Tumore glioblastoma del cervello

Buongiorno,
ad un mio parente di 56 anni uomo, è stato diagnosticato 10 gg fa un tumore al cervello di 5 cm.
Entro la prossima settimana lo opereranno, ci è stato detto che l'intervento durerà circa 8 ore, molto probabilmente verrà intaccata la materia cerebrale e che le complicazioni successive all'intervento potranno essere diverse: possibili crisi epilettiche , sdoppiamento della personalità, abbassamento della vista ecc..
L'aspettativa di vita non è elevata per questi tipi di tumori e la qualità della stessa non sarà delle migliori.

Leggendo su internet un articolo scientifico, mi sono imbattuto in un sito in cui si parla di Radiochirurgia Stereotassica Frazionata RSF.
Grazie a questa metodologia d'intervento è possibile effettuare interventi al cervello non invasivi, estremamente precisi e quindi privi di effetti collaterali in particolare quelli sopra citati nel caso d'intervento chirurgico tradizionale.
Sia parla inoltre di migliore facilità del trattamento delle recidive.
Il trattamento in generale prevede 3/5 sedute di 25 minuti, rispetto alle 8 ore di cui sopra.

Vi chiedo se siete a conoscenza di questa metodologia , se è vero che offre al paziente una possibilità di vita restante migliore.
Se voi la consigliereste.
C'è una struttura,credo sia privata, che a Roma offre questo tipo di intervento, si tratta di un gruppo di medici italiani ed americani che invitano i pazienti a chiedere un consulto e poi intervenire con le loro attrezzature.
Vi cito l'indirizzo internet http://www.radiochirurgia.info/cancro_al_cervello.htm
Vi sarei grato se poteste rispondermi in merito.
Grazie molte
PLINIO



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Dr. Marco Mannino Neurochirurgo 604 21
Gentile signore,
se gli esami eseguiti fanno pensare che il tumore da cui è affetto suo padre è un glioblastoma purtroppo la radiochirurgia non trova indicazione poichè è una metodica che viene utilizzata in altri tipi di lesioni. I tumori primitivi dell'encefalo sono esclusi da tale utilizzo poichè si è visto empiricamente che la radiochirurgia non è di alcuna utilità.
Infatti, sebbene la prognosi non cambi, l'unico provvedimento che in parte influenza la malattia è quello chirurgico quando è possibile. L'intervento ha la finalità di ridurre la massa tumorale e far si che la radioterapia convenzionale e la chemioterapia possano allungare il periodo di sopravvivenza per una malattia la cui prognosi, ahinoi, rimane tuttora infausta.
Cordialmente.

Dr. Marco Mannino
Neurochirurgo
http://www.studiomannino.com

[#2]
Utente
Utente
La ringrazio per la risposta.
Vorrei evidenziare un aspetto affatto polemico.
Io capisco che le risposte in un forum come questo debbono essere concrete e non c'è spazio per argomentazioni a corollario anche se pertinenti ed a volte rafforzative della risposta.

Io chiedevo anche una risposta sulla radiochirurgia stereotassica e dal tono di questa ho percepito che trattasi di una pratica non adatta, punto e basta.
Ho avuto il dubbio di essermi fatto abbindolare dalle recensioni del sito di cui avevo allegato il link in cui si parla di trattamenti a tumori al cervello che vengono fatti normalmente, anche ai glioblastomi.Una patacca.
Su internet si trova di tutto ma ci vuole poco a verificare.

Allora son andato a verificare oltre ed ho scoperto che tale partica viene adottata in America, in Svezia, in Italia e si sta sempre più affermando.
Anche al Regina Elena di Roma dove ad esempio sul sito ho avuto modo di leggere che certi tumori come il glioblastoma aventi dimensioni superiori ai 2,5-3 cm non è consigliabile trattare con radiochirurgia perché rimane il problema di non poter asportate la massa tumorale ormai necrotizzata, in questo caso ci potrebbero essere delle complicazioni successive a causa di infezioni difficili da curare e quindi con problemi del paziente simili a quelli causati dal tumore stesso.
Le chiedo Dott Mannino non poteva accennare a qualcosa in più in merito alla mia domanda? se non altro per mettere in evidenza ( cosa che sicuramente c'è) la conoscenza delle nuove tecniche che giorno dopo giorno si sviluppano e si affermano nella pratica medica e chirurgica.
La sua risposta pur contenedole implicitamente mi ha per un attimo disorientato.

Cordialità
plinio

[#3]
Gentile utente,
credo che ogni risposta possa essere considerata migliorabile, ma trovo un poco pretenzioso il suo appunto ad un medico che le ha risposto correttamente: che tale tecnica sia o meno utilizzata in casi simili ("caso simile" in medicina non significa granché, ogni caso va valutato singolarmente) non ha grande importanza e online c'è sempre il rischio di aumentare i dubbi dell'utente sul proprio medico curante; ad esempio la differenza tra 3 e 5 cm per una persona comune e molto malata potrebbe passare inosservata e spingerla a convincersi che non sta ricevendo le cure giuste.

Le ricordiamo inoltre che le linee guida sconsigliano di chiedere consulti per conto di terzi senza la loro autorizzazione, sia per questioni di privacy sia perchè il richiedente potrebbe non essere a conoscenza di dettagli significativi sulle reali condizioni di salute del paziente reale.

Quindi per concludere, se da un lato è vero che si può sempre fare meglio, dall'altro vogliamo sottolineare che lo spirito di questo servizio è quello di indirizzare verso lo specialista più indicato, di indicare la strada giusta nel minor tempo possibile, e non certo di fare le pulci alle diagnosi ed alle terapie prescritte dai medici reali.

Quindi in caso di una terapia palesemente fuori "dalla norma" potrà ricevere consigli più dettagliati che spingono ad approfondire l'operato del curante o a consultare anche un altro specialista, viceversa è lasciato alla sensibilità dell'iscritto che risponde valutare quanta "informazione" fare e quanto "rassicurare" l'utente in base ai dati che desume dal consulto online.

Cordiali saluti
staff@medicitalia.it

[#4]
Utente
Utente
Buonasera,
avevo premesso che non c'era nessuna vena polemica e che non intendevo affatto fare le pulci ad una diagnosi, non ne ho la capacità perché faccio l'ingegnere informatico.
Non voglio ripetere quello che ho già scritto, è stata solo una reazione legata alla mia forma mentis, io sono abituato a vedere il problema in ogni suo aspetto prima di esprimere ungiudizio. Sono sicurissimo che il dr. Mannino è più bravo di me e ciò che mi ha detto è stato comunque utilissimo perché mi ha fatto approfondire il problema la cui soluzione è andata proprio come anticipato da Lui.
Quindi ancora grazie a lui ed a voi.

P.S.
Ho letto bene le linee guida, se mi sono intromesso non come paziente direttamente interessato al problema è per ovvii motivi ed il dr. Mannino l'ha capito subito.
Con i migliori saluti
Plinio