Con impronta sul sacco durale
Gentile staff di Medicitalia,
sono da ormai otto anni affetto da terribili problemi alla schiena.
L'ultima risonanza magnetica di una lunga serie a cui mi sono sottoposto ha evidenziato, ad ottobre 2009, la seguente situazione:
- degenerazione discale L5-S1 e meno evidente L2-L3; note spondiloartrosiche
- conservati i diametri del canale vertebrale
- ernia discale mediana ad ampio raggio da disco degenerato L5-S1, che tende a migrare caudalmente nello spazio epidurale paramediano sinistro, con impronta sul sacco durale
- circoscritta protrusione-ernia discale paramediana destra L2-L3 che impronta il sacco durale; per quando consentito dalle differenze tecniche degli esami si osserva incremento dell'alterazione discale rispetto al precedente esame di aprile 2008
- dall'esame eseguito si apprezza normale rappresentazione della cauda.
- assenza di deformazioni somatiche; noduli di schmorl
Per quanto consentito dalle differenze tecniche degli esami scarsa evidenza della alterazione discale L4-L5 riseptto al precedente esame di aprile 2008.
Il neurochirurgo che mi sta seguendo, che è poco convinto di volermi operare, nell'indirizzarmi presso un centro fisioterapico in cui effettuare ginnastica con metodo Souchard, ha aggiunto:
Rotoscoliosi dorso lombare con rotazione maggiore in sede lombare L3-L4-L5-S1.
Instabilità L5-S1 con discopatia L5-S1 forominale (credo sia scritto così -nota-) e radicolopatia L5 bilaterale su (illeggibile).
Ho fatto già quattro sedute di ginnastica senza alcun beneficio, ma anzi con un peggioramento delle mie condizioni.
Sono stato rianalizzato dalla responsabile del centro che mi ha invitato a fare ginnastica da loro ogni giorno.
Ho cercato di fare loro presente che l'approccio che avevano tenuto con me era forse sbagliato perchè calibrato su individui che fanno vita pressochè sedentaria. Io infatti, sebbene non faccia sport a livello agonistico, ho prestazioni da quasi agonista (allenamento tipo: stretching, 40 minuti di corsa lenta con un ritmo di 9 km l'ora, esercizi a corpo libero consistenti in 30 trazioni alla sbarra in due serie da 20 e dieci ripetizioni, 180 piegamenti sulle braccia in sei serie da 30, 400 addominali in 4 serie da 100 e poi di nuovo 40 di corsa allo stesso ritmo, stretching finale). Mi hanno spiegato che rimoduleranno gli esercizi di conseguenza.
Aggiungo che: ho smesso di fare corsa da quando sono insorti i problemi (e il dolore me lo consente) e da allora faccio solo nuoto a dorso (principalmente) e a crawl, SENZA ALCUN BENEFICIO.
Le mie domande sono: nel caso prima o poi io venga operato, quali sono gli effettivi rischi? Potrò mai tornare a fare sport? Lo dico senza alcun intento inutilmente polemico ma, da quando sono entrato in contatto con i medici per via del mio problema, mi sono reso conto che esistono tante scuole di pensiero e di conseguenza tante risposte e, molto spesso, chi mi consiglia di fare certe attività fisiche non l'ha mai fatte in vita sua!
Chiedo scusa per la lunghezza e saluto cordialmente.
sono da ormai otto anni affetto da terribili problemi alla schiena.
L'ultima risonanza magnetica di una lunga serie a cui mi sono sottoposto ha evidenziato, ad ottobre 2009, la seguente situazione:
- degenerazione discale L5-S1 e meno evidente L2-L3; note spondiloartrosiche
- conservati i diametri del canale vertebrale
- ernia discale mediana ad ampio raggio da disco degenerato L5-S1, che tende a migrare caudalmente nello spazio epidurale paramediano sinistro, con impronta sul sacco durale
- circoscritta protrusione-ernia discale paramediana destra L2-L3 che impronta il sacco durale; per quando consentito dalle differenze tecniche degli esami si osserva incremento dell'alterazione discale rispetto al precedente esame di aprile 2008
- dall'esame eseguito si apprezza normale rappresentazione della cauda.
- assenza di deformazioni somatiche; noduli di schmorl
Per quanto consentito dalle differenze tecniche degli esami scarsa evidenza della alterazione discale L4-L5 riseptto al precedente esame di aprile 2008.
Il neurochirurgo che mi sta seguendo, che è poco convinto di volermi operare, nell'indirizzarmi presso un centro fisioterapico in cui effettuare ginnastica con metodo Souchard, ha aggiunto:
Rotoscoliosi dorso lombare con rotazione maggiore in sede lombare L3-L4-L5-S1.
Instabilità L5-S1 con discopatia L5-S1 forominale (credo sia scritto così -nota-) e radicolopatia L5 bilaterale su (illeggibile).
Ho fatto già quattro sedute di ginnastica senza alcun beneficio, ma anzi con un peggioramento delle mie condizioni.
Sono stato rianalizzato dalla responsabile del centro che mi ha invitato a fare ginnastica da loro ogni giorno.
Ho cercato di fare loro presente che l'approccio che avevano tenuto con me era forse sbagliato perchè calibrato su individui che fanno vita pressochè sedentaria. Io infatti, sebbene non faccia sport a livello agonistico, ho prestazioni da quasi agonista (allenamento tipo: stretching, 40 minuti di corsa lenta con un ritmo di 9 km l'ora, esercizi a corpo libero consistenti in 30 trazioni alla sbarra in due serie da 20 e dieci ripetizioni, 180 piegamenti sulle braccia in sei serie da 30, 400 addominali in 4 serie da 100 e poi di nuovo 40 di corsa allo stesso ritmo, stretching finale). Mi hanno spiegato che rimoduleranno gli esercizi di conseguenza.
Aggiungo che: ho smesso di fare corsa da quando sono insorti i problemi (e il dolore me lo consente) e da allora faccio solo nuoto a dorso (principalmente) e a crawl, SENZA ALCUN BENEFICIO.
Le mie domande sono: nel caso prima o poi io venga operato, quali sono gli effettivi rischi? Potrò mai tornare a fare sport? Lo dico senza alcun intento inutilmente polemico ma, da quando sono entrato in contatto con i medici per via del mio problema, mi sono reso conto che esistono tante scuole di pensiero e di conseguenza tante risposte e, molto spesso, chi mi consiglia di fare certe attività fisiche non l'ha mai fatte in vita sua!
Chiedo scusa per la lunghezza e saluto cordialmente.
[#1]
Gent.le utente,
se i Medici dovessero contrarre ogni patologia per poterla capire o assaggiare ogni rimedio utile per potere curare, non ci sarebbero più Medici e forse nemmeno una Umanità così come la conosciamo noi.
Probabilmente ormai la Sua situazione, anche per l'inefficacia dei rimedi, è giunta ad un punto di tale cronicità che andrebbe programmata una soluzione chirurgica (forse in mininvasiva: a tal proposito legga i miei articoli in MinForma) che potrebbe risolvere (o quanto meno grandemente migliorare) il Suo problema.
Solo un'accurata visita specialistica neurochirurgica e la valutazione delle immagini neuroradiologiche potranno essere determinanti nella decisione da prendere.
Mi tenga informato e cordiali saluti.
se i Medici dovessero contrarre ogni patologia per poterla capire o assaggiare ogni rimedio utile per potere curare, non ci sarebbero più Medici e forse nemmeno una Umanità così come la conosciamo noi.
Probabilmente ormai la Sua situazione, anche per l'inefficacia dei rimedi, è giunta ad un punto di tale cronicità che andrebbe programmata una soluzione chirurgica (forse in mininvasiva: a tal proposito legga i miei articoli in MinForma) che potrebbe risolvere (o quanto meno grandemente migliorare) il Suo problema.
Solo un'accurata visita specialistica neurochirurgica e la valutazione delle immagini neuroradiologiche potranno essere determinanti nella decisione da prendere.
Mi tenga informato e cordiali saluti.
Dr. Della Corte: vincenzodellacortemi@libero.it
Case di Cura: La Madonnina Milano-02/50030013
Le Betulle Appiano Gentile (Co) 031/973311
[#2]
Utente
Dr. Della Corte grazie innanzitutto per la velocissima risposta (non speravo davvero tanto!).
Lungi da me il voler augurare ad una qualsiasi persona, non solo ad un medico, i dolori che ho avuto e sto tuttora avendo io.
La mia era una considerazione differente, e riguardava lo sport: Ho avuto spesso l'impressione, e lo dico come critica costruttiva e non come sciocca provocazione, che molti medici consiglino di fare determinati sport, o evitare di farne altri (es.nuoto), senza mai in realtà aver praticato gli sport in questione e quindi senza essere perfettamente consci degli eventuali benefici o "malefici" che possono avere.
Fatta questa premessa, e in considerazione anche della risposta che lei mi ha dato, desideravo sapere se, in base alla sua esperienza, a seguito di un' operazione di ernia discale come la potrei subire io (mininvasiva o "tradizionale") pazienti da lei operati siano tornati a fare sport come prima.
Grazie ancora e complimenti a lei e a chi ha ideato questo sito per lo splendido servizio offerto.
Michelangelo
Roma
Lungi da me il voler augurare ad una qualsiasi persona, non solo ad un medico, i dolori che ho avuto e sto tuttora avendo io.
La mia era una considerazione differente, e riguardava lo sport: Ho avuto spesso l'impressione, e lo dico come critica costruttiva e non come sciocca provocazione, che molti medici consiglino di fare determinati sport, o evitare di farne altri (es.nuoto), senza mai in realtà aver praticato gli sport in questione e quindi senza essere perfettamente consci degli eventuali benefici o "malefici" che possono avere.
Fatta questa premessa, e in considerazione anche della risposta che lei mi ha dato, desideravo sapere se, in base alla sua esperienza, a seguito di un' operazione di ernia discale come la potrei subire io (mininvasiva o "tradizionale") pazienti da lei operati siano tornati a fare sport come prima.
Grazie ancora e complimenti a lei e a chi ha ideato questo sito per lo splendido servizio offerto.
Michelangelo
Roma
[#3]
Egregio Signore,
l'evoluzione varia da caso a caso. Comunque, se la cosa va
fatta bisogna farla ed,a questo punto, meglio prima che dopo anche perchè molto del futuro dipende anche da quanta
sofferenza è stata inflitta ai nervi.
Le eventuali limitazioni sportive dipendono, essenzialmente, dal fatto che c'è una patologia non perchè la si è curata.
A riaggiornarci ,cordialmente.
l'evoluzione varia da caso a caso. Comunque, se la cosa va
fatta bisogna farla ed,a questo punto, meglio prima che dopo anche perchè molto del futuro dipende anche da quanta
sofferenza è stata inflitta ai nervi.
Le eventuali limitazioni sportive dipendono, essenzialmente, dal fatto che c'è una patologia non perchè la si è curata.
A riaggiornarci ,cordialmente.
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 22.3k visite dal 18/02/2010.
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