Ernia l3 l4
Gentile dottore, nel mese di ottobre u.s. mi sveglio una mattina con dei dolori fortissimi alla schiena, subito trattati con terapia a base di cortisone e antinfiammatori. Dopo 15 gg., visto il peggioramento degli stessi,il neurochirurgo decide d'intervenire con discolisi e peridurolisi. Dopo una settimana inizio delle sedute di ozono terapia (tot.5)associate a posturale Mezieres(tot. 10)e terapia a base di Patrol cpr. Il risultato è stato visibile. A gennaio inizio delle sedute di agopuntura (tot. 12) e osteopatia, ancora oggi una ogni 10 gg. Torno in ufficio dopo 4 mesi e ho problemi a stare 8 ore seduta. Sono passati 7 mesi dall'episodio descritto e continuo ad avere problemi, mi sveglio la mattina con le gambe stanche, dolori lievi diffusi alla schiena che durante il giorno aumentano, difficoltà anche a fare una passeggiata. Mi sono rivolta ad un ortopedico per chiedergli un programma di fisioterapia, la sua risposta è stata che il mio problema si può risolvere definitivamente solo con un'operazione, quindi non mi ha prescritto la fisioterapia richiesta. Quello che vorrei è soltanto capire cosa fare, per stare meglio. Le invio la risposta della RMN e la ringrazio anticipatamente.
Cono midollare riconoscibile a livello del metamero L1. Rettilineizzazione del tratto rachideo esaminato. Non riduzione in altezza dei somi vertebrali esaminati esenti da alterazioni del segnale.
Modici segni di disidratazione discale con iniziale riduzione in ampiezza dello spazio intersomatico L3-L4.
A livello L1-L2 si documenta piccola componente discale mediana e modica intraforaminale destra.
A livello L2-L3 si osserva modica componente discale intraforaminale bilaterale, maggiore a destra.
A livello L3-L4 protrusione discale intra-extraforaminale destra, con estensione in sede laterale e modica riduzione in ampiezza del forame di coniugazione; modesta componente discale intraforaminale sinistra. Si associa piccola ernia discale paramediana sinistra con impronta sul sacco durale.
A livello L4-L5 si apprezza salienza circonferenziale del disco con componente intraforaminale bilaterale, maggiore a sinistra con estensione in sede laterale.
A livello L5-S1 minima componente discale mediana.
Nel tratto compreso tra L3 ed S1 si osserva iniziale sagittalizzazione dei massicci articolari interapofisari, con distensione dei complessi capsulo-ligamentos.
Iniziale riduzione di calibro del canale rachideo a livello L3-L4. Normali le sincondrosi sacro-iliache.
Conclusioni: rettilineizzazione del tratto rachideo esaminato.
Alcune componenti discali ai livelli esaminati; utile eventuale completamento delle indagini con esame elettromiografico.
Iniziale riduzione di calibro del canale rachideo a livello L3-L4.
Iniziali segni di instabilità vertebrale posteriore.
Esito dell'esame elettromiografico: assenza di segni di coinvolgimento delle radici L3-S1 bilateralmente.
Cono midollare riconoscibile a livello del metamero L1. Rettilineizzazione del tratto rachideo esaminato. Non riduzione in altezza dei somi vertebrali esaminati esenti da alterazioni del segnale.
Modici segni di disidratazione discale con iniziale riduzione in ampiezza dello spazio intersomatico L3-L4.
A livello L1-L2 si documenta piccola componente discale mediana e modica intraforaminale destra.
A livello L2-L3 si osserva modica componente discale intraforaminale bilaterale, maggiore a destra.
A livello L3-L4 protrusione discale intra-extraforaminale destra, con estensione in sede laterale e modica riduzione in ampiezza del forame di coniugazione; modesta componente discale intraforaminale sinistra. Si associa piccola ernia discale paramediana sinistra con impronta sul sacco durale.
A livello L4-L5 si apprezza salienza circonferenziale del disco con componente intraforaminale bilaterale, maggiore a sinistra con estensione in sede laterale.
A livello L5-S1 minima componente discale mediana.
Nel tratto compreso tra L3 ed S1 si osserva iniziale sagittalizzazione dei massicci articolari interapofisari, con distensione dei complessi capsulo-ligamentos.
Iniziale riduzione di calibro del canale rachideo a livello L3-L4. Normali le sincondrosi sacro-iliache.
Conclusioni: rettilineizzazione del tratto rachideo esaminato.
Alcune componenti discali ai livelli esaminati; utile eventuale completamento delle indagini con esame elettromiografico.
Iniziale riduzione di calibro del canale rachideo a livello L3-L4.
Iniziali segni di instabilità vertebrale posteriore.
Esito dell'esame elettromiografico: assenza di segni di coinvolgimento delle radici L3-S1 bilateralmente.
[#2]
Utente
Le ho trascritto fedelmente la risposta della RM e EMG.
La conclusione clinica della visita ortopedica è stata un'operazione per risolvere non l'ernia ma l'instabilità vertebrale. Purtroppo non ho altri elementi da aggiungere, non ho una diagnosi scritta dell'ortopedico.
La ringrazio della celerità con la quale mi ha risposto.
La conclusione clinica della visita ortopedica è stata un'operazione per risolvere non l'ernia ma l'instabilità vertebrale. Purtroppo non ho altri elementi da aggiungere, non ho una diagnosi scritta dell'ortopedico.
La ringrazio della celerità con la quale mi ha risposto.
[#4]
Utente
Se ho capito bene il referto della RM non evidenzia una patologia da intervento chirurgico, e di questo sono contenta perchè non è la soluzione che cerco. Vorrei trovare però una risoluzione al mio problema, visto che pur avendo seguito un programma di terapia conservativa prescritta dal neurochirurgo (ozono e posturale), e di mia iniziativa agopuntura e osteopatia, ad oggi continuo ad avere dolori e fastidi.
Grazie ancora
Grazie ancora
Questo consulto ha ricevuto 6 risposte e 2.8k visite dal 23/05/2010.
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