Stenosi vertebrale
La mia parente ha un'artrosi grave articolare della schiena e gravi complicazioni alle ginocchia e dopo aver provato terapie e cure farmocologiche che non facevano altro che allievare momentaneamente il dolore, è stata
da uno specialista e ha ricevuto due consigli su quali interventi subire:
denervazione
distanziatori(il professore ha usato un termine simile)
Il professore non ha garantito che ci possano essere migliorantemnti addirittura dopo ENTRAMBI gli interventi.. ma purtroppo
se non interviene potrebbe rischiare di non deambulare piu, prima di intervenire ci chiediamo se sia sufficiente intervenire con la
denarvazione o con il distanziatore vertrebrale(potrebbe avere un nome simile dato che non sono stato presente) o se siano necessari
entrambi gli interventi?
Non sottoporsi a questi interventi significherebbe non deambulare o è solo un ipotetico rischio?
In ogni modo prima di intervinire si potrebbe provare la terapia del dolore(meso e agopuntura) suggerita da un fisiatra-ortopedico
o non avrebbe alcun effetto?
da uno specialista e ha ricevuto due consigli su quali interventi subire:
denervazione
distanziatori(il professore ha usato un termine simile)
Il professore non ha garantito che ci possano essere migliorantemnti addirittura dopo ENTRAMBI gli interventi.. ma purtroppo
se non interviene potrebbe rischiare di non deambulare piu, prima di intervenire ci chiediamo se sia sufficiente intervenire con la
denarvazione o con il distanziatore vertrebrale(potrebbe avere un nome simile dato che non sono stato presente) o se siano necessari
entrambi gli interventi?
Non sottoporsi a questi interventi significherebbe non deambulare o è solo un ipotetico rischio?
In ogni modo prima di intervinire si potrebbe provare la terapia del dolore(meso e agopuntura) suggerita da un fisiatra-ortopedico
o non avrebbe alcun effetto?
[#1]
Gentile signorina,
senza visitare la paziente, senza realmente valutare gli eventuali deficit neurologici, senza stimare il grado e l'estesnsione della stenosi, non è possibile rispondere esaurientemente alle Sue domande.
In ogni caso, se il rischio di disturbi alla deambulazione è veramente così grave, a mio parere, i distanziatori non apporterebbero alcun beneficio.
Inoltre non ho ben compreso in cosa consisterebbe la denervazione che si vorrebbe attuare e quale sarebbe il motivo per attuarla.
In genere i casi di stenosi del canale lombare trovano beneficio dall'intervento decompressivo che non necessariamente deve essere demolitivo.
Cordiali saluti
senza visitare la paziente, senza realmente valutare gli eventuali deficit neurologici, senza stimare il grado e l'estesnsione della stenosi, non è possibile rispondere esaurientemente alle Sue domande.
In ogni caso, se il rischio di disturbi alla deambulazione è veramente così grave, a mio parere, i distanziatori non apporterebbero alcun beneficio.
Inoltre non ho ben compreso in cosa consisterebbe la denervazione che si vorrebbe attuare e quale sarebbe il motivo per attuarla.
In genere i casi di stenosi del canale lombare trovano beneficio dall'intervento decompressivo che non necessariamente deve essere demolitivo.
Cordiali saluti
[#2]
Utente
La ringrazio anticipatamente, forse mi sono espressa male, il medico intendeva che ci potrebbe essere questo rischio un giorno ma non che sia cosi grave da intervenire immediatamente, riguardo alla denervazione penso che lo scopo fosse di alleviare i dolori ma non me intendo proprio per questo stavo chiedendo, riguardo alla terapia del dolore cosa ne pensa?Inoltre nel referto della TAC non risulta la stenosi per questo mi sto chiedendo da dove questo professore possa aver dedotto ciò in quanto il referto della TAC riporta ciò:
Scogliosi destroconvessa con fulcro L2-L3
Note di somatoartrosi e di artrosi interapofisaria piu evidenti a livello L2-L3 e L4
Fenomeni di degenerazione vacuolare a livello degli spazi L2-L3 e L3-L4
Piccola circoscritta protusione discale paramendiana sinsistra a livello L4-15
Calcificazione del ligamento longitudinale posteriore a livello L5-S1
Cordiali saluti.
Scogliosi destroconvessa con fulcro L2-L3
Note di somatoartrosi e di artrosi interapofisaria piu evidenti a livello L2-L3 e L4
Fenomeni di degenerazione vacuolare a livello degli spazi L2-L3 e L3-L4
Piccola circoscritta protusione discale paramendiana sinsistra a livello L4-15
Calcificazione del ligamento longitudinale posteriore a livello L5-S1
Cordiali saluti.
[#3]
Lei siè espressa bene ese il dolore dipende dalla stenosi del canale, l'unica terapia è l'intervento.
Inoltre non bisogna certo aspettare che il paziente si paralizzai per fare l'intervento che dovrebbe anche essere di prevenzione di evoluzione più grave.
La terapia del dolore poi si fa quando o non se ne conosce la causa o quando questa non è possibile rimuovere.
Buona Domenica
Inoltre non bisogna certo aspettare che il paziente si paralizzai per fare l'intervento che dovrebbe anche essere di prevenzione di evoluzione più grave.
La terapia del dolore poi si fa quando o non se ne conosce la causa o quando questa non è possibile rimuovere.
Buona Domenica
[#5]
Gentile signorina,
lei ha dimostrato con chiarezza che le diagnosi non possono essere fatte a distanza senza vedere gli esami eseguiti, senza valutare i sintomi con la visita, senza insomma il necessario rapporto diretto col paziente.
Detto questo, infatti anche avendo ora aggiunto il referto della RM, la situazione non cambia poichè le alterazioni descritte possono essere compatibili con la stenosi, anche se non si fa riferimento ai diametri del canale.
L'origine dei sintomi potrebbe esser data dalla degenerazione dei dischi, dall'artrosi interapofisaria (che contribuisce a ridurre i diametri del canale) e anche dalla calcificazione del legamento longitudinale posteriore.
L'unica certezza che mi sento di esprimere ( e che conferma la mia perplessità iniziale)è quella che i distanziatori, in questo caso almeno, sarebbero del tutto inefficaci.
Cordialmente
lei ha dimostrato con chiarezza che le diagnosi non possono essere fatte a distanza senza vedere gli esami eseguiti, senza valutare i sintomi con la visita, senza insomma il necessario rapporto diretto col paziente.
Detto questo, infatti anche avendo ora aggiunto il referto della RM, la situazione non cambia poichè le alterazioni descritte possono essere compatibili con la stenosi, anche se non si fa riferimento ai diametri del canale.
L'origine dei sintomi potrebbe esser data dalla degenerazione dei dischi, dall'artrosi interapofisaria (che contribuisce a ridurre i diametri del canale) e anche dalla calcificazione del legamento longitudinale posteriore.
L'unica certezza che mi sento di esprimere ( e che conferma la mia perplessità iniziale)è quella che i distanziatori, in questo caso almeno, sarebbero del tutto inefficaci.
Cordialmente
Questo consulto ha ricevuto 6 risposte e 3.8k visite dal 10/09/2010.
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