Piccola dilatazione aneurismatica sacciforme a livello della comunicante anteriore con sviluppo
Avevo già chiesto un consulto precedentemente per problemi cervicali, oggi però, per non farmi mancare niente!!!!! Mi è stato diagnisticato da RMN cranica:
piccola dilatazione aneurismatica sacciforme a livello della comunicante anteriore con sviluppo anteri superiore delle dimensioni di circa 3-4mm.
E' una cosa grave? Si può curare o si deve intervenire chirurgicamente? A quali rischi vado in contro?
Grazie per la disponibilità.
piccola dilatazione aneurismatica sacciforme a livello della comunicante anteriore con sviluppo anteri superiore delle dimensioni di circa 3-4mm.
E' una cosa grave? Si può curare o si deve intervenire chirurgicamente? A quali rischi vado in contro?
Grazie per la disponibilità.
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Dr. Giovanni Migliaccio †
Neurochirurgo
13.7k 398
Gentile signora,
ho appena risposto ad un altro analogo consulto, per cui non faccio altro che, sostanzialmente, dire a Lei le medesime cose.
Quando si scopre occasionalmente un aneurisma cerebrale, la scelta di operarlo non è facile.
Questo aneurisma in effetti potrebbe non rompersi mai, ma la sua eventuale rottura potrebbe avere conseguenze anche gravi.
L'intervento chirurgico per un operatore esperto non comporta particolari difficoltà, ma l'intervento in se stesso ha i suoi rischi.
L'embolizzazione, pur se meno cruenta, pone altri rischi, seppur livemente inferiori,ma a volte, come Le è stato detto, può non essere soddisfacente.
E' difficile darLe un consiglio.Penso che la cosa migliore è parlare sia con il neurochirurgo che con il neuroradiologo, in modo che essi concordino quale atteggiamento terapeutico sia più idoneo al caso.
Cordialità ed auguri
ho appena risposto ad un altro analogo consulto, per cui non faccio altro che, sostanzialmente, dire a Lei le medesime cose.
Quando si scopre occasionalmente un aneurisma cerebrale, la scelta di operarlo non è facile.
Questo aneurisma in effetti potrebbe non rompersi mai, ma la sua eventuale rottura potrebbe avere conseguenze anche gravi.
L'intervento chirurgico per un operatore esperto non comporta particolari difficoltà, ma l'intervento in se stesso ha i suoi rischi.
L'embolizzazione, pur se meno cruenta, pone altri rischi, seppur livemente inferiori,ma a volte, come Le è stato detto, può non essere soddisfacente.
E' difficile darLe un consiglio.Penso che la cosa migliore è parlare sia con il neurochirurgo che con il neuroradiologo, in modo che essi concordino quale atteggiamento terapeutico sia più idoneo al caso.
Cordialità ed auguri
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 4.4k visite dal 20/10/2010.
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