Metastasi al cervelletto
Buongiorno, avrei bisogno di alcuni chiarimenti, che non mi vengono dati, in merito ad un intervento neurochirurgico eseguito in ottobre 2009, a mia mamma di anni 72. Si tratta della rimozione di metastasi nella zona cerebellare, a seguito della scoperta di un carcinoma al polmone destro. Dal giorno in cui è stato effettuato l'intervento, la mamma avverte sensazioni di vertigini/sbandamenti, instabilità, tanto da doversi tenere per reggersi in piedi. Il neurochirurgo non si esprime in merito, o meglio ci ha detto che è una questione di tempo, in quanto devono passare almeno 6 mesi dall'intervento. Non essendo convinta di quanto comunicatoci vorrei sincerità: queste problematiche neurologiche rimarranno per tutto il resto che le rimane da vivere?? Potranno peggiorare?? Ci sono dei farmaci che le permettono di stare meglio? (Attualmente prende 32 gocce di Soldesan al giorno). In attesa di risposta saluto cordialmente.
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tutto sta a stabilire la causa dei disturbi da lei descritti: se essi erano presenti gia` prima dell`intervento e non si sono aggravati in misura marcata dopo lo stesso, la prognosi dovrebbe essere buona, cioé dovrebbero migliorare col tempo e potrebbe rivelarsi utile programma di rieducazione posturale e del controllo del movimento. Se invece si associa un`atrofia della corteccia cerebellare, che potrebbe essere espressione di una sindrome paraneoplastica o effetto collaterale della radioterapia cerebrale alla quale sua madre penso sia stata sottoposta, allora la prognosi é meno buona ed i disturbi potrebbero non migliorare.
Cordialmente
Cordialmente
prof. Francesco SIGNORELLI
professore associato di neurochirurgia
Università "Magna Græcia", Catanzaro
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 3.9k visite dal 20/01/2010.
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