Angioma e frattura della vertebra l1
Salve, mio padre è accidentalmente caduto martedì sera sbattendo il bacino, ha eseguito tac e radiografia dal quale si è evinto che ha una frattura "a forma di cuneo" in due parti della vertebra L1, è stato fortunato perchè è andato molto vicino al midollo. Ora vogliono richiedere un trasferimento per valutare, tramite una risonanza, se ci sono problemi, prima di "rimetterlo in piedi". Gli è già stato ordinato il busto. Perchè scrivo? Perchè hanno trovato un piccolo angioma sulla vertebra che si è fratturata, e pensano sia stato quello ad averla indebolita e quindi renderla più fragile alla cattura.
Noi siamo molto preoccupati se si dovesse trattare di un intervento, perchè poi non sappiamo nemmeno come si svolgerebbe (abbiamo avuto esperienze negative dato che nemmeno un anno fa la mia giovane sorella è venuta a mancare per negligenze mediche).
Vorrei sapere come si svolgerebbe un intervento per la rimozione dell'angioma, che è piccolo. Mio padre ha 51 anni e non ha problemi, se non la pressione alta che tiene sotto controllo. Emocromo ecc vanno bene.
Grazie mille
Noi siamo molto preoccupati se si dovesse trattare di un intervento, perchè poi non sappiamo nemmeno come si svolgerebbe (abbiamo avuto esperienze negative dato che nemmeno un anno fa la mia giovane sorella è venuta a mancare per negligenze mediche).
Vorrei sapere come si svolgerebbe un intervento per la rimozione dell'angioma, che è piccolo. Mio padre ha 51 anni e non ha problemi, se non la pressione alta che tiene sotto controllo. Emocromo ecc vanno bene.
Grazie mille
[#1]
Egr. signore,
la frattura a cuneo della L1 se non ha creato deficit neurologici può essere trattata conservativamente o con intervento.
La scelta va valutata in modo oggettivo con la vista del paziente e la visione delle immagini.
Se si sceglie l'intervento (in assenza di sintomi neurologici oggettivi) questo può consistere nella cosiddetta <vertebroplastica> che prevede l'introduzione nella vertebra del cosiddetto cemento (resina acrilica).
Tale intervento si esegue solitamente in anestesia locale e non comporta particolari rischi, anche se, come per ogni cosa a questo mondo, ne possono sussistere.
Cordialmente
la frattura a cuneo della L1 se non ha creato deficit neurologici può essere trattata conservativamente o con intervento.
La scelta va valutata in modo oggettivo con la vista del paziente e la visione delle immagini.
Se si sceglie l'intervento (in assenza di sintomi neurologici oggettivi) questo può consistere nella cosiddetta <vertebroplastica> che prevede l'introduzione nella vertebra del cosiddetto cemento (resina acrilica).
Tale intervento si esegue solitamente in anestesia locale e non comporta particolari rischi, anche se, come per ogni cosa a questo mondo, ne possono sussistere.
Cordialmente
[#2]
Utente
Grazie per la rapidissima risposta.
I medici non se la sentono di "mettere in piedi" mio padre, poichè temono che la vertebra "scivoli" e vada a toccare il midollo rischiando la paralisi. Quindi lunedì mio padre verrà visto da uno specialista in un altro ospedale e quindi valutato se operare o meno. Hanno detto che non rimuoveranno l'angioma, proabilmente, ma hanno ipotizzato l'inserimento di cemento osseo oppure di placchette da mettere nella schiena. Mio padre ora ha il busto e sta meglio (nel senso che può mettersi di fianco e la cosa lo rilassa molto di più).
Ovviamente temiamo rischi per la vita ed è per questo siamo decisamente preoccupati.
Ad ogni modo, escludendo il dolore, riesce a muovere le gambe e il resto va tutto bene..
Vi ringrazio per la risposta immediata
L'inserimento del cemento osseo è migliore "standard" o è più sicura quella col palloncino?
Grazie
I medici non se la sentono di "mettere in piedi" mio padre, poichè temono che la vertebra "scivoli" e vada a toccare il midollo rischiando la paralisi. Quindi lunedì mio padre verrà visto da uno specialista in un altro ospedale e quindi valutato se operare o meno. Hanno detto che non rimuoveranno l'angioma, proabilmente, ma hanno ipotizzato l'inserimento di cemento osseo oppure di placchette da mettere nella schiena. Mio padre ora ha il busto e sta meglio (nel senso che può mettersi di fianco e la cosa lo rilassa molto di più).
Ovviamente temiamo rischi per la vita ed è per questo siamo decisamente preoccupati.
Ad ogni modo, escludendo il dolore, riesce a muovere le gambe e il resto va tutto bene..
Vi ringrazio per la risposta immediata
L'inserimento del cemento osseo è migliore "standard" o è più sicura quella col palloncino?
Grazie
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 4k visite dal 14/05/2010.
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