Vertebre dorsali

Salve, sono un ragazzo di 26 anni, il 6 giugno sono incorso un brutto incidente motociclistico, provocandomi la frattura pluriframmentaria del soma di d4, del processo spinoso e processi laterali di d4, una discreta retrolistesi di d4 su d5, la frattura della limitante somatica superiore di d5, oltre che la frattura del'olecrano sinistro. Dopo essere rimasto immobilizzato in ospedale per quasi una ventina di giorni sono stato sottoposto, giorno 24 giugno, ad un intervento di stabilizzazione d4 d5 con artrodesi d2 d7 con viti e barre in titanio.
Da allora il decorso prosegue regolare, deambulo con busto ortopedico a tre punti di appoggio, sono ormai quasi due mesi che mi muovo regolarmente col busto. Volevo sapere dopo quanto tempo potrò finalmente togliere il busto? Ho avuto notizie un pò discordanti, il chirurgo che mi ha operato mi parlò inizialmente di 2 mesi di tempo per la formazione di un callo osseo accettabile, al consulto un'altro medico mi parlò di 5 mesi pur non essendo stato in grado di leggere le radiografie che avevo appena rifatto.
Quali sono solitamente i tempi canonici di recupero? Inoltre recupererò la piena mobilità? Il chirurgo mi ha assicurato di si ma vorrei anche il vostro parere,
saluti e grazie
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Dr. Marco Mannino Neurochirurgo 604 21
Gentile Signore,
come correttamente ha riportato nel quesito, il callo osseo è "accettabile" dopo 2-3 mesi ma la vera guarigione avviene dopo un tempo molto più lungo.
Mediamente, quando opero un paziente con una frattura dorsale, faccio rimuovere il busto dopo 60 gg circa, questo non tanto perchè il callo osseo neoformato mi da garanzia di resistenza (in realtà a 60 gg è ancora il sistema di stabilizzazione che tiene su meccanicamente il rachide...) quanto piuttosto per sottopore ad una sollecitazione meccanica la vertebra in via di riparazione e stimolare così il processo di apposizione ossea più velocemente e qualitativamente migliore.
Relativamente al recupero della mobilità non mi preoccuperei vista la scarsissima escursione (in termini di gradi di mobilità) del rachide dorsale.
Spero di essere stato abbastanza chiaro.
Cordialmente

Dr. Marco Mannino
Neurochirurgo
http://www.studiomannino.com