Osteoma fronte e " bruciore" vertebrale
Nel febbraio 2008 durante una lezione di sci ho subito un infortunio, battendo violentemente il viso e subendo una frattura della mano sinistra, rimasta schiacciata tra torace e manto nevoso.
Il prontosoccorso ha rilasciato inizialmente la seguente certificazione: "policontuso in esiti di caduta su impianti da neve reg. dorsale, lombare, zigomo dx. Esame obiettivo: non deficit della deambulazione, contusione regione zigomatica sn, non lesioni oculari, algia 1 raggio mano sn, al torace MV normotrasmesso; algia vertebre toraciche intermedie ed al collo, senza franchi deficit della mobilità".
Sono stato dimesso dopo alcune ore con le seguenti informazioni di chiusura cartella clinica:
"Trauma distorsivo contusivo 1° dito mano sin avvenuto ieri sciando. Eseguito rx con referto di rima di frattura scomposta base F1 1° dito. Dolore alla palpazione diretta e alla mobilitazione a livello della mtcf e alla sua palpazione diretta. No deficit sensitivo motori periferici. Rifiuta rx cervicali e lombari. Si confeziona splint metallico 1° raggio da m antenere per tre settimane con braccio in posizione antideclive, braccio al collo. Mantenere collare cervicale per 10 gg. "
Il dito è guarito, ma da subito ho presentato un continuo bruciore alla schiena, che interessa una piccola zona di pelle subito sotto la punta della scapola destra. Il medico mi ha detto che stranamente è proprio nel punto che loro chiamano Trigger point 9. Questo bruciore mi costringe da allora a comprimere o strusciare la parte ogni 10-20 minuti. Inoltre se cammino portando pesi (basta la valigetta 24-ore con 4-5 kg) sento una fitta continua, nello stesso punto, dopo solo un centinaio di passi).
Da quasi un anno mi è stato fatto notare, da colleghi e famigliari, che è presente un rigonfiamento sulla fronte, a sinistra, in corrispondenza di dove ho battuto il volto durante l'incidente. Al momento è appena visibile (con determinate condizioni di luce radente), non è ancora un bernoccolo vero e proprio.
Il medico di base ha parlato di esostosi posttraumatica, dicendo che non c'è certezza se si fermerà così o crescerà ancora.
Ha suggerito, per chiarirne la natura (anche da un punto di vista assicurativo, essendo ancora aperta la pratica con due assicurazioni infortuni - una personale e una collegata alla scuola di sci di cui stavo seguendo il corso) una RX ossofrontale (per evidenziare l'esostasi) e una ecografia (per escludere il fatto che sia invece un lipoma).
Vanno bene gli esami consigliati? Secondo voi potrebbe crescere ancora (sono passati due anni dall'incidente)? Ha rilevanza nella quantificazione del danno biologico (al momento non è stato ancora segnalato)? C'è qualcosa che posso fare per evitare che cresca nel tempo?
Grazie e cordiali saluti.
Il prontosoccorso ha rilasciato inizialmente la seguente certificazione: "policontuso in esiti di caduta su impianti da neve reg. dorsale, lombare, zigomo dx. Esame obiettivo: non deficit della deambulazione, contusione regione zigomatica sn, non lesioni oculari, algia 1 raggio mano sn, al torace MV normotrasmesso; algia vertebre toraciche intermedie ed al collo, senza franchi deficit della mobilità".
Sono stato dimesso dopo alcune ore con le seguenti informazioni di chiusura cartella clinica:
"Trauma distorsivo contusivo 1° dito mano sin avvenuto ieri sciando. Eseguito rx con referto di rima di frattura scomposta base F1 1° dito. Dolore alla palpazione diretta e alla mobilitazione a livello della mtcf e alla sua palpazione diretta. No deficit sensitivo motori periferici. Rifiuta rx cervicali e lombari. Si confeziona splint metallico 1° raggio da m antenere per tre settimane con braccio in posizione antideclive, braccio al collo. Mantenere collare cervicale per 10 gg. "
Il dito è guarito, ma da subito ho presentato un continuo bruciore alla schiena, che interessa una piccola zona di pelle subito sotto la punta della scapola destra. Il medico mi ha detto che stranamente è proprio nel punto che loro chiamano Trigger point 9. Questo bruciore mi costringe da allora a comprimere o strusciare la parte ogni 10-20 minuti. Inoltre se cammino portando pesi (basta la valigetta 24-ore con 4-5 kg) sento una fitta continua, nello stesso punto, dopo solo un centinaio di passi).
Da quasi un anno mi è stato fatto notare, da colleghi e famigliari, che è presente un rigonfiamento sulla fronte, a sinistra, in corrispondenza di dove ho battuto il volto durante l'incidente. Al momento è appena visibile (con determinate condizioni di luce radente), non è ancora un bernoccolo vero e proprio.
Il medico di base ha parlato di esostosi posttraumatica, dicendo che non c'è certezza se si fermerà così o crescerà ancora.
Ha suggerito, per chiarirne la natura (anche da un punto di vista assicurativo, essendo ancora aperta la pratica con due assicurazioni infortuni - una personale e una collegata alla scuola di sci di cui stavo seguendo il corso) una RX ossofrontale (per evidenziare l'esostasi) e una ecografia (per escludere il fatto che sia invece un lipoma).
Vanno bene gli esami consigliati? Secondo voi potrebbe crescere ancora (sono passati due anni dall'incidente)? Ha rilevanza nella quantificazione del danno biologico (al momento non è stato ancora segnalato)? C'è qualcosa che posso fare per evitare che cresca nel tempo?
Grazie e cordiali saluti.
[#1]
Una esostosi difficilmente può considerarsi traumatica.
Faccia gli accertamenti richiesti e una visita presso un neurochirurgo per valutare eventuali, seppur poco probabili, esiti traumatici minori alla colonna, visto che al P.S. ha rifiutato di sottoporsi a tali accertamenti.
Cordialmente
Faccia gli accertamenti richiesti e una visita presso un neurochirurgo per valutare eventuali, seppur poco probabili, esiti traumatici minori alla colonna, visto che al P.S. ha rifiutato di sottoporsi a tali accertamenti.
Cordialmente
[#2]
Ex utente
Per il momento mi hanno sottoposto a una risonanza magnetica alla schiena ed è risultata una lieve protusione discale T4. E' compatibile col bruciore/prurito/fitte e sensazione di corrente che provo alla schiena?
E' qualcosa di imbarazzante, in quanto veramente è ridicolo grattarsi o strusciarsi in presenza di altre persone, durante i meeting, oppure avere male quando si va dai clienti con anche solo una 24 ore... Anche al cinema sono costretto a sedermi in modo strano, per comprimere periodicamente la parte contro lo schienale o il bracciolo. Mediamente ogni 10-20 minuti. Così creo come una parestesia e per un po' mi dà tregua.
E' una vera tortura. Di certo non si "muore", ma si fanno certe figure! E' come soffrire di un tic. E se non mi gratto è come se mi bruciassero con una sigaretta proprio in quel punto della schiena. Solo quando dormo non ho quel problema.
Tenderà a passare col tempo o si stabilizza così?
Grazie!
E' qualcosa di imbarazzante, in quanto veramente è ridicolo grattarsi o strusciarsi in presenza di altre persone, durante i meeting, oppure avere male quando si va dai clienti con anche solo una 24 ore... Anche al cinema sono costretto a sedermi in modo strano, per comprimere periodicamente la parte contro lo schienale o il bracciolo. Mediamente ogni 10-20 minuti. Così creo come una parestesia e per un po' mi dà tregua.
E' una vera tortura. Di certo non si "muore", ma si fanno certe figure! E' come soffrire di un tic. E se non mi gratto è come se mi bruciassero con una sigaretta proprio in quel punto della schiena. Solo quando dormo non ho quel problema.
Tenderà a passare col tempo o si stabilizza così?
Grazie!
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 3.4k visite dal 02/05/2010.
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