Epidurolisi
buongiorno,
vorrei chiedere alcuni consigli riguardo la pratica dell'epidurolisi.
La mia situazione è la seguente: sono stata operata nel 1998 a un'ernia l5-s1. più di un anno fa ho iniziato a sentire ancora dolori nella zona lombare. dopo numerose visite e esami, si è scoperta un ernia recidiva, che è tuttavia rientrata circa sei sette mesi fa. nonostante l'ernia sia rientrata, e nonostante i continui cicli di antidolorifici,e di fisioterapia, il dolore non sparisce. Durante una visita mi era stata proposta questa pratica, l'epidurolisi, e vorrei avere qualche informazione su di essa:
- come viene praticata e quante sedute servono?
- se esistono centri specializzati nel nord est, ed eventualmente quali sono?
ringrazio cordialmente chiunque risponderà.
vorrei chiedere alcuni consigli riguardo la pratica dell'epidurolisi.
La mia situazione è la seguente: sono stata operata nel 1998 a un'ernia l5-s1. più di un anno fa ho iniziato a sentire ancora dolori nella zona lombare. dopo numerose visite e esami, si è scoperta un ernia recidiva, che è tuttavia rientrata circa sei sette mesi fa. nonostante l'ernia sia rientrata, e nonostante i continui cicli di antidolorifici,e di fisioterapia, il dolore non sparisce. Durante una visita mi era stata proposta questa pratica, l'epidurolisi, e vorrei avere qualche informazione su di essa:
- come viene praticata e quante sedute servono?
- se esistono centri specializzati nel nord est, ed eventualmente quali sono?
ringrazio cordialmente chiunque risponderà.
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Gent.le Utente,
l'epidurolisi è una tecnica per cui si introduce una piccola sonda nel canale spinale e che viene spinta verso la zona, nel Suo caso L5-S1, dove si suppone esista una fibro-aderenza che costringa la radice nervosa spinale.
A questo punto la sonda dovrebbe svolgere l'azione di lisi, di norma, meccanicamente (appunto restando al di fuori della dura: epi duro lisi).
La metodica non consente l'esplorazione intradiscale ove è la causa della predetta sofferenza radicolare. Ci troviamo di fronte ad una metodica che, nel Suo caso, sarebbe solo parziale, anche perchè non abbiamo la controprova che non si avranno, in futuro, altre protrusioni che creeranno ulteriori fibro-aderenze.
Da quanto da Lei descritto, ritengo che sarebbe più utile alla bisogna il metodo che ho descritto nei miei articoli in MinForma sull'argomento che La invito a leggere.
Con la predetta metodica, si riesce sia a togliere l'aderenza fibrotica intraforaminale (il punto più stretto
dove la radice più tenacemente è compressa) sia ad ispezionare lo spazio intersomatico, ove persistono eventuali residui, ancora presenti ed irritanti, che hanno quanto meno aggravato le fibro-
aderenze radicolari e che, presumibilmente, lo faranno in futuro.
Togliere effeto e causa con un solo intervento in mininvasiva mi sembra razionale; d'altra parte togliere, con un nuovo interveno, a cielo aperto, la causa delle aderenze mi sembra una contraddizione in termini in quanto si toglierebbe la causa con una tecnica che è stata l'involontaria maggiore causa degli attuali fatti fibrotici.
Spero di essere stato chiaro ed utile (ma se ha altre domande, le faccia pure).
Auguri cordiali.
l'epidurolisi è una tecnica per cui si introduce una piccola sonda nel canale spinale e che viene spinta verso la zona, nel Suo caso L5-S1, dove si suppone esista una fibro-aderenza che costringa la radice nervosa spinale.
A questo punto la sonda dovrebbe svolgere l'azione di lisi, di norma, meccanicamente (appunto restando al di fuori della dura: epi duro lisi).
La metodica non consente l'esplorazione intradiscale ove è la causa della predetta sofferenza radicolare. Ci troviamo di fronte ad una metodica che, nel Suo caso, sarebbe solo parziale, anche perchè non abbiamo la controprova che non si avranno, in futuro, altre protrusioni che creeranno ulteriori fibro-aderenze.
Da quanto da Lei descritto, ritengo che sarebbe più utile alla bisogna il metodo che ho descritto nei miei articoli in MinForma sull'argomento che La invito a leggere.
Con la predetta metodica, si riesce sia a togliere l'aderenza fibrotica intraforaminale (il punto più stretto
dove la radice più tenacemente è compressa) sia ad ispezionare lo spazio intersomatico, ove persistono eventuali residui, ancora presenti ed irritanti, che hanno quanto meno aggravato le fibro-
aderenze radicolari e che, presumibilmente, lo faranno in futuro.
Togliere effeto e causa con un solo intervento in mininvasiva mi sembra razionale; d'altra parte togliere, con un nuovo interveno, a cielo aperto, la causa delle aderenze mi sembra una contraddizione in termini in quanto si toglierebbe la causa con una tecnica che è stata l'involontaria maggiore causa degli attuali fatti fibrotici.
Spero di essere stato chiaro ed utile (ma se ha altre domande, le faccia pure).
Auguri cordiali.
Dr. Della Corte: vincenzodellacortemi@libero.it
Case di Cura: La Madonnina Milano-02/50030013
Le Betulle Appiano Gentile (Co) 031/973311
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 7.7k visite dal 23/02/2010.
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