Osteofitosi cervicale che impronta il sacco durale
Buongiorno, nel maggio 2009 ho cominciato ad accusare fortissimi dolori al collo, riporto RM cervicale di 1 anno fà:
Rettilineizzazione rachide cervicale. Normale allineamento metamertico, regolare ampiezza canale vertebrale Iniziali aseptti degenrativi disco, somatici nel tratto c3-c7 particolarmente evidenti a c5-c6 dove si apprezza ernia discale all'imbocco del forame di coniugazione di sinistra. Midollo spinale esente da alterazioni di segnale o compressioni estrinsiche. Visitato da 2 neurochirurghi e 1 ortopedico tutti hanno sconsigliato intervento perché non avevo segni neurologici. Da allora ho iniziato una ferrea ginnastica posturale che sto continuando tutt'ora oltre ad ozonoterapia (1 volta a settimana). La sintomatologia al collo non è scomparsa ma da gennaio 2010 è diminuita. Il problema è nato 1 mese fà qaundo ho cominciato ad accusare , tremolii, formicolii alla mano sinistra e piccolissimi calid di forza e occasionali fascicolazioni a tutti e 4 gli arti. Nonostante dalla risonaza encefalo sia emerso che a livello sovratentoriale si evidenzia qualche piccolo focolaio iperintenso negli echi lunghi, localizzata nella sostanza bianca di entrambi gli emisferi celebrali prevalentemente in sede forntale, di aspetto aspecifico e di più probabile significato vascolare in esiti stabilizzati, l'esame neuroligco appena fatto ha dato esito negativo sul rischio di problemi che siano collegati all'encefalo e quindi sembra che il tutto sia da ricondurre alla cervicale. Riporto risonanza magnetica cervicaleritirata a fine aprile 2010:Rettilineizzazione del rachide cervicale con scomparsa della fisiologica lordosi. normale allineamento metamerico, regolarte ampiezza del canale vertevbrale. Inziali aspetti degenrativio a carico dei dischi invertebrali compresi tra c3 e c7 per lieve riduzione dello spessore e del segnale. tali rileivi sono più accentuati a c5-c6 dove si apprezza piccola ernia discale paramediana-laterale sn all'imbocco del forame di coniugazione, asscoiata ad osteofiti marginali che restringono il forame stesso ed improntano il sacco durale. Midollo spinale esente da alterazioni di segnale o impronte estrinseche.
L'elettrmiografia effettuata in data 05/05/10 evidenzia: sofferenza neurogena periferica di tipo cornico nel territorio c6-c7-c8 sx in assenza di denervazione in atto.
Adesso, dopo aver sentito 2 neurochirurghi (1 opta per intervento altro dice che sarei matto a farlo) ho un dubbio atroce:
1. continuare con la conservativa ma con rischio che nel tempo i nervi si danneggino inesorabilmente considerando che l'ernia può anche seccarsi m,a gli osteofiti che comprino il sacco durale no e anzi potrebbero peggorare
2. fare intervento togliendo osteofiti, disco e mettendo protesi di Bryan
3. fare intervento togliendo osteofiti, ernia ma tenendo disco e ripolpandolo con cellule staminali (ho appuntameto tra 2 settiamne con primario di ospedale italiano che da 1 anno esegue questa procedura)
Ringarzio e Saluto
Rettilineizzazione rachide cervicale. Normale allineamento metamertico, regolare ampiezza canale vertebrale Iniziali aseptti degenrativi disco, somatici nel tratto c3-c7 particolarmente evidenti a c5-c6 dove si apprezza ernia discale all'imbocco del forame di coniugazione di sinistra. Midollo spinale esente da alterazioni di segnale o compressioni estrinsiche. Visitato da 2 neurochirurghi e 1 ortopedico tutti hanno sconsigliato intervento perché non avevo segni neurologici. Da allora ho iniziato una ferrea ginnastica posturale che sto continuando tutt'ora oltre ad ozonoterapia (1 volta a settimana). La sintomatologia al collo non è scomparsa ma da gennaio 2010 è diminuita. Il problema è nato 1 mese fà qaundo ho cominciato ad accusare , tremolii, formicolii alla mano sinistra e piccolissimi calid di forza e occasionali fascicolazioni a tutti e 4 gli arti. Nonostante dalla risonaza encefalo sia emerso che a livello sovratentoriale si evidenzia qualche piccolo focolaio iperintenso negli echi lunghi, localizzata nella sostanza bianca di entrambi gli emisferi celebrali prevalentemente in sede forntale, di aspetto aspecifico e di più probabile significato vascolare in esiti stabilizzati, l'esame neuroligco appena fatto ha dato esito negativo sul rischio di problemi che siano collegati all'encefalo e quindi sembra che il tutto sia da ricondurre alla cervicale. Riporto risonanza magnetica cervicaleritirata a fine aprile 2010:Rettilineizzazione del rachide cervicale con scomparsa della fisiologica lordosi. normale allineamento metamerico, regolarte ampiezza del canale vertevbrale. Inziali aspetti degenrativio a carico dei dischi invertebrali compresi tra c3 e c7 per lieve riduzione dello spessore e del segnale. tali rileivi sono più accentuati a c5-c6 dove si apprezza piccola ernia discale paramediana-laterale sn all'imbocco del forame di coniugazione, asscoiata ad osteofiti marginali che restringono il forame stesso ed improntano il sacco durale. Midollo spinale esente da alterazioni di segnale o impronte estrinseche.
L'elettrmiografia effettuata in data 05/05/10 evidenzia: sofferenza neurogena periferica di tipo cornico nel territorio c6-c7-c8 sx in assenza di denervazione in atto.
Adesso, dopo aver sentito 2 neurochirurghi (1 opta per intervento altro dice che sarei matto a farlo) ho un dubbio atroce:
1. continuare con la conservativa ma con rischio che nel tempo i nervi si danneggino inesorabilmente considerando che l'ernia può anche seccarsi m,a gli osteofiti che comprino il sacco durale no e anzi potrebbero peggorare
2. fare intervento togliendo osteofiti, disco e mettendo protesi di Bryan
3. fare intervento togliendo osteofiti, ernia ma tenendo disco e ripolpandolo con cellule staminali (ho appuntameto tra 2 settiamne con primario di ospedale italiano che da 1 anno esegue questa procedura)
Ringarzio e Saluto
[#1]
Gentile Utente,
in presenza di una sintomatologia radicolare congrua con il reperto TC e/o RM come nel suo caso l'intervento è indicato. I risultati sono molto buoni, le complicanze molto basse.
L'intervento praticato nella stragrande maggioranza dei centri neurochirurgici è la discectomia ( + eventuale osteofitectomia) con fusione, ovvero con posizionamento a livello del disco asportato di una cage o di osso autologo (ovvero osso del paziente prelevato dalla cresta iliaca; opzione per lo più abbandonata visto l'importante dolore postoperatorio cui è associata).
Sinceramente non vedo la necessità di pratiche diverse da quelle cui brevemente ho accennato.
Cordiali saluti,
in presenza di una sintomatologia radicolare congrua con il reperto TC e/o RM come nel suo caso l'intervento è indicato. I risultati sono molto buoni, le complicanze molto basse.
L'intervento praticato nella stragrande maggioranza dei centri neurochirurgici è la discectomia ( + eventuale osteofitectomia) con fusione, ovvero con posizionamento a livello del disco asportato di una cage o di osso autologo (ovvero osso del paziente prelevato dalla cresta iliaca; opzione per lo più abbandonata visto l'importante dolore postoperatorio cui è associata).
Sinceramente non vedo la necessità di pratiche diverse da quelle cui brevemente ho accennato.
Cordiali saluti,
Dr Paolo Perrini
Neurochirurgia Universitaria,
Ospedale "Santa Chiara", Pisa.
perrinipaolo@hotmail.com
www.perrinipaolo.com
[#2]
Utente
Egregio Dott Perrini, la ringrazio della risposta.
E' stato il neurochirurgo che opterebbe per l'intervento (mentre l'altro ha detto che è meglio apsettare) che mi ha parlato di protesi di Bryan perché così non rischio di aggrvare gli altri dischi accellerandone la degnerazione. Mi ha detto che il cage o fusione non si usa più per persone della mie età e che la protesi dura minimo 40 anni anche se c'è sempre il rischio che si calcifichi
Per quanto riguarda invece il discorso staminali questa è stata una mia ricerca e andrò a fare la visita tra 2 settimane dal neurochirurho che usa taletecnica in quanto se possibile vorrei risparmiare il disco che ho.
La mia grande preoccupazione circa l'intervento (indipendentemente dal fatto che si usi la protesi o meno) e che il primo neurochirurgo che sconsiglia l'intervento mi ha detto che l'intervento in sé è abbstanza semplice (anche se c'è una minima possibiliotà di complicanze) ma il grande problema è che se dovrò intervenire un domani ancora sulla cervicale con una discectomia (perché per es. un'altro livello cervicale darà problemi) un secondo intervento diventa molto più complicato una volta fatto il primo ed è questo che mi spaventa molto.
Saluti
E' stato il neurochirurgo che opterebbe per l'intervento (mentre l'altro ha detto che è meglio apsettare) che mi ha parlato di protesi di Bryan perché così non rischio di aggrvare gli altri dischi accellerandone la degnerazione. Mi ha detto che il cage o fusione non si usa più per persone della mie età e che la protesi dura minimo 40 anni anche se c'è sempre il rischio che si calcifichi
Per quanto riguarda invece il discorso staminali questa è stata una mia ricerca e andrò a fare la visita tra 2 settimane dal neurochirurho che usa taletecnica in quanto se possibile vorrei risparmiare il disco che ho.
La mia grande preoccupazione circa l'intervento (indipendentemente dal fatto che si usi la protesi o meno) e che il primo neurochirurgo che sconsiglia l'intervento mi ha detto che l'intervento in sé è abbstanza semplice (anche se c'è una minima possibiliotà di complicanze) ma il grande problema è che se dovrò intervenire un domani ancora sulla cervicale con una discectomia (perché per es. un'altro livello cervicale darà problemi) un secondo intervento diventa molto più complicato una volta fatto il primo ed è questo che mi spaventa molto.
Saluti
[#3]
Un secondo intervento ad un altro livello non costituisce un grosso problema. In realtà, non ha molto senso parlarne adesso dato che non sono presenti alterazioni di interesse chirurgico agli altri spazi del rachide cervicale.
Credo sia molto improbabile stabilire la durata di una protesi discale dato che sono disponibili da pochi anni in commercio.
In linea di massima non ci sono dati di letteratura che con certezza stabiliscano se sia meglio una cage o una protesi in seguito a discectomia.
Cordiali saluti,
Credo sia molto improbabile stabilire la durata di una protesi discale dato che sono disponibili da pochi anni in commercio.
In linea di massima non ci sono dati di letteratura che con certezza stabiliscano se sia meglio una cage o una protesi in seguito a discectomia.
Cordiali saluti,
[#4]
Concordo in tutto con quanto ha scritto il dr. Perrini.
Voglio solo aggiungere che, quand'anche fosse possibile la "tecnica" con cellule staminali, per rimuovere gli osteofiti, necessariamente va tolto il disco, quindi nel caso prospettatoLe, non è vero che il disco possa esser preservato.
Cordiali saluti
Voglio solo aggiungere che, quand'anche fosse possibile la "tecnica" con cellule staminali, per rimuovere gli osteofiti, necessariamente va tolto il disco, quindi nel caso prospettatoLe, non è vero che il disco possa esser preservato.
Cordiali saluti
[#5]
Utente
Ringrazio molto il Dott. Perrini e il Dott. Migliaccio per le chiarificazioni sopratutto per il discorso che per togliere gli osteofiti va tolto per forza il disco e per la rassicurazione che un secondo intervento alla colonna cervicale non è più rischioso e più complicato di un primo intervento sulla stessa (era la cosa che mi preoccupava di più visto che data l'età magari nel futuro potrei vaere nuovi problemi che comportino il dover decidere di effettuare un intervento)
Come ho scritto l'appuntamento col neurochirurgo che si occupa di cellule staminali ce l'ho tra breve e quindi quello di poter non rimuovere il disco era solo una mia supposizione (vedrò chiaramente cosa mi dirà il Vostro collega alla visita)
2 dubbi:
1. Ma allora il fatto che la protesi sia migliore per non danneggiare gli altri dischi nel tempo (e quindi adatta sopratutto a persone di giovane età dove non sono presenti già grossi processi artrosici a tutta la colonna) è solo un' opinione del neurochirurgo che mi ha visitato e non un dato già scientificamente provato?
2. E' corretto che se per l'ernia c'è qualche possibilità che nel tempo si secchi, per gli osteofiti a livello conservativo non c'è nulla che si può fare se non terapie atte a diminuire il dolore e quindi che prima o poi l'esito sarà comunque l'intervemto e che più si apsetta più c'è il rischio che vengano danneggiati i nervi
Infine volevo chiedere se c'era la possibilità d'inviare via e-mail un link dove poter scaricare la risonanza cervicale e l'esito dell'elettromiografia così da avere, appena ne avrete la possibilità, una Vostra valutazione sullo stato di questo disco
Ringraziando anticipatamente saluto
Come ho scritto l'appuntamento col neurochirurgo che si occupa di cellule staminali ce l'ho tra breve e quindi quello di poter non rimuovere il disco era solo una mia supposizione (vedrò chiaramente cosa mi dirà il Vostro collega alla visita)
2 dubbi:
1. Ma allora il fatto che la protesi sia migliore per non danneggiare gli altri dischi nel tempo (e quindi adatta sopratutto a persone di giovane età dove non sono presenti già grossi processi artrosici a tutta la colonna) è solo un' opinione del neurochirurgo che mi ha visitato e non un dato già scientificamente provato?
2. E' corretto che se per l'ernia c'è qualche possibilità che nel tempo si secchi, per gli osteofiti a livello conservativo non c'è nulla che si può fare se non terapie atte a diminuire il dolore e quindi che prima o poi l'esito sarà comunque l'intervemto e che più si apsetta più c'è il rischio che vengano danneggiati i nervi
Infine volevo chiedere se c'era la possibilità d'inviare via e-mail un link dove poter scaricare la risonanza cervicale e l'esito dell'elettromiografia così da avere, appena ne avrete la possibilità, una Vostra valutazione sullo stato di questo disco
Ringraziando anticipatamente saluto
[#7]
Utente
La ringrazio Dott. Migliaccio, le ho appena inviato il link dove scaricare la risonanza. Il suo indirizzo e-mail l'avevo vista ma prima d'inviargliela mi era sembrato opportuno chiedere autorizzazione. Appena ne ha la possibilità potrebbe gentilmente chiarirmi i 2 dubbi che ho scritto sopra? Grazie
Egregio Dott. Perrini le chiedo autorizzazione a poter inviare anche a Lei il link con la risonanza.
Saluti
Egregio Dott. Perrini le chiedo autorizzazione a poter inviare anche a Lei il link con la risonanza.
Saluti
Questo consulto ha ricevuto 7 risposte e 33.3k visite dal 11/05/2010.
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