La rigidità al collo

Sono un uomo di 37 anni, nel 2005 a seguito di brachialgia dx feci un RNM che documentava un osteofita posteriore a livello c4/c5 associato ad ernia che determinava un'impronta durale e minima compressione sul midollo senza segni di sofferenza. Feci anche l'EMG che evidenziò lieve sofferenza radicolare.
Il dolore, le fibrillazioni e i formicolii sparirono dopo circa 1 mese, senza darmi più alcun fastidio. Il neurochirurgo consigliò trattamento conservativo.
Pernsavo di essere guarito! Sono stato bene fino allo scorso fine maggio (5 anni) quando mi è tornata la cervicobrachialgia sx con dolori molto forti e resistente al trattamento farmacologico per 6/7 settimane. I dolori sono perdurati per circa 1 mese e mezzo, ho fatto una nuova RNM che evidenzia:
"Colonna cervicale rettilinizzata con inversione della fisiologica lordosi con centro fulcrale tra c4/c5. I dischi intersomatici da c3 a c6 appaiono disidratati e ridotti di spessore.
L'attenzione viene richiamata dalla presenza di barra osteofitaria a carico del disco c4/c5 che protrude postero-lateralmente comprimendo il midollo ed impegnando il forame di coniugazione di sinistra dove giunge in contatto con la radice nervosa. Normale intensità di segnale proveniente dalle porzioni visualizzate dal midollo spinale".
Il dolore attualmente è molto ridotto, prendo un antinfiamm. da 100mg al giorno per togliere la rigidità al collo. Ho qualche formicolio al braccio e raramente alla mano. Non ho apparentemente perdita di forza all'arto ne di sensibilità, nessun problema alle gambe. Confrontando la precedente RNM si nota un lieve peggioramento, una maggiore compressione midollare.
Mi domando quanto può andare avanti questa situazione senza evidenziare segni di sofferenza midollare? Sarò destinato all'intervento prima o poi o potrebbe stabilizzarsi?
Attualmente a parte la posizione supina che provoca dolore e fibrillazioni al deltoide riesco a dormire tranquillamente di lato e durante il giorno non ho particolari problemi tranne qualche formicolio. Ho interrotto il cortisone da 5 giorni, mi sento molto meglio, vorrei capire se anche in questo caso è consigliabile un trattamento conservativo e ginnastica posturale, e se potrò continuare a condurre una vita normale (andare in moto, prendere in braccio mio figlio ecc...cose normali insomma niente di spericolato).
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Dr. Vincenzo Della Corte Neurochirurgo 7.1k 247
Egregio Signore,
direi che i presupposti di una vita regolare possano esserci .
Riconsideriamo la situazione fra alcune settimane e, nel frattempo, un EMG (come l'altra volta) al braccio ora interessato sarebbe indicato.
Faccia sapere e cordialità.

Dr. Della Corte: vincenzodellacortemi@libero.it
Case di Cura: "La Madonnina Milano-02/58395555
"Villa Mafalda" ROMA-06/86094294

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Utente
Utente
Grazie mille per l'incoraggiamento, volevo approfittare per un'ulteriore quesito:

Dall'inizio dei dolori sono passate ormai 7 settimane, solo nell'ultima si sono notevolmente attenuati, ma non scomparsi, soprattutto sento dolore nel punto del collo interessato dall'ernia/barra osteofitaria e dolore al deltoide, al braccio ed a volte intorpedimento della zona anteriore sotto la clavicola oltre a lievi formicolii alla mano ed avambraccio (passeggeri. Il dolore è comunque ampiamente sopportabile e non ho perdita di sensibilità e forza, malgrado emerga una compressione midollare con segnale normale.
Ma quanto può durare ancora questa infiammazione? Quando sono seduto e poggio il peso nella zona dorsale non sento alcun dolore, mentre quando cammino il dolore corre lungo il braccio.
Volevo chiederle se camminare può aggravare la sintomatologia ed infiammare nuovamente la zona interessata.
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Dr. Vincenzo Della Corte Neurochirurgo 7.1k 247
Probabilmente più che il camminare è la trasmissione di forza lungo il rachide.
La cosa potrebbe essere attenuata usando un collarino che ammortizzerebbe la spinta e Le impedirebbe i movimenti del collo che negativamente incidono sulle sollecitazioni della radice nervosa.
Cordialità
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Utente
Utente
Gentilissimo dr Della Corte, ieri mi ha visitato il neurochirurgo, a seguito della visione della RNM e prova di forza sulla spalla mi ha formulato il seguente responso:
"Sei da operare con relativa urgenza perchè presenti deficit di forza 3/5 del deltoide sx.
Non hai problemi al midollo seppure lievemente toccato, però la presenza del dolore e la sofferenza del nervo indicano l'intervento chirurgico".
Ha notato anche la cifosi al collo con fulcro c4/c5 a parere suo non curabile con ginnastica terapia ecc... Si evidenzia barra osteofitaria c4/c5 ed ernia che improntano i nervi a sx.
Siccome ritengo l'intervento delicato ed il dolore seppure presente abbastanza sopportabile, mi domando se effettivamente c'è tutta questa urgenza, e se la forza al braccio potrebbe anche ristabilirsi da sola come successo 5 anni fa.
Sono anche spaventato dall'intervento perchè a dire del mio medico curante è da tenere come ultima alternativa per la delicatezza.
Lei cosa mi consiglia?
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Dr. Vincenzo Della Corte Neurochirurgo 7.1k 247
Pur con le riserve per non averLa mai visitato, se le cose vanno progressivamente e decisamente meglio (anche molto meglio), rispetto all'inizio dei disturbi, aspetteri ed eseguirei anche un emg che, mi pare, non sia ancora stato recentemente eseguito.
Mi faccia sapere e cordialità.
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Utente
Utente
Sono stato visitato da un'altro neurochirurgo il 19/07 che mi ha consigliato, pur ritenendo esserci le indicazioni chirurgiche, un ciclo di ozono terapia per sfiammare l'area e trazioni cervicali.
Debbo dire che eseguita tale cura sto meglio, i formicolii sono notevolmente diminuiti, mi è rimasto un po' di fastidio e rigidità al collo, ma il dolore è quasi passato. prendo all'occorrenza qualche antinfiammatorio per eliminare questi fastidi. Continuano a non indicarmi l'elettromiografia!
Volevo chiederle se lievi formicolii alle dita del piede destro possono essere riconducibili alla mia patologia cervicale.
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Dr. Vincenzo Della Corte Neurochirurgo 7.1k 247
In linea di principio una patologia cervicale può interessare sia gli arti sup. che inf.
Ci risentiamo a distanza di tempo.
Auguri
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Dr. Giovanni Migliaccio Neurochirurgo 13.7k 398
Egr. Signore,
da quanto ho letto, penso di dover condividere l'indicazione chirurgica del collega,mi pare, di Ravenna.
I segni clinici e il referto della RMN così come riportati, a mio parere, non lasciano molti dubbi sull'indicazione chirurgica.
Dissento invece dal Suo medico che, non si sa bene in base a quale assunto clinico o esperienza chirurgica, Le suggerirebbe l'intervento quale ultima alternativa. Alternativa a che cosa?
Dissento altresì da chi continua a prescriverLe l'elettromiografia che è un esame diagnostico e non una metodica terapeutica.

Cordialmente