Artrodesi l4 - l5
Buongiorno, ho 54 anni e da 24 soffro di mal di schiena. Ho subito due interventi (il primo nel 1992: aspirazione ernia discale L4 - L5. Il secondo nel 1993 tramite operazione neurochirurgica di asportazione ernia discale L4-L5 recidiva). Ho continuato a soffrire saltuariamente di mal di schiema ma dall'estate scorsa ho avuto un forte peggioramento. Dolori forti alla schiena soprattutto nella parte sn della colonna, gambe pesanti con crampi notturni e due dita del piede sx addormentate e doloranti camminando. Ho fatto RX e RM (referto: il terzo disco intersomatico è lievemente ridotto in altezza e disidratato, presenta bulging posteriore che impronta la superficie anteriore del sacco durale; liberi i forami di coniugazione. Il 4° disco intersomatico è ridotto in altezza e disidratato, protrude con rettilineizzazione del profilo posteriore che provoca conflitto con la superficie anteriore del sacco durale; la protrusione discale impegna i forami di coniugazione senza sicuro conflitto con le radici di L4. Il 5° disco lombare è conservato in altezza, protrude con minimo aspetto focale in sede mediana provicando conflitto con la superficie anteriore del sacco durale, liberi i forami di coniugazione. Ridotto il calibro del canale rachideo lombare.). Mi sono sottoposto il 4 febbraio 2010 all'intervento di artrodesi circonferenziale posteriore (Tilf sinistro) L4-L5 Expedium DePuy. Dopo l'intervento ho portato un bustino (come mi è sato detto) per tre settimane. Dopodichè ho fatto nuoto, cyclette ed ho camminato parecchio a piedi perchè mi è stato detto che quella era la riabilitazione del caso (nonostante avessi dolore). Alla visita di controllo dopo i due mesi dall'intervento lamentavo forti dolori alla schiena (non più a sx della colonna ma a dx), gambe formicolanti e molto intorpidite di notte e difficoltà di movimento. Mi è stata prescritta terapia a base di Bentelan (15 gg) dopo la cura i problemi sono ritornati istantaneamente. Fatta ulteriore visita di controllo dopo quasi 5 mesi dall'intervento, lamentando stessi problemi. Mi è sato spiegato che l'intervento è riuscito perfettamente e che la colonna è regolare, perciò il dolore non è da imputare a quello. Potrebbe essere dovuto a sofferenza muscolare legata ad un problema di insofferenza alle viti. Cura con Muscoril e fisioterapia (che prima mi era stato detto non serviva) con tens. massoterapia e leggere trazioni. Se non passerà dopo l'estate dovrò essere sottosposto ad infiltrazioni in loco per vedere se il problema è veramente dovuto alle viti (ma da ciò si può capire?). Eventualmente dovrò essere sottoposto ad ulteriore intervento per lasciare lo spessore di titanio ma levare le viti. Sono realmente preoccupato e continuo a star male. La ringrazio anticipatamente per ogni chiarimento, consiglio e suggerimento che potrà darmi. Cordiali saluti. Walter
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Gentile Signore,
da come racconta la storia difficilmente la situazione può essere imputata alle viti e diffiderei del IV intervento chirurgico. Non ho mai visto una "insofferenza" alle viti.
Sembrerebbe piuttosto una classica storia con cui si manifesta ciò che in chirurgia vertebrale viene definita "failed back surgery syndrome", cioè una situazione di dolore cronico legato alle patologie trattate e ai postumi degli interventi eseguiti.
Il consiglio che le posso dare è di rivolgersi ad un buon centro di terapia del dolore per iniziare un percorso con farmaci idonei ad azione centrale, fino a prendere in considerazione, in caso di fallimento di ogni terapia, l'impianto di uno stimolatore midollare.
Cordialmente
da come racconta la storia difficilmente la situazione può essere imputata alle viti e diffiderei del IV intervento chirurgico. Non ho mai visto una "insofferenza" alle viti.
Sembrerebbe piuttosto una classica storia con cui si manifesta ciò che in chirurgia vertebrale viene definita "failed back surgery syndrome", cioè una situazione di dolore cronico legato alle patologie trattate e ai postumi degli interventi eseguiti.
Il consiglio che le posso dare è di rivolgersi ad un buon centro di terapia del dolore per iniziare un percorso con farmaci idonei ad azione centrale, fino a prendere in considerazione, in caso di fallimento di ogni terapia, l'impianto di uno stimolatore midollare.
Cordialmente
Dr. Marco Mannino
Neurochirurgo
http://www.studiomannino.com
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 9.7k visite dal 23/06/2010.
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