Anterolistesi di l4 secondo meyerding
Vi chiedo un consulto per mia madre 71 anni,premetto che è affetta da osteopenia con rischio di frattura alto.Dopo anni di lombalgie, da6 mesi circa soffrendo di sciatalgia alla gamba destra,ha effettuato RMN :AVANZATE MODIFICAZIONI DEGENERATIVE OSTEOCONDROSICHE E SPONDILOARTROSI CHE INTERESSANO L'INTERO TRATTO DEL RACHIDE.
ALTERAZIONI EROSIVE DI TIPO DEGENERATIVO RIGUARDANO LE LIMITANTI SOMATICHE D9-D10,A D10-D11 ED IN PARTICOLARE LA LIMITANTE POSTSUPERIORE DI D12 CON SCLEROSI OSSEA LIMITROFA.
A D11-D12 EVIDENTE RIDUZIONE DI SPESSORE DISCALE ASSOCIATA A MINIMA ANTEROLISTESI DI D11 CON INIZIALE PROTUSIONE DISCALE POSTERIORE.A D12-L1 ERNIA DISCALE POSTERIORE PARAMEDIANA SINISTRA DI DISCRETA ENTITA' DEL VERSANTE ANTERIORE DEL SACCO DURALE E DELLA RADICE NERVOSA L2 SINISTRA ALL'EMERGENZA DA ESSO.
ANTEROLISTESIDI L4 DI I° SECONDO MEYERDING MINIMAMENTE IN ESTENSIONE SU BASE DEGENERATIVA ARTROSICA INTERVERTEBRALE POSTERIORE CON PSEUDO PROTUSIONE DISCALE AD L4-L5 LATERALIZZATA IN SEDE INTRAFORAMINALE SINISTRA OVE DETERMINA DISLOCAZIONE NEL RECESSO SUPERIORE DELLA RADICE NERVOSA L4 SINISTRA.
ALLO STESSO LIVELLO CONCOMITA SUBLUSSAZIONE ARTICOLARE E STENOSI CANALARE FOCALE CON NETTA IMPRONTA DEL VERSANTE DORSOLATERALE DEL SACCO DURALE.
Senza soluzioni alternative le hanno prospettato l'intervento di fissazione strumentata con viti peduncolate a barre.
Considerando l'età e la relativa difficoltà del recupero post-operatorio e l'osteoporosi piuttosto grave, pensate sia il caso di affrontare l'intervento o ci sono opzioni per migliorare la qualità di vita in un modo meno rischioso e invasivo? Quali le garanzie di tenuta delle viti in una vertebra di questo tipo?
Vi ringrazio in anticipo.
ALTERAZIONI EROSIVE DI TIPO DEGENERATIVO RIGUARDANO LE LIMITANTI SOMATICHE D9-D10,A D10-D11 ED IN PARTICOLARE LA LIMITANTE POSTSUPERIORE DI D12 CON SCLEROSI OSSEA LIMITROFA.
A D11-D12 EVIDENTE RIDUZIONE DI SPESSORE DISCALE ASSOCIATA A MINIMA ANTEROLISTESI DI D11 CON INIZIALE PROTUSIONE DISCALE POSTERIORE.A D12-L1 ERNIA DISCALE POSTERIORE PARAMEDIANA SINISTRA DI DISCRETA ENTITA' DEL VERSANTE ANTERIORE DEL SACCO DURALE E DELLA RADICE NERVOSA L2 SINISTRA ALL'EMERGENZA DA ESSO.
ANTEROLISTESIDI L4 DI I° SECONDO MEYERDING MINIMAMENTE IN ESTENSIONE SU BASE DEGENERATIVA ARTROSICA INTERVERTEBRALE POSTERIORE CON PSEUDO PROTUSIONE DISCALE AD L4-L5 LATERALIZZATA IN SEDE INTRAFORAMINALE SINISTRA OVE DETERMINA DISLOCAZIONE NEL RECESSO SUPERIORE DELLA RADICE NERVOSA L4 SINISTRA.
ALLO STESSO LIVELLO CONCOMITA SUBLUSSAZIONE ARTICOLARE E STENOSI CANALARE FOCALE CON NETTA IMPRONTA DEL VERSANTE DORSOLATERALE DEL SACCO DURALE.
Senza soluzioni alternative le hanno prospettato l'intervento di fissazione strumentata con viti peduncolate a barre.
Considerando l'età e la relativa difficoltà del recupero post-operatorio e l'osteoporosi piuttosto grave, pensate sia il caso di affrontare l'intervento o ci sono opzioni per migliorare la qualità di vita in un modo meno rischioso e invasivo? Quali le garanzie di tenuta delle viti in una vertebra di questo tipo?
Vi ringrazio in anticipo.
[#1]
Gentile signora,
il quadro presentato da Sua madre appare, da quanto descritto, un po' complesso e la soluzione terapeutica non sembrerebbe semplice.
Sarebbe necessario vedere le immagini della RM, valutare quali sintomi siano prevalenti ed eventualmente intervenire solo a livello dove verosimilmente hanno origine i sintomi.
Spesso, pur in un quadro di spondilodiscoartrosi diffuso, la patologia che rende sofferente il paziente è una banale ernia del disco.
In tal caso basterebbe rimuoverla, senza pensare a interventi a più alto rischio.
Disponibile per eventuali ulteriori chiarimenti, La saluto cordialmente
il quadro presentato da Sua madre appare, da quanto descritto, un po' complesso e la soluzione terapeutica non sembrerebbe semplice.
Sarebbe necessario vedere le immagini della RM, valutare quali sintomi siano prevalenti ed eventualmente intervenire solo a livello dove verosimilmente hanno origine i sintomi.
Spesso, pur in un quadro di spondilodiscoartrosi diffuso, la patologia che rende sofferente il paziente è una banale ernia del disco.
In tal caso basterebbe rimuoverla, senza pensare a interventi a più alto rischio.
Disponibile per eventuali ulteriori chiarimenti, La saluto cordialmente
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 2.7k visite dal 19/09/2010.
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