Fastidi e dolori falangi mano
Buongiorno,
ho 41 anni e da circa 1 anno soffro di alcuni problemi alle mani. Uso le mani in ambito informatico come programmatore per circa 12 ore al giorno da circa 20 anni.
I fastidi sono iniziati con alterazioni di sensibilità, oggi i fastidi, evidenziati molto a destra, sono dolori sordi nelle falangi delle dita, a volte l'indice, medio ma anche anulare e migliolo. I dolori vanno e vengono, non sono al momento invalidanti, ma a volte sono più frequenti / maggiori in relazione al tempo (umidità, pioggia, mal tempo). Conservo alle mani forza e l'alterazione di sensibilità sembra stabile.
Non ho dolori alle braccia / avambracci. Ho però una certa rigidità al collo, specialmente al mattino. Pratico nuoto, esercizi per le spalle al mattino, evito di fare movimenti bruschi con il collo, manipolazioni, trazioni.
Ho eseguito RMN ed Elettromiografia:
Esame eseguito con tecnica FSOPT T1 e FRFSET T2 dip. in sagittale e FGRT2 in assiale ha mostrato:
Riduzione della fisiologica lordosi cervicale. Discreti fenomeni spondilosici con associata artrosi interapofisaria in tutto il tratto di colonna esaminato.
Modesta riduzione di segnale nelle sequenze T2 pesate dei dischi intersomatici nel tratto C2-C6 da riferire a fenomeni disidratativi.
Al livello C4-C5, protusione discale mediana e paramediana DX, con obliterazione dello spazio sub-aracnoideo anteriore ed impronta midollare.
Protusione discale mediana e paramediana bilaterale, con obliterazione dello spazio sub-aracnoideo anteriore ed impronta midollare in C5-C6.
Canale vertebrale di ampiezza ridotta nel tratto C3.C6.; regolare morfologia, volume e segnale del midollo esaminato.
----------
Nel muscolo Bicipite brachiale destro e sinistro e nel muscolo Abduttore del V dito di destra e nel muscolo Tricipite brachiale di sinistra: Marcata perdita di unità motorie. Ampiezza nella norma. Nella norma la durata media dei potenziali di unità motoria. Aumentata l’incidenza media dei potenziali polifasici. Non denervazione.
Nel nervo Mediano di destra normale la VCS antidromica nel tratto polso – III dito (50 m/sec) ed è normale nel tratto gomito – polso (65 m/sec). Normale l’ampiezza del potenziale sensitivo evocato al III dito per stimolazione dal polso (25 uV) e dal gomito (13 uV).
Nello stesso nervo normale il tempo di conduzione distale (3.8 msec x 8 cm).
Normale la VCM max nel tratto gomito – polso (64 m/sec). Normale l’ampiezza del potenziale muscolare evocato per stimolazione dal polso (12 mV) e dal gomito (10 mV). Nel nervo Ulnare destra normale la VCS antidromica nel tratto polso – V dito (46 m/sec). Normale l’ampiezza del potenziale sensitivo evocato al V dito per stimolazione dal polso (14 uV).
CONCLUSIONI:
I dati elettrofisiologici suesposti evidenziano solo: ‘Nei muscoli esplorati una perdita di unità motorie associata ad un aumento dei potenziali polifasici’, che seppur al momento non sembrano assumere un chiaro significato di patologia vanno ricontrollati
ho 41 anni e da circa 1 anno soffro di alcuni problemi alle mani. Uso le mani in ambito informatico come programmatore per circa 12 ore al giorno da circa 20 anni.
I fastidi sono iniziati con alterazioni di sensibilità, oggi i fastidi, evidenziati molto a destra, sono dolori sordi nelle falangi delle dita, a volte l'indice, medio ma anche anulare e migliolo. I dolori vanno e vengono, non sono al momento invalidanti, ma a volte sono più frequenti / maggiori in relazione al tempo (umidità, pioggia, mal tempo). Conservo alle mani forza e l'alterazione di sensibilità sembra stabile.
Non ho dolori alle braccia / avambracci. Ho però una certa rigidità al collo, specialmente al mattino. Pratico nuoto, esercizi per le spalle al mattino, evito di fare movimenti bruschi con il collo, manipolazioni, trazioni.
Ho eseguito RMN ed Elettromiografia:
Esame eseguito con tecnica FSOPT T1 e FRFSET T2 dip. in sagittale e FGRT2 in assiale ha mostrato:
Riduzione della fisiologica lordosi cervicale. Discreti fenomeni spondilosici con associata artrosi interapofisaria in tutto il tratto di colonna esaminato.
Modesta riduzione di segnale nelle sequenze T2 pesate dei dischi intersomatici nel tratto C2-C6 da riferire a fenomeni disidratativi.
Al livello C4-C5, protusione discale mediana e paramediana DX, con obliterazione dello spazio sub-aracnoideo anteriore ed impronta midollare.
Protusione discale mediana e paramediana bilaterale, con obliterazione dello spazio sub-aracnoideo anteriore ed impronta midollare in C5-C6.
Canale vertebrale di ampiezza ridotta nel tratto C3.C6.; regolare morfologia, volume e segnale del midollo esaminato.
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Nel muscolo Bicipite brachiale destro e sinistro e nel muscolo Abduttore del V dito di destra e nel muscolo Tricipite brachiale di sinistra: Marcata perdita di unità motorie. Ampiezza nella norma. Nella norma la durata media dei potenziali di unità motoria. Aumentata l’incidenza media dei potenziali polifasici. Non denervazione.
Nel nervo Mediano di destra normale la VCS antidromica nel tratto polso – III dito (50 m/sec) ed è normale nel tratto gomito – polso (65 m/sec). Normale l’ampiezza del potenziale sensitivo evocato al III dito per stimolazione dal polso (25 uV) e dal gomito (13 uV).
Nello stesso nervo normale il tempo di conduzione distale (3.8 msec x 8 cm).
Normale la VCM max nel tratto gomito – polso (64 m/sec). Normale l’ampiezza del potenziale muscolare evocato per stimolazione dal polso (12 mV) e dal gomito (10 mV). Nel nervo Ulnare destra normale la VCS antidromica nel tratto polso – V dito (46 m/sec). Normale l’ampiezza del potenziale sensitivo evocato al V dito per stimolazione dal polso (14 uV).
CONCLUSIONI:
I dati elettrofisiologici suesposti evidenziano solo: ‘Nei muscoli esplorati una perdita di unità motorie associata ad un aumento dei potenziali polifasici’, che seppur al momento non sembrano assumere un chiaro significato di patologia vanno ricontrollati
[#1]
Egr. signore,
è possibile una relazione tra i Suoi sintomi e quanto sarebbe descritto nel referto della RM.
Per poter però porre la diagnosi di certezza e quindi la relativa terapia (che intuisco chirurgica), deve essere valutato direttamente mediante una visita medica dallo specialista.
Cordialmente
è possibile una relazione tra i Suoi sintomi e quanto sarebbe descritto nel referto della RM.
Per poter però porre la diagnosi di certezza e quindi la relativa terapia (che intuisco chirurgica), deve essere valutato direttamente mediante una visita medica dallo specialista.
Cordialmente
[#2]
Utente
Buonasera dott. Migliaccio,
grazie per avermi risposto.
Ho già effettuato la visita neurologica che è risultata negativa. L'approccio proposto (il neurochirurgo dice che la stenosi cervicale è lieve ed è congenita) e da me ampiamente accettato dopo essermi documentato, per ora, è di tipo conservativo: reputo al momento che gli eventuali rischi legati al post intervento (soprattutto dalle mie parti) siano più elevati dell'attuale mio stato.
Pesavo, prima di intraprendere attività fisica per combattere questo problema, circa 98kg e ciò credo abbia contribuito, congiuntamente alle posture errate, al manifestarsi di questa problematica.
Ora peso 80kg, eseguo nuoto e palestra ed al momento i fastidi, seppur presenti, si sono stabilizzati ed hanno, come descritto un andamento altanenante ma tutto sommato gestibile (sono passati dalla RMN 8 mesi).
Guardando però al futuro, se la situazione dovesse precipitare (le ernie come da Lei stesso detto non guariscono, forse le protusioni un po si ?) sarei comunque pronto ad un intevento.
A questo proposito, Lei che tipo di soluzione propone dopo aver rimosso il (o i) disco vertebrale; un cage, una protesi o un pezzo di osso prelevato dalla cresta iliaca per fissare le vertebre ?
Ciò per me è interessante in quanto da quanto letto, questo tipo di intervento, soprattutto con le protesi, potrebbe portare a lungo termine a problemi in altri distretti contigui.
Non vorrei dunque iniziare un iter senza fine.
La ringrazio per il Suo intervento.
Cordialmente
grazie per avermi risposto.
Ho già effettuato la visita neurologica che è risultata negativa. L'approccio proposto (il neurochirurgo dice che la stenosi cervicale è lieve ed è congenita) e da me ampiamente accettato dopo essermi documentato, per ora, è di tipo conservativo: reputo al momento che gli eventuali rischi legati al post intervento (soprattutto dalle mie parti) siano più elevati dell'attuale mio stato.
Pesavo, prima di intraprendere attività fisica per combattere questo problema, circa 98kg e ciò credo abbia contribuito, congiuntamente alle posture errate, al manifestarsi di questa problematica.
Ora peso 80kg, eseguo nuoto e palestra ed al momento i fastidi, seppur presenti, si sono stabilizzati ed hanno, come descritto un andamento altanenante ma tutto sommato gestibile (sono passati dalla RMN 8 mesi).
Guardando però al futuro, se la situazione dovesse precipitare (le ernie come da Lei stesso detto non guariscono, forse le protusioni un po si ?) sarei comunque pronto ad un intevento.
A questo proposito, Lei che tipo di soluzione propone dopo aver rimosso il (o i) disco vertebrale; un cage, una protesi o un pezzo di osso prelevato dalla cresta iliaca per fissare le vertebre ?
Ciò per me è interessante in quanto da quanto letto, questo tipo di intervento, soprattutto con le protesi, potrebbe portare a lungo termine a problemi in altri distretti contigui.
Non vorrei dunque iniziare un iter senza fine.
La ringrazio per il Suo intervento.
Cordialmente
[#3]
<<<Al livello C4-C5, protusione discale mediana e paramediana DX, con obliterazione dello spazio sub-aracnoideo anteriore ed impronta midollare.
Protusione discale mediana e paramediana bilaterale, con obliterazione dello spazio sub-aracnoideo anteriore ed impronta midollare in C5-C6.>>>
Come Le dicevo la mia è solo una diagnosi intuitivaal pari dell'ipotesi dell'intervento, suggerita dal referto che qui sopra riporto, dove le descrizioni di "impronta midollare" e "obliterazione dello spazio sub-aracnoideo anteriore" sono espressione di una compressione delle strutture nervose che potrebbero creare qualche disturbo più o meno importante.
Alle domande sul tipo di procedura chirurgica eventualmente applicabile al Suo caso, non posso rispondere a distanza. Posso solo dire che l'innesto di osso autologo (dalla cresta iliaca), ormai non è quasi più utilizzato.
Cordialmente
Protusione discale mediana e paramediana bilaterale, con obliterazione dello spazio sub-aracnoideo anteriore ed impronta midollare in C5-C6.>>>
Come Le dicevo la mia è solo una diagnosi intuitivaal pari dell'ipotesi dell'intervento, suggerita dal referto che qui sopra riporto, dove le descrizioni di "impronta midollare" e "obliterazione dello spazio sub-aracnoideo anteriore" sono espressione di una compressione delle strutture nervose che potrebbero creare qualche disturbo più o meno importante.
Alle domande sul tipo di procedura chirurgica eventualmente applicabile al Suo caso, non posso rispondere a distanza. Posso solo dire che l'innesto di osso autologo (dalla cresta iliaca), ormai non è quasi più utilizzato.
Cordialmente
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 4.6k visite dal 08/11/2010.
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