Probabile recidiva ernia discale l5-s1

Buongiorno,
Mi affido a voi per avere un ulteriore parere autoritario. Sono un ragazzo di 24 anni, fermo da 3 anni dall'attivita sportiva (calcio) a causa di vari problemi. In precedeza non ho mai avuto traumi o infortuni seri...
In data 05/09/2008 sono stato operato di ernia discale SX paramediana L5-S1 in microdiscectomia, con esito inizialmente positivo.
Verso Dicembre dello stesso anno, dopo un ciclo di riabilitazione di idrokinesiterapia e fisioterapia classica, ho ripreso l'attivita' sportiva, salvo dopo un mese dovermi nuovamente fermare per grossi dolori all'inguine e al pube, nonche' agli adduttori (bilaterale ma maggiormente a SX).
Ho fatto 2 cicli di fisioterapia (per la pubalgia), entrambi con immediato esito positivo salvo che dopo un mese (senza riprendere attivita' fisica o altro) ricomparivano i dolori.
Ora, al terzo ciclo di fisioterapia (in un'altro centro) mi sono state consigliate un paio di sedute chiroterapiche in parallelo alla fisioterapia classica, per ristabilire l'equilibrio del bacino, previo presentare una nuova RMN che (visto il precedente intervento) desse la situazione attuale del mio rachide lombsacrale.
Questo l'esito del radiologo:

"NORMALE IL SEGNALE DEL CONO MIDOLLARE E DEL TRATTO INFERIORE DEL MIDOLLO DORSALE.
NELLA NORMA L'AMPIEZZA DEL CANALE VERTEBRALE LOMBARE E DELL'ASTUCCIO DURALE.
RIDOTTO IN ALTEZZA LO SPAZIO DISCALE INTERSOMATICO L5-S1 CON SEGNI DI DISIDRATAZIONE DEL DISCO INVERTEBRALE STESSO.
IN TALE SEDE DI RILEVANO GLI ESITI DEL PREGRESSO ATTO CHIRURGICO DI EMILAMINECTOMIA SINISTRA CON FATTI ADERENZIALI CHE RIDUCONO LA RAPPRESENTAZIONE DEL GRASSO EPIDURALE ED IN PARTE AVVOLGONO A MANICOTTO LA RADICE NERVOSA DI QUESTO LATO.
SEMPRE IN SEDE DI PASSAGGIO LOMBOSACRALE SI RILEVA DISCRETA PROTRUSIONE DISCALE MEDIANA E PARAMEDIANA INDOVATA NELLO SPAZIO COMPRESO TRA PROFILO POSTERIORE DEI CORPI VERTEBRALI E RADICI NERVOSE. MODICAMENTE DEFORMATA E COMPRESSA LA RADICE NERVOSA DI SINISTRA.
IL REPERTO SEMBRA FAR PROPENDERE PER UNA RECIDIVA DI ERNIA DISCALE IN ASSOCIAZIONE CON UN PROCESSO EPIDURITICO POST CHIRURGICO."

C'e' da precisare che dopo l'operazione non ho piu' dolori alla schiena e, a meno di non guidare per ore, non ho piu' l'indolenzimento e le scosse al nervo sciatico come in precedenza, praticamente a parte il dolore al pube a me la schiena sembra a posto, al contrario della situazione che presenta la RMN...
Io mi sto seriamente preoccupando, anche perche' non ne posso piu', sono 3 anni che ho praticamente costanti dolori fra schiena e pube e non riesco ad uscirne in nessuna maniera...
Voi cosa consigliate? Ho letto che in questi casi viene spesso consigliato di rioperare, potrebbe essere il caso?
[#1]
Dr. Giovanni Migliaccio Neurochirurgo 13.7k 398
Gentile ragazzo,
la decisione di operare scaturisce unicamente da due momenti essenziali: la visita del paziente e la valutazione degli esami eseguiti o da eseguire.

Detto questo,nel Suo caso,da quanto si legge nel referto, sembrerebbe indicato l'intervento con innesto di una cage nello spazio L5-S1, ma, come Le dicevo, la decisione va presa con oggettività.

Cordiali saluti
[#2]
Utente
Utente
Gent.mo Dott. Migliaccio,

Quello che mi sembra molto strano e' che io non ho alcun dolore a livello di nervo sciatico, ne' cali di forza all'arto precedentemente interessato dalla compressione del nervo sciatico.
Le chiedo: come puo' essere il nervo sciatico compresso e avere un'aderenza che lo avvolge se io non sento alcun dolore? Mi pare strano, davvero...
Mi sento molto disorientato da questo fatto, l'esame dice una cosa ma il mio corpo un'altra!

Colgo l'occasione per ringraziarLa,

Cordiali Saluti
[#3]
Dr. Giovanni Migliaccio Neurochirurgo 13.7k 398
Le aderenze e le fibrosi cicatriziali possono non dare dolore al nervo compresso per due motivi:

1) le aderenze avvolgono la radice senza una significativa compressione e quindi clinicamente mute.
2) le aderenze comprimono la radice abolendo la sensazione del dolore perchè interrompono la sensazione del dolore cosciente.

Nel caso 2) tale assenza di dolore spesso è considerata guarigione, soprattutto se dura da tempo, ma può essere invece a rischio di una ulteriore sofferenza della radice che a lungo andare può evolvere in deficit della forza muscolare.

Queste, ovviamente, sono delle considerazioni generali e ogni caso è un caso a sè che, come Le dicevo, va valutato con obiettivitò attraverso l'accurata visita e la valutazione di tutti gli esami eseguiti ed eventualmente da eseguire.

Cordialmente