?
Grazie anticipatamente.
"INTERPRETAZIONE DEL TRACCIATO
Ritmo di fondo a 11 Hz, regolare, simmetrico, reagente intercalato a ritmi beta bianteriori e a brevi treni di potenziali teta a 5-6 HZ in sede fronto-temporale sx, diffusi controlateralmente. Si registrano grafoelementi puntuti a localizzazione temporale media sn (opposizione di fase T5) ed in un'occasione parietale sn (opposizione di fase P3), maggiormente evidenti in corso di iperpnea. Tendenza al trascinamento durante la stimolazione luminosa inermitente.
CONCLUSIONI
Anomalie a prevalente localizzazione temporale sinistra, in presenza di un normale ritmo di fondo. Tracciato sovrapponibile al precedente esame del 22/12/2009."
A questo punto cosa mi consiglia? Dare retta al neurochirurgo che mi ha operato o al neurologo? O addirittura aspettare a togliere il farmaco?
Grazie anticipatamente.
[#3]
Se legge bene cosa le ho scritto sopra troverà la risposta.
Non è un quiz, ma a mio avviso sulla gestione dei farmaci anticomiziali è il neurologo a dover decidere. E' più naturale per loro l'interpretazione di un EEG rispetto aq uella che può avere (ahimè...) un neurochirurgo.
Cordialmente
Non è un quiz, ma a mio avviso sulla gestione dei farmaci anticomiziali è il neurologo a dover decidere. E' più naturale per loro l'interpretazione di un EEG rispetto aq uella che può avere (ahimè...) un neurochirurgo.
Cordialmente
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 6.5k visite dal 15/11/2010.
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