Ernie discali espulse

Salve, sono una 43enne con pregressa mastectomia (compresi i linfonodi), chemio ecc., da cui sono trascorsi quasi 6 anni.
Circa 2 anni fa mi sono sottoposta a risonanza magnetica a causa di un persistente dolore lombare, e questo è il risultato:
A livello L2 L3 voluminosa ernia discale posteriore paramediana dx verosimilmente espulsa.
A livello L3 L4 protusione discale posteriore asimmetrica più sviluppata in sede paramediana foraminale dx.
A livello L4 L5 importante protusione discale posteriore simmetrica, che impegna parzialmente entrambi forami.
A livello L5 S1 voluminosa ernia discale posteriore mediana, lievemente dx versa verosimilmente espulsa.
Lo specialista che mi ha visitata subito dopo ha detto che non vi era indicazione chirurgica e da allora sono andata avanti con fisioterapia e qualche antinfiammatorio.
La situazione non è molto cambiata, ed alterno periodi di relativa quiete con altri di persistenti dolori: gli antinfiammatori non mi fanno quasi nulla. Ho fatto un solo ciclo di fisioterapia, il prossimo lo inizio a fine mese.
Cosa mi consigliate di fare per evitare l'intervento, se è evitabile ?
A chi posso rivolgermi per un consulto più approfondito (magari nelle Marche) ?
Grazie e buon lavoro a tutti.
[#1]
Dr. Vincenzo Della Corte Neurochirurgo 7.1k 247
Gent.le Sig.a,
non ha mai avuto dolori anche ad un arto inf, formicolii,
deficit di forza magari dopo aver percorso un breve tratto di strada...
Faccia sapere e cordialità
[#2]
Dr. Giovanni Migliaccio Neurochirurgo 13.7k 398
Gentile signora,
oltre a rispondere alle domande del collega Della Corte, da cui vagamente si potrebbe intuire quale delle ernie prevale nel procurare i sintomi, a mio parere (che immagino coincida con quello del collega) in presenza di scarsa efficacia della terapia medica, in presenza di disco fuoriuscito (ernia espulsa), l'indicazione all'intervento è molto probabile, al fine di non doversi poi trovare veramente con qualche deficit di forza che magari ora non ha.
Ovviamente queste mie considerazioni vanno considerate come aleatorie in assenza di un riscontro oggettivo sia clinico che strumentale.

Cordialmente
[#3]
Utente
Utente
Ringrazio per la gentilezza e la disponibilità e chiedo scusa per il ritardo, ma non mi collego spesso alla rete.
Rispondo con una singolare coincidenza, nel senso che proprio in questi ultimi giorni ho iniziato ad accusare un leggero fastidio/intorpidimento alla gamba destra.
Riguardo alle terapie farmacologiche e fisioterapiche, debbo dire di non averne quasi fatte: in particolare, a livello farmacologico ho solo preso qualche volta un blando antinfiammatorio (tauxib e brufen), in quanto fino a luglio scorso prendevo ancora il Nomafen e quindi il mio medico curante non ha voluto aggiungere altri farmaci.
Di fisioterapia, invece, ho fatto un solo ciclo di 10 sedute più di un anno fa e poi basta (e questa volta per mia incuria). Adesso ho prenotato una visita fisiatrica fra un mese. Leggendo altre lettere sul medesimo problema ho visto che molti hanno fatto terapie farmacologiche abbastanza importanti (cortisonici ed altro) ed altri hanno trovato giovamento con la ginnastica (panca ad inversione) ed il nuoto. Quindi, le mie domando sono le seguenti (visto che l'idea di un altro intervento non mi fa impazzire di gioia):
1) Posso provare una terapia farmacologica efficace ?
2) Fisioterapia, ginnastica e nuoto mi servirebbero ?
3) Oltre alla visita dal fisiatra, da quale altro specialista mi converrebbe farmi vedere ?
4) in caso di intervento chirurgico, quali sono i rischi e le controindicazioni, e quali i reali benefici ?
Chiedo scusa per le tante domande, ma la paura e la voglia di guarire sono forti.
Ringrazio fin d'ora chi vorrà rispondermi per la gentilezza e la disponibilità.
Grazie e buon lavoro a tutti.
[#4]
Dr. Giovanni Migliaccio Neurochirurgo 13.7k 398
Gentile signora,
un intervento chirurgico non è un opzione e se è necessario deve essere effettuato.
Detto questo e fermo restando che l'indicazione ad ogni terapia può essere fatta solo dopo lo studio completo del caso clinico, in cui è essenziale la visita dello specialista, visto l'insuccesso della terapia conservativa e stando al referto trascritto, insistere su questa sarebbe solo un palliativo momentaneo.

Gentile signora, l'uso di antidolorifici e di cortisonici va limitato in un breve spazio di tempo. Tali farmaci, nel caso di un'ernia discale, hanno effetto sui sintomi, ma non certo sulla causa.
Il loro beneficio può avere durata variabile,ma non prevedibile.

L'intervento di discectomia (asportazione dell'ernia) eseguito con tecnica microchirurgica ovvero con l'uso del microscopio operatorio è un intervento praticamente senza rischi in mani esperte.
Se l'intervento è necessario non vi sono controindicazioni particolari e i benefici, di regola, sono la guarigione.

Cordialmente
Tumore al seno

Il tumore al seno è il cancro più diffuso in Italia: quali sono i fattori di rischio e come fare prevenzione? Sintomi, diagnosi e cura del carcinoma mammario.

Leggi tutto