Intervento per aneurisma cerebrale

Buongiorno,

a mia madre "per caso" hanno trovato un aneurisma cerebrale di 6/7 mm sulla arteria cerebrale media di destra.
(20 anni fa, quindi a 44 anni, aveva avuto un piccolo ictus. dopo questo periodo un neurologo ha ritenuto di prescrivere una risonanza e una tac per verificare "come stava la sua testa", quindi in totale assenza di sintomi)
Il neurochirurgo ieri le ha descritto la situazione: scelta difficile.
Senza intervento circa 1% di anuerismi scoppia, ma nel 30% dei casi comporta conseguenze piuttosto gravi
Alternativa di intervento:
- l'embolizzazione, poca invasiva, ma più rischiosa in caso di eventuali complicazioni durante l'intervento, e soprattutto non risolutiva. in una parte dei casi è necessario ripetere la procedura perchè la "materia" di cui viene riempito l'aneurisma non è sufficiente
- intervento chirurgico, con lo svantaggio di essere più invasivo, ma da lui consigliato per la dimensione e la localizzazione dell'anuerisma di mia madre, facilmente raggiungibile. Però 5% dei casi con complicazioni.
Che fare? Come prendere una decisione in una simile situazione? Stante una ottima impressione generale del chirurgo, come si fa a sapere - da "ignorante" in materia - di essere nelle mani del neurochirurgo giusto? Abitiamo in provincia di Brescia, ma ovviamente per una simile necessità non sarebbe un problema spostarsi.
Siamo spaventati e smarriti. Come scegliere se operarsi, con quale tecnica e dove?
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Dr. Giovanni Migliaccio Neurochirurgo 13.7k 398
Gentile signora,
quando si scopre occasionalmente un aneurisma cerebrale, la scelta di operarlo in effetti non è facile.
Questo aneurisma in effetti potrebbe non rompersi mai, ma la sua eventuale rottura potrebbe avere conseguenze anche gravi.
L'intervento chirurgico per un operatore esperto non comporta particolari difficoltà, ma l'intervento in se stesso ha i suoi rischi.
L'embolizzazione, pur se meno cruenta, pone altri rischi, seppur livemente inferiori,ma a volte, come Le è stato detto, può non essere soddisfacente.

E' difficile darLe un consiglio.Penso che la cosa migliore è parlare sia con il neurochirurgo che con il neuroradiologo, in modo che essi concordino quale atteggiamento terapeutico sia più idoneo al caso.

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