Dolore urgente ad una gamba
Buongiorno, vorrei sottoporre il caso di mia mamma ad uno specialista neurochirurgo per una possibile valutazione di un dolore fortissimo gamba sinistra regione coscia ginocchio, e lato, a volte anche caviglia e parte interna della gamba ma più raramante, dato da contrazzioni del muscolo che le impediscono di star ferma con la gamba e di avere dei crampi fortissimi che durano delle ore e che sono davvero lancinanti, per ben capirci la contrazzione riguarda comunque più il quadricipite della coscia.
Premetto che mia madre dopo una settimana di cure mediche a casa, lìho fatta ricoverare d'urgenza in reparto di ortopedia dove dopo un mese non sono riusciti a dare una spiegazione all'origine del dolore e quindi a trovare una soluzione alle sue sofferenze.
note anamnettiche precedenti al ricovero:
mia madre è una donna di 84 anni che ha fatto intervento di isterectomia totale per prolasso uterino 12 anni fa, calcoli bigliari, 10 anni fa tonsille appendicite oltre 40 anni fa.
Le sono stati diagnosticati parkinsonismi su base vascolare, un restringimento severo al canale midollare in c3-c4 a clessidra, un idrocefalo normoteso asintomatico, ha una vertebroplastica in L1 conseguente ad un cedimento vertebrale per caduta accidentale fatta un anno fa e da allora la deambulazione è possibile solo assisitita da un girello o altra persona.
ha avuto tromboflebite venosa profonda alla gamba sinistra stessa gamba del dolore a maggio giugno del 2009 ancora in trattamento con anticoagulante.
durante il ricovero non è stata mobilizzata per oltre 18 giorni, praticata una tac alle vertebre lombari che non evidenzia cedimenti o problemi ossei finalmente rifatta tac con finestra sui tessuti molli che a loro parere non evidenzia un quadro moto diverso da quello che aveva già con una precedente risonanza fatta un paio di anni fa, (io non sono in possesso di questa tac)insomma le uniche cure sono perfalgan da un mese in endovena i gr che non le fa più effetto ma dato l'assunnzione del cuomadin non le possono fare altro e non abbiamo una diagnosi dopo un mese con lei che si torce dai dolori notte e giorno.....
qual'è un vostro parere perchè qui il tutto sembra non avere soluzione.
ora viene seduta la mattina, m ail dolore persiste a volte si calma per alcune ore ma appena si tocca la gamba o lei tossisce il dolore ricomincia in grande stile con fitte e contrazzioni del muscolo molto forti
grazie per l'attnzione e la cortese urgenza
Premetto che mia madre dopo una settimana di cure mediche a casa, lìho fatta ricoverare d'urgenza in reparto di ortopedia dove dopo un mese non sono riusciti a dare una spiegazione all'origine del dolore e quindi a trovare una soluzione alle sue sofferenze.
note anamnettiche precedenti al ricovero:
mia madre è una donna di 84 anni che ha fatto intervento di isterectomia totale per prolasso uterino 12 anni fa, calcoli bigliari, 10 anni fa tonsille appendicite oltre 40 anni fa.
Le sono stati diagnosticati parkinsonismi su base vascolare, un restringimento severo al canale midollare in c3-c4 a clessidra, un idrocefalo normoteso asintomatico, ha una vertebroplastica in L1 conseguente ad un cedimento vertebrale per caduta accidentale fatta un anno fa e da allora la deambulazione è possibile solo assisitita da un girello o altra persona.
ha avuto tromboflebite venosa profonda alla gamba sinistra stessa gamba del dolore a maggio giugno del 2009 ancora in trattamento con anticoagulante.
durante il ricovero non è stata mobilizzata per oltre 18 giorni, praticata una tac alle vertebre lombari che non evidenzia cedimenti o problemi ossei finalmente rifatta tac con finestra sui tessuti molli che a loro parere non evidenzia un quadro moto diverso da quello che aveva già con una precedente risonanza fatta un paio di anni fa, (io non sono in possesso di questa tac)insomma le uniche cure sono perfalgan da un mese in endovena i gr che non le fa più effetto ma dato l'assunnzione del cuomadin non le possono fare altro e non abbiamo una diagnosi dopo un mese con lei che si torce dai dolori notte e giorno.....
qual'è un vostro parere perchè qui il tutto sembra non avere soluzione.
ora viene seduta la mattina, m ail dolore persiste a volte si calma per alcune ore ma appena si tocca la gamba o lei tossisce il dolore ricomincia in grande stile con fitte e contrazzioni del muscolo molto forti
grazie per l'attnzione e la cortese urgenza
[#2]
Gent.le Signora,
ritengo che Sua mamma abbia eseguito una RMN lombare ed un ecocolordoppler arterioso e venoso agli arti inf.
Può essere che il disturbo sia da compressione radicolare (ed allora si ragiona in un modo) e può essere che sia da disturbo di vascolarizzazione (ed allora sono altri i pensieri da fare).
Direi che vadano almeno eseguiti i due accertamenti e,quindi, che occorra visitare la paz. perchè,qualunque cosa si reperti, si deve calare sulla realtà del singolo ammalato un eventuale provvedimento terapeutico.
Risentiamoci ad accertamente eseguiti ( o se li ha già eseguiti a referti qui riportati).
Cordialmente.
ritengo che Sua mamma abbia eseguito una RMN lombare ed un ecocolordoppler arterioso e venoso agli arti inf.
Può essere che il disturbo sia da compressione radicolare (ed allora si ragiona in un modo) e può essere che sia da disturbo di vascolarizzazione (ed allora sono altri i pensieri da fare).
Direi che vadano almeno eseguiti i due accertamenti e,quindi, che occorra visitare la paz. perchè,qualunque cosa si reperti, si deve calare sulla realtà del singolo ammalato un eventuale provvedimento terapeutico.
Risentiamoci ad accertamente eseguiti ( o se li ha già eseguiti a referti qui riportati).
Cordialmente.
Dr. Della Corte: vincenzodellacortemi@libero.it
Case di Cura: La Madonnina Milano-02/50030013
Le Betulle Appiano Gentile (Co) 031/973311
[#3]
Utente
Egregio Dottor Vincenzo Della corte, la ringrazio per la sua cortese urgenza e mi scuso per il mio ritardo nell'aggiornarla su quanto da lei risposto ma l'odissea a cui siamo sottoposti non mi ha permesso di scriverle di nuovo.
Ora gli ospedali in cui è stata trasferita mia mamma sono diventati "3"!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Alla fine nella prima struttura Ortopedia. non le è stato praticato nessun ecolordoppler in quanto prendendo il coumadin, mi è stato detto, che "di sicuro" il probblema non era quello angiologico, anche se aveva avuto lo scorso maggio una tvp, il coumadin era appunto per curare quello, la gamba non è gonfia e quindi "dovrebbe" essere compensata.
Ieri in questa ormai terza struttura ospedaliera reparto di Medicina, il coumadin le è stato sospeso senza averle praticato nessun controllo e le viene fatto il clexane forse questa scelta è più facile perchè non necessita di inr ... o altro, fatto stà che l'ecocolordoppler ancora una volta non è stato praticato.
comunque ritornando indietro, un neurologo che l'ha visitata, nel primo ospedale ortopedico, per la seconda volta, avendo io richiesto altra valutazione, in uno sprazzo di bontà e sotto la mia insistenza, ha fatto fare una tac con una finestra sui tessuti molli che fin'ora era stata limitata alle sole vertebre. questa recita:
esame eseguito in conzdioni basali tra S1 ed L1
lo spazio L5 S1 si presenta ridotto in ampiezza con disco degenerato che presenta una lieve protrusione posteriore apparentemente senza significative impronte sul sacco durale o sulle radici spinali in emergenza.
si osserva lieve deformazione del soma L5 con riduzione in altezza come per esiti di pregresso cediemento si base promalacica.
si osservano grossolane lterazioni degenerative spondilosiche con osteofiti in parte anche a sviluppo postero laterale, specie a destra il disco intersomatico disomogenero ed iperdenso per fenomeni di degenerazione, mostra una protrusione diffusa con lieve impronta sul sacco durale
in corrispondenza degli spazi L3 L4 ed L2 L3 i dischi mostrano protrusiono posteriori diffuse, con modesta impronta sul sacco durale.
in corrispondenza di tutti gli sapzi esaminati si evidenziano alterazioni degenerative artrosiche. con deformazione ed ipertrofia dei processi articolari che determinano riduzione di ampiezza del canale vertebrale, in particolare a livello L4.L5.
presenza di calcificazioni parietali dell'aorta e dei vasi illiaci
non si apprezzano tumefazioni abnormi nel contesto dei tessuti molli in sede paravertebrale.
Le metto a confronto una risonanza del 26 01 07 ed non sapendo se si può confrontare una tc con una risonanza le metto pure una tc del 23 10 2006 per vedere se sono emerse nuove cose che avrebbero determinato il dolore attuale.
RMN:2007
indagine condotta in tecnica SE con acquisizioni TI T" dipendenti sui piani sagittale e trasversale.
si osserva una molfornazione a lente biconcava, del soma di L% per cedimento delle superfici limitanti (soprattutto la craniale) il cedimento è in esito, su base osteo-promalacica (non si osservano, infatti, in corrispondenza della przione somatica, alterazioni di segnale che possano essere messe in relazione ad un quadro di edema spongioso)La continuita del m uro somatico posteriore è m antenuta.
Non si rilevano ulteriori segni di cedimento o deformazione a carico dei restanti metameri,
Tutti i dischi intersomatici presentano una ridotta intensità nella sequenza a lunghi Tr, per deitdratazione del nucleo polposo su base degenerativa.
In corrispondenza sello spazio L5 S1 si osserva la presenza di una protrusione discale, ad ampio raggio di curvatura: essa determina un'iniziale impronta sul profilo anteriore del sacco durale.
In corrispondenza del disco L4 L5 si osserva la presenza di una piccola ernia discale, contenuta, situata in sede mediana e paramediana destra: essa determina un'impronta sul profilo anteriore del sacco durale e giunge a contatto, entrando in conflitto, con la radice nervosa sinistra L5 (è verosimile che l'effetto compressivo sia dell'ernia discale contenuta presente ad L4 L5, che della protrusione presente ad L5 S1, di per sè abbastanza modesto, possa essere reso più importante dalle condizioni di relativa stenosi del canale vertebrale).
A carico dei dischi intersomatici sovrastanti non si rilevano ulteriori immagini di ernie e protrusioni discali.
L'ampiezza del canale vertebrale risulta ridotta nel tratto compreso tra L4 S1.
Sono presenti malformazioni di artrosi interapofisaria, soprattutto, evidenti ad L4 L5 ove determinano una deformazione importante dei massicci articolari, con riduzione dei recessi antero-laterali.
TC del 2006
l'indagine è condotta da S1 ad L3
In corrispondenza dello spazio discale L5 S1 il profilo posteriore del disco presenta una protrusione ad ampio raggio di curvatura ésso risulta inoltre calcificato.
Sono presenti manifestazioni artrosiche somatiche ed interapofisarie, in particolare a livello dei processi articolari di dx.
Ad L4 L5 il disco presenta una protrusione in posizione mediana, il rilievo si accompagna ad una stenosi del canale secondaria all'artrosi interapofisaria ed al dismorfismo del muro somatico posteriore e dello spigolo somatico posteriore suoeriore di L5 in esiti di frattura disco somatica attualmente regolarizzata con erniazione intraspongiosa del disco.
A livello di L3 L4 è presente una pseudoanterolistesi di L3 su bbase artrosica interapofisaria. Il disco presenta una protrusione a banda posteriore.
Si riconoscono estese calcificazioni parietali dell'aorta e dei vasi iliaci.
Cio Premesso, mia mamma, OBBLIGATORIAMENTE, è stata trasferita in una clinica per la riabilitazione pur non avendo una diagnosi chiara e plausibile coi suoi sintomi dolorosi, che ancora persistono come prima.
Al secondo giorno di ricovero nella nuova struttura per la riabilitazione, il secondo ospedale per capirci, mia madre non urinava più, 100 cc in un giorno!
infatti le veniva somministrato il tachidol in quantità industriali per sedare il dolore, le avevano pure sospeso il lasitone, non si sa per quale motivo! Alla fine mia madre era in stato confusionale, non reagiva, mi veniva riferito alla fine che era in acidosi, ma lo stato era evidente stato soporoso.
Ho chiamado il 118 l'ho fatta trasportare al ps dell'ospedale più vicino dove ora hanno risolto il problema medico che era sopraggiunto, stato soporoso, ovviamente da farmaci, ma nostro malgrado, permane il problema per la quale è stata ricoverata.
Essendo ricoverata in Medicina, minacciano di dimetterla invece di trasferirla in reparto adatto a soluzionare il problema originale per cui tutto da capo.
questi sono gli elementi nuovi che sono in grado di fornirle ad oggi e la ringrazio per una sua risposta in merito.
Ora gli ospedali in cui è stata trasferita mia mamma sono diventati "3"!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Alla fine nella prima struttura Ortopedia. non le è stato praticato nessun ecolordoppler in quanto prendendo il coumadin, mi è stato detto, che "di sicuro" il probblema non era quello angiologico, anche se aveva avuto lo scorso maggio una tvp, il coumadin era appunto per curare quello, la gamba non è gonfia e quindi "dovrebbe" essere compensata.
Ieri in questa ormai terza struttura ospedaliera reparto di Medicina, il coumadin le è stato sospeso senza averle praticato nessun controllo e le viene fatto il clexane forse questa scelta è più facile perchè non necessita di inr ... o altro, fatto stà che l'ecocolordoppler ancora una volta non è stato praticato.
comunque ritornando indietro, un neurologo che l'ha visitata, nel primo ospedale ortopedico, per la seconda volta, avendo io richiesto altra valutazione, in uno sprazzo di bontà e sotto la mia insistenza, ha fatto fare una tac con una finestra sui tessuti molli che fin'ora era stata limitata alle sole vertebre. questa recita:
esame eseguito in conzdioni basali tra S1 ed L1
lo spazio L5 S1 si presenta ridotto in ampiezza con disco degenerato che presenta una lieve protrusione posteriore apparentemente senza significative impronte sul sacco durale o sulle radici spinali in emergenza.
si osserva lieve deformazione del soma L5 con riduzione in altezza come per esiti di pregresso cediemento si base promalacica.
si osservano grossolane lterazioni degenerative spondilosiche con osteofiti in parte anche a sviluppo postero laterale, specie a destra il disco intersomatico disomogenero ed iperdenso per fenomeni di degenerazione, mostra una protrusione diffusa con lieve impronta sul sacco durale
in corrispondenza degli spazi L3 L4 ed L2 L3 i dischi mostrano protrusiono posteriori diffuse, con modesta impronta sul sacco durale.
in corrispondenza di tutti gli sapzi esaminati si evidenziano alterazioni degenerative artrosiche. con deformazione ed ipertrofia dei processi articolari che determinano riduzione di ampiezza del canale vertebrale, in particolare a livello L4.L5.
presenza di calcificazioni parietali dell'aorta e dei vasi illiaci
non si apprezzano tumefazioni abnormi nel contesto dei tessuti molli in sede paravertebrale.
Le metto a confronto una risonanza del 26 01 07 ed non sapendo se si può confrontare una tc con una risonanza le metto pure una tc del 23 10 2006 per vedere se sono emerse nuove cose che avrebbero determinato il dolore attuale.
RMN:2007
indagine condotta in tecnica SE con acquisizioni TI T" dipendenti sui piani sagittale e trasversale.
si osserva una molfornazione a lente biconcava, del soma di L% per cedimento delle superfici limitanti (soprattutto la craniale) il cedimento è in esito, su base osteo-promalacica (non si osservano, infatti, in corrispondenza della przione somatica, alterazioni di segnale che possano essere messe in relazione ad un quadro di edema spongioso)La continuita del m uro somatico posteriore è m antenuta.
Non si rilevano ulteriori segni di cedimento o deformazione a carico dei restanti metameri,
Tutti i dischi intersomatici presentano una ridotta intensità nella sequenza a lunghi Tr, per deitdratazione del nucleo polposo su base degenerativa.
In corrispondenza sello spazio L5 S1 si osserva la presenza di una protrusione discale, ad ampio raggio di curvatura: essa determina un'iniziale impronta sul profilo anteriore del sacco durale.
In corrispondenza del disco L4 L5 si osserva la presenza di una piccola ernia discale, contenuta, situata in sede mediana e paramediana destra: essa determina un'impronta sul profilo anteriore del sacco durale e giunge a contatto, entrando in conflitto, con la radice nervosa sinistra L5 (è verosimile che l'effetto compressivo sia dell'ernia discale contenuta presente ad L4 L5, che della protrusione presente ad L5 S1, di per sè abbastanza modesto, possa essere reso più importante dalle condizioni di relativa stenosi del canale vertebrale).
A carico dei dischi intersomatici sovrastanti non si rilevano ulteriori immagini di ernie e protrusioni discali.
L'ampiezza del canale vertebrale risulta ridotta nel tratto compreso tra L4 S1.
Sono presenti malformazioni di artrosi interapofisaria, soprattutto, evidenti ad L4 L5 ove determinano una deformazione importante dei massicci articolari, con riduzione dei recessi antero-laterali.
TC del 2006
l'indagine è condotta da S1 ad L3
In corrispondenza dello spazio discale L5 S1 il profilo posteriore del disco presenta una protrusione ad ampio raggio di curvatura ésso risulta inoltre calcificato.
Sono presenti manifestazioni artrosiche somatiche ed interapofisarie, in particolare a livello dei processi articolari di dx.
Ad L4 L5 il disco presenta una protrusione in posizione mediana, il rilievo si accompagna ad una stenosi del canale secondaria all'artrosi interapofisaria ed al dismorfismo del muro somatico posteriore e dello spigolo somatico posteriore suoeriore di L5 in esiti di frattura disco somatica attualmente regolarizzata con erniazione intraspongiosa del disco.
A livello di L3 L4 è presente una pseudoanterolistesi di L3 su bbase artrosica interapofisaria. Il disco presenta una protrusione a banda posteriore.
Si riconoscono estese calcificazioni parietali dell'aorta e dei vasi iliaci.
Cio Premesso, mia mamma, OBBLIGATORIAMENTE, è stata trasferita in una clinica per la riabilitazione pur non avendo una diagnosi chiara e plausibile coi suoi sintomi dolorosi, che ancora persistono come prima.
Al secondo giorno di ricovero nella nuova struttura per la riabilitazione, il secondo ospedale per capirci, mia madre non urinava più, 100 cc in un giorno!
infatti le veniva somministrato il tachidol in quantità industriali per sedare il dolore, le avevano pure sospeso il lasitone, non si sa per quale motivo! Alla fine mia madre era in stato confusionale, non reagiva, mi veniva riferito alla fine che era in acidosi, ma lo stato era evidente stato soporoso.
Ho chiamado il 118 l'ho fatta trasportare al ps dell'ospedale più vicino dove ora hanno risolto il problema medico che era sopraggiunto, stato soporoso, ovviamente da farmaci, ma nostro malgrado, permane il problema per la quale è stata ricoverata.
Essendo ricoverata in Medicina, minacciano di dimetterla invece di trasferirla in reparto adatto a soluzionare il problema originale per cui tutto da capo.
questi sono gli elementi nuovi che sono in grado di fornirle ad oggi e la ringrazio per una sua risposta in merito.
[#4]
Gent.le Utente,
sicuramente il caso è complesso sia per gli esiti delle indagni, che sembrano dare importanza anche ad una situazione artrosica oltre che disco-degenerativa, sia per la mancanza di un ecocolordoppler. A questo si aggiunge l'età della mamma e le condizioni generali non più ottimali.
Se la vascolarizzazione è soddisfacente, è da ritenere che
la sofferenza sia dovuta ad una compressione radicolare spinale che, in mancanza di una regressione con farmaci, possa regredire con un intervento minimamente invasivo necessariamente in anestesia locale.
Va da sè che quanto detto andrebbe confermato da una visita specialistica.
Cordialmente.
sicuramente il caso è complesso sia per gli esiti delle indagni, che sembrano dare importanza anche ad una situazione artrosica oltre che disco-degenerativa, sia per la mancanza di un ecocolordoppler. A questo si aggiunge l'età della mamma e le condizioni generali non più ottimali.
Se la vascolarizzazione è soddisfacente, è da ritenere che
la sofferenza sia dovuta ad una compressione radicolare spinale che, in mancanza di una regressione con farmaci, possa regredire con un intervento minimamente invasivo necessariamente in anestesia locale.
Va da sè che quanto detto andrebbe confermato da una visita specialistica.
Cordialmente.
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 4.2k visite dal 04/01/2010.
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