La crescita attraverso una radiochirurgia stereotassica
gentili dottori hanno dignosticato un meningioma a mia madre.
Riporto di seguito il referto della RM encefalica.
L'esame documenta lesione espansiva a livello dell'orbita di sinistra con componente sia endo-orbitaria in parte extra e in parte intra-conica che endo-cranica con interessamento del canale ottico e della regione etmoidale posteriore, parassellare, e della clinoide anteriore.
Il tessuto patologico è iso-intenso e assume contrasto in maniera in parte omogenea e in parte disomogenea nella componente più craniale.
Il sifone carotideo è dislocato medialmente mentre il nervo ottico appare dislocato verso il basso medialmente e compresso.
Si tratta in prima ipotesi di meningioma a sviluppo parzialmente endo-orbitario e parzialmente endo- cranico con interessamente della piccola e della grande area dello sfenoide nella porzione mesiale e della regione parasellare sinistra.
Può essere utile correlare anche con esame tomodensitometrico per una migliore valutazione delle alterazioni ossee.
Non vi sono altre endocraniche.
Non vi è edema del tessuto nervoso.
Premetto che la paziente non accusa nessun sintomo tranne un calo del "visus". L'obbiettività neurologica è nella norma.
Le domande che vorrei effettuare sono le seguenti:
1) il tumore occupa la zona del sifone carotideo e la RM evidenzia che avvolge il vaso. I neurochirurghi visitati mi riferiscono che non asporteranno il tumore da quell'area ma che successivamente all'intervento ne terranno sottocontrollo la crescita attraverso una radiochirurgia stereotassica. La mia preoccupazione è che nel corso degli anni il tumore possa comunque crescere andando ad occludere parzialmente il vaso e creando situazioni ischemiche a livello cerebrale. E' reale questa mia preoccupazione? Se si con quale frequenza possono intervenire episodi ischemici in pazienti con meningiomi della parte mediale che invadono il sifone carotideo?
2) Anche la rimozione della parte retroorbitale appare difficoltosa dati i rapporti del tumore con i nervi oculomotori e con il nervo ottico. Oltretutto non hanno assicurato che dopo l'intervento non ci sia una perdita più o meno parziale del visus dall'occhio sinistro. Con quale frequenza avviene la perdita del "visus"?
3)Sto cercando (data la estrema delicatezza dell'intervento) un neurochirurgo specilizzato nella rimozione di meningiomi della pèarte mediale, se possibile il migliore.
Sono stato dal professor Giovanelli del San Raffaele.
Altri nomi sono : - Professor Renella del Cantonale di Lugano
- Mitchell Berger del dipartimento di neurochirurgia oncologica della UCSF di San Francisco
-Professor Moira del Gemelli di Roma
Voi sapete darmi altri nomi di professori che potrebbero effettuare al meglio tale intervento?
Riporto di seguito il referto della RM encefalica.
L'esame documenta lesione espansiva a livello dell'orbita di sinistra con componente sia endo-orbitaria in parte extra e in parte intra-conica che endo-cranica con interessamento del canale ottico e della regione etmoidale posteriore, parassellare, e della clinoide anteriore.
Il tessuto patologico è iso-intenso e assume contrasto in maniera in parte omogenea e in parte disomogenea nella componente più craniale.
Il sifone carotideo è dislocato medialmente mentre il nervo ottico appare dislocato verso il basso medialmente e compresso.
Si tratta in prima ipotesi di meningioma a sviluppo parzialmente endo-orbitario e parzialmente endo- cranico con interessamente della piccola e della grande area dello sfenoide nella porzione mesiale e della regione parasellare sinistra.
Può essere utile correlare anche con esame tomodensitometrico per una migliore valutazione delle alterazioni ossee.
Non vi sono altre endocraniche.
Non vi è edema del tessuto nervoso.
Premetto che la paziente non accusa nessun sintomo tranne un calo del "visus". L'obbiettività neurologica è nella norma.
Le domande che vorrei effettuare sono le seguenti:
1) il tumore occupa la zona del sifone carotideo e la RM evidenzia che avvolge il vaso. I neurochirurghi visitati mi riferiscono che non asporteranno il tumore da quell'area ma che successivamente all'intervento ne terranno sottocontrollo la crescita attraverso una radiochirurgia stereotassica. La mia preoccupazione è che nel corso degli anni il tumore possa comunque crescere andando ad occludere parzialmente il vaso e creando situazioni ischemiche a livello cerebrale. E' reale questa mia preoccupazione? Se si con quale frequenza possono intervenire episodi ischemici in pazienti con meningiomi della parte mediale che invadono il sifone carotideo?
2) Anche la rimozione della parte retroorbitale appare difficoltosa dati i rapporti del tumore con i nervi oculomotori e con il nervo ottico. Oltretutto non hanno assicurato che dopo l'intervento non ci sia una perdita più o meno parziale del visus dall'occhio sinistro. Con quale frequenza avviene la perdita del "visus"?
3)Sto cercando (data la estrema delicatezza dell'intervento) un neurochirurgo specilizzato nella rimozione di meningiomi della pèarte mediale, se possibile il migliore.
Sono stato dal professor Giovanelli del San Raffaele.
Altri nomi sono : - Professor Renella del Cantonale di Lugano
- Mitchell Berger del dipartimento di neurochirurgia oncologica della UCSF di San Francisco
-Professor Moira del Gemelli di Roma
Voi sapete darmi altri nomi di professori che potrebbero effettuare al meglio tale intervento?
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 6.9k visite dal 05/07/2007.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.