Protrusione erniaria l4-l5

Salve sono un ragazzo di 24 anni che da 2 soffre di questo problema.
La comparsa dell'ernia è stata dovuta ad un peso considerevole in palestra con tecnica non adeguata, dopo 1 mese di terapie(fisioterapia,TECAR) non era cambiato nulla e dopo 6 mesi avevo optato per la via chirurgica.
Il giorno degli esami, prima dell'intervento, mi fù però detto che la sintomatologia non sarebbe scomparsa sicuramente al livello lombare (a quei tempi soffrivo solo di lombalgia) quindi rifiutai l'intervento.
Vorrei sapere quindi se nei casi in cui l'operazione abbia successo se effettivamente la lombalgia rimane.
E in oltre riguardo le vostre personalissime esperienze, quale tecnica sarebbe la più opportuna nel caso della mia ernia, tecniche percutanee, oppure come nei casi di persone sportive più famose, procedere con microdiscectomia.
Pratico ancora pesistica evitando carichi alla zona lombare, ma i dolori si fanno sentire più che altro in piedi e camminando.
Ecco il referto dell'ultima RM:
"E' stato eseguito un esame di RM del rachide lombosacrale che evidenzia stenosi del canale vertebrale per peduncoli corti
su base congenita e discopatia degenerativa L4-L5 ed L5-S1, caratterizzate da protrusione posteriore a barra dell'anulus fibroso,
appoggio anteriore sul sacco durale e presenza di protrusione erniaria discale intraforaminale sn a livello L4-L5".
Non sò come muovermi, la terapia conservativa (continuo con esercizi di fisioterapia) non allevia piu di tanto il dolore.
La microdiscectomia è statisticamente piu risolutiva nel mio caso di una soluzione percutanea (coblazione)? i dolori nella zona lombare dopo una o l'altra operazione rimarranno?
Grazie della vostra attenzione
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Dr. Giovanni Migliaccio Neurochirurgo 13.7k 398
Gentile ragazzo,
l'indicazione chirurgica la si può dare dopo aver valutato clinicamente un paziente, dopo aver ascoltato la sua storia inerente alla patologia, dopo averlo visitato.
Gli interventi chirurgici sono una terapia al pari di quella medica e se per curare una determinata patologia, l'indicazione è chirurgica è quella che si deve adottare.

Un intervento chirurgico come un intervento medico deve portare a guarigione dei sintomi per cui quella terapia è effettuata.

Insuccessi e complicanze ci possono essere per ogni tipo di terapia, ma ciò non toglie che se quella è la soluzione, essa si debba adottare.

Le varie tecniche o metodologie chirurgiche hanno una loro precisa indicazione e non sono alternative fra di loro.
Se è indicata la coblazione la si effettuerà, se è indicata la microdiscectomia si effettuerà questa, ma non in sostituzione l'una dell'altra.

Nel Suo caso, pur nella consulenza on-line, ritengo che sia indicato l'intervento, ma la conferma può venire solo dopo il consulto con lo specialista.

Disponibile per eventuali ulteriori chiarimenti, La saluto con cordialità
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Attivo dal 2010 al 2011
Ex utente
Grazie mille per la cortese risposta,
oggi, sono stato da un medico e facendomi un esame di sensibilità, (dove disteso causano dolore alla pianta del piede) ho constatato che ne ho persa parecchia, visto che un anno fà, non riscontravo diversità sensoriali fra i due piedi, ora invece il sinistro praticamente non sentiva dolore.
Essendo un medico di vedute "alternative" vorrebbe farmi fare una terapia di iniezioni di "prodotti naturali" nei punti come schiena polpaccio e caviglia, penso agopuntura, non saprei il nome scientifico preciso.
Ora mi chiedo, ma se il nervo è sofferente come può questo guarire senza la scomparsa dell'ernia?, sarei ora, fortemente inclinato a procedere per la via chirurgica, sapendo che i danni ai nervi spesso non sono più riparabili..
Lei, per quello che può, come consulto online, cosa consiglia di fare? potrei anche inviarle via email le RM.
Pensa che questa "cura" possa essere effettivamente tale?
La ringrazio ancora per la Sua Cortesia e Disponibilità.
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Dr. Giovanni Migliaccio Neurochirurgo 13.7k 398
Può inviarmi le RM, ma non potrò comunque esprimere una indicazione terapeutica senza valutare per esempio quel disturbo della sensibilità che riferisce, verosimile espressione della compressione da parte dell'ernia.

Per quanto riguarda le terapie "alternative" tipo quella da Lei descritta, questa riguarderebbe sempre una terapia del sintomo e non della causa.

Cordialmente