Stabilizzazione lombare
Dopo un'intervento di microdiscectomia l4/l5 dx nell'agosto 2009 e in stato di benessere sino a febbraio 2010, mi sono sottoposto a RMN che ha evidenziato una recidiva ernia discale nello stesso sito. I sintomi da febbraio sono identici a quelli prima dell'intervento: dolore alla gamba dx sino al polpaccio in posizione eretta e in cammino. Mi è stata suggerita un'altra microdiscectomia o, stante uno stato di discopatia degenerativa che interessa anche l5/s1, una stabilizzazione lombare posteriore. Gradirei conoscere dettagli su questo tipo di intervento, se il post-operatorio è più lungo della microdiscectomia e se corro rischio di una rigidità della parte nel tempo. Grazie.
[#1]
Neurochirurgo
Occorrerebbe innanzitutto valutarla clinicamente per comprendere quali disturbi radicolari comporti la sua attuale condizione.
Credo sia poi opportuno meglio indagare (con una RM con constrasto) se il tessuto che si reperta alla RM del 2010 (che suppongo essere stata fatta senza) sia cicatriziale o discale: è vero che in entrambi i casi va rimosso se determina una compressione delle strutture nervose, ma magari (se si tratta di cicatrice) può darle informazioni sulla sua tendenza a sviluppare reazioni fibrotiche, anche in vista di un eventuale ulteriore intervento.
Per quanto riguarda il tipo di stabilizzazione cui si riferisce, va innanzitutto stabilito se ne ha bisogno. E, nel caso, sarà il neurochirurgo a proporle il dispositivo più adatto alla sue condizioni generali (più rigido, meno rigido, etc .)
Cordialmente,
Credo sia poi opportuno meglio indagare (con una RM con constrasto) se il tessuto che si reperta alla RM del 2010 (che suppongo essere stata fatta senza) sia cicatriziale o discale: è vero che in entrambi i casi va rimosso se determina una compressione delle strutture nervose, ma magari (se si tratta di cicatrice) può darle informazioni sulla sua tendenza a sviluppare reazioni fibrotiche, anche in vista di un eventuale ulteriore intervento.
Per quanto riguarda il tipo di stabilizzazione cui si riferisce, va innanzitutto stabilito se ne ha bisogno. E, nel caso, sarà il neurochirurgo a proporle il dispositivo più adatto alla sue condizioni generali (più rigido, meno rigido, etc .)
Cordialmente,
[#5]
Neurochirurgo
Effettivamente, ho posto una domanda poco chiara.
Mi chiedevo se le fosse stato indicato un dispositivo in particolare, visto che ce ne sono diversi in commercio.
In ogni caso, per sommi capi, per stabilizzazione lombare si intende una serie (evito di proporle una tediosa classificazione) di interventi il cui obiettivo è quello, appunto, di rendere più stabile la colonna vertebrale.
In pratica, è come se venisse costruita una sorta di "impalcatura" ad una colonna resa traballante da vari freattori (degenerativi, precedenti chirurgie, etc).
L'aggettivo "posteriore" sta ad indicare che la stabilizzazione verrà eseguita sfruttando una via di accesso posteriore, ossia dalla schiena (così come per le microdiscectomie).
I tempi di degenza sono piuttosto variabili, in relazione al tipo di sistema utilizzato per realizzare l'intervento.
Perciò credo sia più semplice rivolgere queste sue domande al neurochirurgo cui chiederà il consulto, poichè è un diritto del paziente ed un dovere del medico "informare".
Cordialmente,
Mi chiedevo se le fosse stato indicato un dispositivo in particolare, visto che ce ne sono diversi in commercio.
In ogni caso, per sommi capi, per stabilizzazione lombare si intende una serie (evito di proporle una tediosa classificazione) di interventi il cui obiettivo è quello, appunto, di rendere più stabile la colonna vertebrale.
In pratica, è come se venisse costruita una sorta di "impalcatura" ad una colonna resa traballante da vari freattori (degenerativi, precedenti chirurgie, etc).
L'aggettivo "posteriore" sta ad indicare che la stabilizzazione verrà eseguita sfruttando una via di accesso posteriore, ossia dalla schiena (così come per le microdiscectomie).
I tempi di degenza sono piuttosto variabili, in relazione al tipo di sistema utilizzato per realizzare l'intervento.
Perciò credo sia più semplice rivolgere queste sue domande al neurochirurgo cui chiederà il consulto, poichè è un diritto del paziente ed un dovere del medico "informare".
Cordialmente,
Questo consulto ha ricevuto 6 risposte e 2.7k visite dal 09/06/2010.
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