Dolori lombosacrali - spondiloartrite in sieronegativa
Mi chiamo Marta, ho 58 anni, scrivo dalla Provincia di Pisa ed ho proceduto ad effettuare una RMN alla colonna lombosacrale a causa di persistenti dolori al fondoschiena e alle articolazioni delle gambe. Ne riporto di seguito il risultato "Atteggiamento roto-scoliotico destro-sinistro convesso dorso-lombare.
Ai limiti superiori la lordosi lombare con disassamento dei muri posteriori a L2-L4.
Regolari le dimensioni del canale vertebrale.
Significativa osteofitosi delle limitanti affacciate in particolare al tratto dorsale e lombare prossimale con perdita del tono idrico dei nuclei polposi dei dischi intersomatici.
Alcune formazioni iperintense in T1-T2 compatibili con angiomi intraspongiosi tipici; focale irregolarità ipointensa in T1-T2 e sfumatamente iperintensa in STIR a livello del soma di L4 per presumibile angioma basso contenuto adiposo da controllare comunque in ambito Specialistico.
Simmetrici i massicci articolari posteriori con evidenti fenomeni di infiltrazione adiposa della muscolatura paravertebrale a sede lombare distale.
Regolare per sede, dimensioni, morfologia e intensità di segnale il midollo dorsale inferiore con cono midollare che termina all'altezza di L1.
Segni di sofferenza fibroadiposa delle limitanti affacciate a D11-D12.
A L1-L2 salienza disco-osteofitosica dai profili ossei prevalente a sede paramediana-laterale in particolare a sinistra ove il tessuto adiposo periradicolare è parzialmente obliterato; reperti sovrapponibili a L3-L4 con impegno disco osteofitosico del tratto antero-inferiore forame di coniugazione a sinistra.
A L4-L5 protrusione discale posteriore dai profili ossei prevalente nelle sezioni di destra con minima impronta sul sacco e con impegno discale del tratto antero-inferiore del forame di coniugazione dx e disco osteofitosico sul versante sn.
A L5-S1 ulteriore protrusione discale posteriore dai profili ossei con duplice focalità in regione paramediana laterale destra e laterale preforaminale sn con obliterazione del tessuto adiposo periradicolare nel tratto antero-inferiore; focalità a destra in parte risalita dietro la limitante inferiore di L5.
Cisti radicolari retrosacrali di S1.
Presumibile significativa fibromiomatosi uterina con esile falda di versamento nel Douglas: reperti da controllare in ambito Specialistico". A seguito di questa risposta così articolata e complessa sono a richiedervi nel presente consulto quanto di seguito:
1)Per un consulto medico specialistico sul mio caso devo rivolgermi ad un neurochirurgo o ad un reumatologo?
2)E' consigliabile un'attività fisica al fine di ridurre i dolori e migliorare il mio stato di salute?
Al momento attuale sto semplicemente trattando con Fans per ridurre i dolori.
Ringraziando anticipatamente e in attesa di una vostra gradita risposta, porgo cordiali saluti.
Marta dalla provincia di Pisa
Ai limiti superiori la lordosi lombare con disassamento dei muri posteriori a L2-L4.
Regolari le dimensioni del canale vertebrale.
Significativa osteofitosi delle limitanti affacciate in particolare al tratto dorsale e lombare prossimale con perdita del tono idrico dei nuclei polposi dei dischi intersomatici.
Alcune formazioni iperintense in T1-T2 compatibili con angiomi intraspongiosi tipici; focale irregolarità ipointensa in T1-T2 e sfumatamente iperintensa in STIR a livello del soma di L4 per presumibile angioma basso contenuto adiposo da controllare comunque in ambito Specialistico.
Simmetrici i massicci articolari posteriori con evidenti fenomeni di infiltrazione adiposa della muscolatura paravertebrale a sede lombare distale.
Regolare per sede, dimensioni, morfologia e intensità di segnale il midollo dorsale inferiore con cono midollare che termina all'altezza di L1.
Segni di sofferenza fibroadiposa delle limitanti affacciate a D11-D12.
A L1-L2 salienza disco-osteofitosica dai profili ossei prevalente a sede paramediana-laterale in particolare a sinistra ove il tessuto adiposo periradicolare è parzialmente obliterato; reperti sovrapponibili a L3-L4 con impegno disco osteofitosico del tratto antero-inferiore forame di coniugazione a sinistra.
A L4-L5 protrusione discale posteriore dai profili ossei prevalente nelle sezioni di destra con minima impronta sul sacco e con impegno discale del tratto antero-inferiore del forame di coniugazione dx e disco osteofitosico sul versante sn.
A L5-S1 ulteriore protrusione discale posteriore dai profili ossei con duplice focalità in regione paramediana laterale destra e laterale preforaminale sn con obliterazione del tessuto adiposo periradicolare nel tratto antero-inferiore; focalità a destra in parte risalita dietro la limitante inferiore di L5.
Cisti radicolari retrosacrali di S1.
Presumibile significativa fibromiomatosi uterina con esile falda di versamento nel Douglas: reperti da controllare in ambito Specialistico". A seguito di questa risposta così articolata e complessa sono a richiedervi nel presente consulto quanto di seguito:
1)Per un consulto medico specialistico sul mio caso devo rivolgermi ad un neurochirurgo o ad un reumatologo?
2)E' consigliabile un'attività fisica al fine di ridurre i dolori e migliorare il mio stato di salute?
Al momento attuale sto semplicemente trattando con Fans per ridurre i dolori.
Ringraziando anticipatamente e in attesa di una vostra gradita risposta, porgo cordiali saluti.
Marta dalla provincia di Pisa
[#1]
Gentile signora,
si tratta di un quadro un po' complesso di artrosi della colonna vertebrale che, in prina istanza, può essere valutata dal neurochirurgo.
Le faccio però io una domanda: perchè nel richiedere questo consulto ha precisato di essere sieronegativa?
In attesa, Le invio cordiali saluti
si tratta di un quadro un po' complesso di artrosi della colonna vertebrale che, in prina istanza, può essere valutata dal neurochirurgo.
Le faccio però io una domanda: perchè nel richiedere questo consulto ha precisato di essere sieronegativa?
In attesa, Le invio cordiali saluti
[#2]
Utente
Egregio Dottor Migliaccio,
intanto vorrei ringraziarla per la celerità col quale ha provveduto a rispondere al mio quesito.
Le ho premesso di essere sieronegativa poichè nel 2006 subii un ricovero in Day Hospital in clinica reumatologica con diagnosi di "Fenomeno di Raynaud in spondiloartrite sieronegativa". La causa del ricovero era dovuta a continui dolori alle congiunture dei piedi e dei polsi con difficoltà a camminare per i dolori provati. Le analisi del sangue furono negative per ogni parametro mentre dall'esame strumentale TC sacroiliache emerse quanto segue: "fini irregolarità sottocondrali più evidenti a destra con modesta sclerosi sottocondrale ma i reperti, da correlare al quadro clinico laboratoristico, sono più verosimilmente riferibili ad artropatia degenerativa che infiammatoria".
L'ecografia dei polsi evidenziò un versamento del polso sn, una tenosinovite degli estensori a dx, una tenosinovite dei flessori bilateralmente.
La Capillaroscopia evidenziò un reperto compatibile con Raynaud sospetto secondario.
Secondo lei i disturbi alla colonna vertebrale che ho esposto nel primo consulto sono compatibili con malattie di tipo reumatico o piuttosto di tipo neurochirurgico?
Mi sono recata dal Neurochirurgo che mi ha semplicemente prescritto dei Fans per il trattamento dei dolori. Il motivo che mi spinge a scriverle nasce dal fatto che credo che data la complessità della risposta della risonanza magnetica, nel quale si evidenziano diverse complicanze occorse alla colonna vertebrale, il trattamento antidolorifico non risolva la situazione. Secondo lei tali complicanze alla colonna possono derivare dalla Spondiloartrite? Ho il timore che se non intervengo con apposite terapie farmacologiche per curarla la situazione medica possa degenerare.
Mi scusi se insisto: l'attività fisica in questi casi può alleviare i sintomi dolorifici?
Ringraziandola ancora per la sua gentile disponibilità le porgo i miei più sinceri saluti.
Marta
intanto vorrei ringraziarla per la celerità col quale ha provveduto a rispondere al mio quesito.
Le ho premesso di essere sieronegativa poichè nel 2006 subii un ricovero in Day Hospital in clinica reumatologica con diagnosi di "Fenomeno di Raynaud in spondiloartrite sieronegativa". La causa del ricovero era dovuta a continui dolori alle congiunture dei piedi e dei polsi con difficoltà a camminare per i dolori provati. Le analisi del sangue furono negative per ogni parametro mentre dall'esame strumentale TC sacroiliache emerse quanto segue: "fini irregolarità sottocondrali più evidenti a destra con modesta sclerosi sottocondrale ma i reperti, da correlare al quadro clinico laboratoristico, sono più verosimilmente riferibili ad artropatia degenerativa che infiammatoria".
L'ecografia dei polsi evidenziò un versamento del polso sn, una tenosinovite degli estensori a dx, una tenosinovite dei flessori bilateralmente.
La Capillaroscopia evidenziò un reperto compatibile con Raynaud sospetto secondario.
Secondo lei i disturbi alla colonna vertebrale che ho esposto nel primo consulto sono compatibili con malattie di tipo reumatico o piuttosto di tipo neurochirurgico?
Mi sono recata dal Neurochirurgo che mi ha semplicemente prescritto dei Fans per il trattamento dei dolori. Il motivo che mi spinge a scriverle nasce dal fatto che credo che data la complessità della risposta della risonanza magnetica, nel quale si evidenziano diverse complicanze occorse alla colonna vertebrale, il trattamento antidolorifico non risolva la situazione. Secondo lei tali complicanze alla colonna possono derivare dalla Spondiloartrite? Ho il timore che se non intervengo con apposite terapie farmacologiche per curarla la situazione medica possa degenerare.
Mi scusi se insisto: l'attività fisica in questi casi può alleviare i sintomi dolorifici?
Ringraziandola ancora per la sua gentile disponibilità le porgo i miei più sinceri saluti.
Marta
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 5.5k visite dal 06/10/2010.
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