Ernia cervicale c5 c6 - tac non chiara

Gentili Esperti, a mia moglie è stata diagnosticata una Inversione della fisiologica lordosi a livello C4-C6 ed una Ernia discale in sede paramediana sinistra a livello del disco intersomatico c5-c6. L'esame è stato eseguito con metodica TC volumetrica con ricostruzioni planari. Purtroppo la RNM non è stata possibile perchè mia moglie ha accusato un attacco di panico che unitamente al dolore hanno reso impossibile ogni tentativo di convincimento. In ogni caso abbiamo fatto visionare l'esito della TC ad un neurochirurgo che però non è riuscito ad identificare l'ernia (sosteneva che tramite CDROM è difficile, non è come una volta con le lastre... questo ovviamente mi ha lasciato un pò perplesso) ma diceva che i sintomi che accusava mia moglie sono effettivamente quelli di un'ernia. Dispongo delle immagini e vorrei farvele visionare per un consulto. Inoltre in questi link:
- http://www.youtube.com/watch?v=bVAtT0ADzD0
- http://www.youtube.com/watch?v=JyJ1D41FrMY
ho postato gli esiti della tac in formato video. Il primo è la TC di tutta la rachide, mentre il secondo è il dettaglio del tratto C5-C6.
Vi ringrazio per ogni aiuto che vorrete darci.
[#1]
Neurochirurgo attivo dal 2003 al 2020
Neurochirurgo
Gentile Utente,

obiettivamente non posso biasimare il Collega! L'esame TAC evidenzia infatti immagini poco chiare in quanto sembra sia stato riportato sul CD come per studio dell'osso e quindi tutta la parte dei tessuti molli, anche all'interno del canale vertebrale, non è ben visibile. In assenza di ulteriori immagini TAC, ritengo che sua moglie debba comunque sottoporsi ad una Risonanza (esame elettivo per la colonna cervicale), magari eseguita con sedazione, insieme ad un necessario esame elettromiografico degli arti superiori che le consentirà di conoscere gli eventuali segni di sofferenza delle radici nervose coinvolte stabilendone anche l'entità.
Successivamente le consiglio di tornare dal Collega Neurochirurgo che certamente a quel punto le potrà essere d'aiuto.
La saluto cordialmente.
[#2]
Utente
Utente
Dott. Barone,
la ringrazio. Effettivamente anche a dei profani come me e mia moglie l'esame appariva poco chiaro. In ogni caso ho aggiunto una serie di sezioni del tratto C5-C6 in: http://picasaweb.google.com/106834504916469882233/TAC#
sperando che queste possano essere più chiare.
Faccio tesoro dei suoi commenti e prenoto la RNM ed EMG.
Distinti saluti,
RS
[#3]
Neurochirurgo attivo dal 2003 al 2020
Neurochirurgo
Gentile Utente,

nonostante anche queste immagini non siano ben leggibili sembra di poter intravedere i segni di una possibile ernia discale lateralizzata a sinistra nel livello indicato. Nel confermarle la necessità di uno studio RM cervicale ed EMG degli arti superiori, sarebbe anche utile che potesse fornire qualche indicazione sui sintomi per stabilirne la congruità con quanto visibile agli esami strumentali. Tutto ciò, unito a quanto evidenziato nel corso di una visita clinica, potrà far giungere alla scelta del trattamento più adeguato.

Cordiali saluti
[#4]
Utente
Utente
Ancora una volta grazie Dottore.
Oggi abbiamo consultato un secondo neurochirurgo che effettivamente ha ribadito la scarsa chiarezza della TAC. Quindi come il primo neurochirurgo non è riuscito ad individuare l'ernia, ma dai sintomi è giunto alla solita conclusione: ernia c5-c6.
Tuttavia, diversamente dal primo specialista che consigliava un trattamento detto "ripolarizzazione del nervo" che avrebbe risolto al 98% il problema senza operazione, questo secondo specialista suggerisce un intervento chirurgico, che addirittura avrebbe fatto in al più in due settimane. Ovviamente, siamo ancora più perplessi: entrambi i dottori non leggono la TAC, uno consiglia l'intervento l'altro no... Di fronte a questo bivio abbiamo preferito temporeggiare un pò, e abbiamo optato per altri quindici giorni di terapia medica (prescritti dal secondo specialista a fronte di una nostra esplicita richiesta), che è la seguente:
- Lyrica 75 mg, due al dì per 20 giorni;
- Liometacen 50 mg/ 2 ml, una al dì per 6 giorni;
- Lanson 30 mg;
- Tachidol, su necessità.
Abbiamo preferito la terapia perchè i progressi che ha fatto mia moglie in questi 15 giorni sono troppo importanti per essere trascurati: il 15 Agosto ha pianto dal dolore per 24 ore, mentre oggi su base non continuativa percepisce:
- un leggero dolore al di sotto della scapola sinistra ed al livello del collo (sicuramente dove insiste l'ernia);
- indolenzimento del gomito .
Mentre in maniera costante sente che il pollice sinistro è addormentato.
Infine, seguendo il suo consiglio ho prenotato una RNM aperta (sperando di farle evitare il senso di soffocamento e di dolore) per metà Settembre circa, ossia dopo la cura, questo anche al fine di ridurre la componente soggettiva delle due diagnosi che per ora ci sembra eccessiva. Nei prossimi giorni prenoterò anche un EMG. Con i due esami alla mano, quasi sicuramente, emergerà una risposta più aderente alla specificità del caso. Per ora l'operazione ci spaventa un pò, anche perchè in molti consigliano 8/10 settimane di tentativi prima di passare all'operazione visto che è delicata e va fatta solo se veramente necessario.










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Utente
Utente
Ancora una volta grazie Dottore.
Oggi abbiamo consultato un secondo neurochirurgo che effettivamente ha ribadito la scarsa chiarezza della TAC. Quindi come il primo neurochirurgo non è riuscito ad individuare l'ernia, ma dai sintomi è giunto alla solita conclusione: ernia c5-c6.
Tuttavia, diversamente dal primo specialista che consigliava un trattamento detto "ripolarizzazione del nervo" che avrebbe risolto al 98% il problema senza operazione, questo secondo specialista suggerisce un intervento chirurgico, che addirittura avrebbe fatto in al più in due settimane. Ovviamente, siamo ancora più perplessi: entrambi i dottori non leggono la TAC, uno consiglia l'intervento l'altro no... Di fronte a questo bivio abbiamo preferito temporeggiare un pò, e abbiamo optato per altri quindici giorni di terapia medica (prescritti dal secondo specialista a fronte di una nostra esplicita richiesta), che è la seguente:
- Lyrica 75 mg, due al dì per 20 giorni;
- Liometacen 50 mg/ 2 ml, una al dì per 6 giorni;
- Lanson 30 mg;
- Tachidol, su necessità.
Abbiamo preferito la terapia perchè i progressi che ha fatto mia moglie in questi 15 giorni sono troppo importanti per essere trascurati: il 15 Agosto ha pianto dal dolore per 24 ore, mentre oggi su base non continuativa percepisce:
- un leggero dolore al di sotto della scapola sinistra ed al livello del collo (sicuramente dove insiste l'ernia);
- indolenzimento del gomito .
Mentre in maniera costante sente che il pollice sinistro è addormentato.
Infine, seguendo il suo consiglio ho prenotato una RNM aperta (sperando di farle evitare il senso di soffocamento e di dolore) per metà Settembre circa, ossia dopo la cura, questo anche al fine di ridurre la componente soggettiva delle due diagnosi che per ora ci sembra eccessiva. Nei prossimi giorni prenoterò anche un EMG. Con i due esami alla mano, quasi sicuramente, emergerà una risposta più aderente alla specificità del caso. Per ora l'operazione ci spaventa un pò, anche perchè in molti consigliano 8/10 settimane di tentativi prima di passare all'operazione visto che è delicata e va fatta solo se veramente necessario.










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Neurochirurgo attivo dal 2003 al 2020
Neurochirurgo
Gentile Utente,

sono d'accordo con lei per ciò che riguarda il miglioramento della sintomatologia dolorosa ma tenga presente che la storia naturale della patologia discale è comunque spesso caratterizzata da queste variazioni di intensità e frequenza con alternanza di periodi di recrudescenza a periodi di riduzione del dolore. Tenga presente che la persistenza di una modica dolenzia è comunque indice di mancata risposta alla terapia medica. Esegua con rapidità gli esami perchè entrambi sono indispensabili al raggiungimento di una corretta diagnosi e della scelta del più opportuno trattamento: l'EMG vi farà sapere se vi è sofferenza di radici nervose, l'esatto livello e la sua entità; la RM è la foto più fedele di quanto c'è nel tratto cervicale della colonna.Se all'EMG non vi è "denervazione", cioè un segno grave di netta riduzione dell'apporto nervoso al muscolo che deve portare, con immagini RM congrue, rapidamente a optare per l'intervento, è comunque indicato proseguire la cura per almeno 4 settimane consecutive: in caso di inefficacia a quel punto non rimane altro che l'opzione chirurgica. Le consiglio infine di sottoporre gli esiti degli accertamenti eseguiti al Neurochirurgo che vi segue per decidere più opportunamente.

Un cordiale saluto