Decompressione o sostituzione del disco?
Egr. Dott., sono un uomo di 41 anni, ho subito un intervento di anuloplastica L5-S1, subito dopo appena 6 ore dall'intervento riuscivo a rimettermi a camminare senza l'aiuto delle stampelle, col passare del tempo la situazione "aimé" peggiorava, e quando dopo aver constatato che nonostante l'uso di cortisoni non provavo giovamento ho ripetuto una RMN che mi ha riportato lo stesso quadro clinico precedente all'anuloplastica: Sciatalgia a sinistra in ernia discale L5-S1 paramediana sinistra, per cui, il mio ortopedico mi ha consigliato un intervento di erniectomia e discectomia mediante intervento chirurgico...(anch'esso eseguito a distanza di 6 mesi dal 1º). Sono rimasto in clinica intervento avvenuto, altri 5 gg. dopo di ché imbottito di antidolorifici mi hanno dimesso. Il decorso post operatorio è stato sofferto: inizialmente per un periodo di circa 30 gg. sono stato a letto avevo enormi problemi a cambiare posizione e, spesso non riuscivo nemmeno a reggere il mio corpo in posizione eretta. Dopo questo periodo ho pian piano iniziato a mettermi in piedi impegnandomi nel recupero della riabilitazione (sempre usando le stampelle), questo per altri 30 gg. circa dopodiché iniziavo finalmente a camminare sulle mie gambe ed a recarmi nei centri specializzati per praticare varie terapie: tecar, idrofor, laser, massaggi, e i primi esercizi per la riabilitazione. Dopo circa 40 sedute intervallate l'un l'altra di circa 3 gg. c'è stata una “pur lentissima” miglioria, dopodiché un periodo stazionario e ne succedeva poi un graduale peggioramento, allorché lo stesso mio ortopedico mi consigliava di rieseguire una RMN a distanza di 8 mesi dall'intervento chirurgico con tale esito: Rettilineizzazione del segmento lombare del rachide. Segni di disidratazione discale L4-L5. Marcata riduzione dello spessore discale L5-S1 con segni di osteosclerosi della spongiosa subcondrale e modesta protrusione posteriore ad ampio raggio del disco; apprezzabili inoltre segni di pregresso intervento chirurgico e sede paraspinosa sinistra con disomogeneità di segnale in sede epidurale da riferire ad esiti cicatriziali. Situazione clinica attuale: limitazione della funzionalità del rachide in flesso-estensione, e comunque qualsiasi piccolo movimento che mi sollecita le vertebre L4-L5-S1. Ulteriore terapia: ciclo di infiltrative locali con (depomedrol 40g fl + lido)senza esito. Sono trascorsi ormai + di un anno dall'ultimo intervento e dopo vari tentativi e pazientare sperando in un evolversi positivo che non è arrivato, il mio ortopedico mi sta iniziando ad accennare di una possibilità ad intervenire dinuovo chirurgicamente per effettuare una decompressione discale? Ho avuto parallelamente un consulto con unaltro ort. che invece mi dice che come da ultima risonanza descritta il problema è proprio la marcata riduzione dello spessorre discale L5-S1, e che quindi va a suo avviso applicata una protesi discale, e, non una ulteriore decompressione dello stesso. Grazie
[#1]
Egr. Signore,
penso che quest'ultimo ortopedico consultato abbia ragione.
Infatti il dolore sembra anche a me che derivi dalla situazione emersa in L5-S1 e pertanto l'intervento di protesi mi pare indicato.
L'innesto della protesi prevede un preliminare svuotamento dei residui di disco e quindi la decompressione è, diciamo così, compresa nell'intervento.
Cordialmente
penso che quest'ultimo ortopedico consultato abbia ragione.
Infatti il dolore sembra anche a me che derivi dalla situazione emersa in L5-S1 e pertanto l'intervento di protesi mi pare indicato.
L'innesto della protesi prevede un preliminare svuotamento dei residui di disco e quindi la decompressione è, diciamo così, compresa nell'intervento.
Cordialmente
[#2]
Utente
Egr. dott. in modo sintetico è riuscito a colmare il dubbio che mi ponevo: "un ulteriore decompressione del disco, o protesi"? Avrei da porgerLe una ulteriore domanda adesso che ho capito bene il problema: in quanto all'ort. che mi propone testualmente "intervento di fissazione L5", che tipo di intervento/protesi Lei mi consiglia?, e comunque, se pur bassa la probabilità di riuscita a risolvere il mio problema sempre lo stesso Ort. mi invita come ultimo tentativo prima dell'impianto protesico a fare dei cicli infiltrativi sulle fascette articolari L5 e creste iliache plot. La ringrazio ulteriormente.
[#3]
Neurochirurgo
Gent.le
in base a quanto dedodotto dalla sua relazione e con il limite di non potere visionare le immagini RMN sarei del parere di prendere in considerazione l'impianto di una protesi interspinosa a livello L5-S1 in anestesia spinale
sarebbe importante tuttavia un approfondito esame neurologico per valutare se è necessario eseguire anche la discectomia
a sua disposizione
in base a quanto dedodotto dalla sua relazione e con il limite di non potere visionare le immagini RMN sarei del parere di prendere in considerazione l'impianto di una protesi interspinosa a livello L5-S1 in anestesia spinale
sarebbe importante tuttavia un approfondito esame neurologico per valutare se è necessario eseguire anche la discectomia
a sua disposizione
[#4]
Utente
Prendo volentieri in esame anche il suo consiglio, questo comunque mi aiuta ad orientarmi verso un impianto di protesi e, accantono per sempre la proposta del 2° intervento di decompressione discale, un'ultima cosa vorrei chiedere a chi così tempestivamente ha contribuito a farmi capire quale, problema, e come intervenire, se comunque a prescindere dal tipo di protesi da usare, avrò delle limitazioni funzionali, e se le infiltrative sulle fascette articolari L5 e creste iliache plot possono risultare un tentativo ultimo? Grazie per la cordialità.
[#6]
Utente
Egr. Dott. posso chiedere se l'intervento di erniectomia e discectomia L5-S1 che ho subito, come conseguenza inevitabile porta ad un abbassamento del disco?, visto che la RMN fatta prima dell'interv. non riportava tale anomalia, e se ci fossero quali altre cause possibili? Grazie infinitamente.
[#7]
Neurochirurgo
Gent.le sig.re
certamente è normale che l'erniectomia e soprattutto la discectomia per forza comportano un abbassamento dello spazio intersomatico; talvolta questo fatto comparta anche una chiusura piu o meno importante dei forami di coniugazione ossia il transito delle radici spinali
a disposizione roberto bristot
certamente è normale che l'erniectomia e soprattutto la discectomia per forza comportano un abbassamento dello spazio intersomatico; talvolta questo fatto comparta anche una chiusura piu o meno importante dei forami di coniugazione ossia il transito delle radici spinali
a disposizione roberto bristot
[#8]
Utente
ringrazio tutti indistintamente per i chiarimenti fornitimi.. gradirei tuttavia, ricevere consiglio per una mia domanda già avanzata nelle repliche precedenti: infiltrative sulle fascette articolari L5 e creste iliache.. è un tentativo che nella mia situazione clinica andrebbe fatto? Grazie.
[#9]
Medico dello sport
Tanto per cominciare contesto il fatto che si sia proceduto ad operare il paziente senza nemmeno tentare delle infiltrazioni di ozono. Però visto che ormai è stato operato segnalo che esiste anche la possibilità dell'intervento con discogel che però purtroppo non è mutuabile. In ogni caso anche in pazienti post - operati si può tentare la via delle infiltrazioni con ozono sia per via paravertebrale che TAC - guidata.
[#10]
Utente
grazie dr M.Moretti per questa "dritta".. purtroppo haimé a prescindere che tra l'altro per via della mia prolungata malattia ho anche perso il lavoro e, i vari consulti e terapie varie fatte, RMN ecc.. mi hanno portato inevitabilmente a subire un danno economico che oggi non mi permette nemmeno di mandare avanti la mia famiglia, e quindi a malincuore pur apprezzando il suo suggerimento devo scartarlo, se come Lei mi riporta che tale intervento non è convenzionato dal ssn. Poi aggiungo per Vostra conoscenza le mie ultime indagini eseguite: visita algologica: lo specialista mi riferisce che le infiltrative che citavo sopra servirebbero solo come paliativo al dolore, NON a risolvere il problema, poi inoltre ho fatto una ulteriore RMN qualche giorno fa che rileva in più dell'ultima fatta a Voi sopra descritta: una protusione a largo raggio L4-L5, piccola ernia dx L5-S1, ulteriore grave riduzione dello spessore discale L5-S1. Anche quest'ultimo specialista presa visione dei referti e RMN mi ha consigliato di procedere anche con tempi brevi "se si riesce" all'intervento di fissazione della L5-S1. Grazie e approfitto per Augurare a tutti Voi un buon Natale.
[#11]
Medico dello sport
Mi spiace per la sua situazione... ma purtroppo non sempre i medici danno il consiglio giusto al paziente... un po' perché a priori disprezzano metodiche che non praticano senza conoscerle minimamente...
Purtroppo l'intervento con il discogel viene a costare circa 5.000 € (il solo disco ne costa per quel che ne so 2.500 €) e finché non sarà convenzionabile non si può fare altrimenti. Nel suo caso può comunque tentare di fare delle infiltrazioni con ozono sia per via paravertebrale che TAC - Guidata e, alternandolo ad utilizzo di busto steccato e ginnastica di rinforzo, dovrebbe quantomeno riuscire a tirare avanti...
Saluti
Purtroppo l'intervento con il discogel viene a costare circa 5.000 € (il solo disco ne costa per quel che ne so 2.500 €) e finché non sarà convenzionabile non si può fare altrimenti. Nel suo caso può comunque tentare di fare delle infiltrazioni con ozono sia per via paravertebrale che TAC - Guidata e, alternandolo ad utilizzo di busto steccato e ginnastica di rinforzo, dovrebbe quantomeno riuscire a tirare avanti...
Saluti
[#12]
Utente
egr. dott. Moretti, pur se un po' sconcertato dalle sue affermazioni... come paziente può immaginare quanto rimane difficile nel dover decidere come, ed a chi affidarsi ad intervenire per l'ennesima volta alla schiena in modo +/- invasivo.... ma anche il suo consulto se ho ben interpretato mi fa capire che tutte le opzioni alternative risulterebbero solo paliative e "per aspettare il giorno dell'intervento". Voglio ringraziare tutti coloro e, l'esistenza di questo sito che mi ha aiutato a capire anche come dal dr. che mi consigliava fissazione della L5-S1 sia la migliore ed "spero" ultima metodica da utilizzare.. anche perchè dalla sua visita effettuatami rilevava alla pressione sui punti delle fascette articolari L5 e creste iliache una mia sofferenza importante, e se ho ben capito con questo tipo di protesi si vanno a bloccare le due vertebre permettendo sia di ristabilire lo spazio intersomatico e di immobilizzare le stesse fascette, cosa che invece inserendo un a protesi discale per via anteriore risolverebbe solo in parte. Ribadisco dinuovo i ringraziamenti.
[#13]
Egr. signore,
Le posso dire subito, senza tema di smentita da parte di chi ha esperienza chirurgica, che condivido la indicazione chirugica di artrodesi (bloccare le vertebre),seppur con cautela, ma anche per correttezza e serietà professionale, dato che non ho la possibilità di esaminare dal vivo nè Lei nè la RM nè tutto il Suo iter clinico.
L'ozono, ammesso che abbia una validità clinica, è controindicato nelle recidive o in caso di intervento pregresso e principalmente nel Suo caso, dove la principale causa dei Suoi disturbi è verosimilmente una discopatia degenerativa che nulla si gioverebbe dell'ozono.
Consulti quindi un neurochirurgo che abbia esperienza consolidata di chirurgia vertebrale e La sappia ben indirizzare nelle scelte chirurgiche per evitare facili illusioni su tecniche dove spesso è il mercato a proporre la tecnica operatoria piuttosto che il medico specialista.
Cordialmente ed auguri
Le posso dire subito, senza tema di smentita da parte di chi ha esperienza chirurgica, che condivido la indicazione chirugica di artrodesi (bloccare le vertebre),seppur con cautela, ma anche per correttezza e serietà professionale, dato che non ho la possibilità di esaminare dal vivo nè Lei nè la RM nè tutto il Suo iter clinico.
L'ozono, ammesso che abbia una validità clinica, è controindicato nelle recidive o in caso di intervento pregresso e principalmente nel Suo caso, dove la principale causa dei Suoi disturbi è verosimilmente una discopatia degenerativa che nulla si gioverebbe dell'ozono.
Consulti quindi un neurochirurgo che abbia esperienza consolidata di chirurgia vertebrale e La sappia ben indirizzare nelle scelte chirurgiche per evitare facili illusioni su tecniche dove spesso è il mercato a proporre la tecnica operatoria piuttosto che il medico specialista.
Cordialmente ed auguri
[#14]
Carissimi colleghi
mi dispiace davvero della querelle sull`ozonoterapia, alla quale non ho intenzione di partecipare.
E`pero` necessario riportare alcunidati obiettivi sul tema, per cercare di fare chiarezza:
1) Il dato piu`interessante che emerge dalla pletora di articoli apparsi su numerosi periodici europei ad impact factor non eccelso e su poche riviste americane piu` quotate, che alimentano la discordanza di opinioni sull`effetto benefico dell`azoto, é che vi sono meno di 5 articoli di buon livello scientifico pubblicati sull`argomento.
2) Esiste una gran confusione su alcuni punti essenziali:
a) sulla tecnica corretta da adottare che, se poco accorta, puo` causare una catastrofe (cfr Fulminating septicemia secondary to oxygen-ozone therapy for lumbar disc herniation: case report. Gazzeri R, et al Spine 2007 Feb 1;32(3):E121-3);
b) sulle dosi esatte da somministrare e sulle procedure di calibrazione dei macchinari utilizzati per confermare l`esattezza di tali dosaggi;
c) sull`incertezza del meccanismo preciso di azione dell`azoto (esistono varie ipotesi sull`azione di inbizione delle prostaglandine E2 e dell` A2 fosfolipasi, tutte da confermare);
d) sul fatto che l`esposizione all`azoto sia stata messa in correlazione con varie malattie respiratorie e cardiovascolari e sia quindi considerato un inquinante atmosferico (J Epidemiol Community Health. 2009 Oct 23. Ozone and Cause-Specific Cardiorespiratory Morbidity and Mortality. Halonen JI, Lanki T, Tiittanen P, Niemi JV, Loh M, Pekkanen J.)
3) E` stato recentemente pubblicato uno studio randomizzato multicentrico sull`impiego dell`ozono, piu` precisamente di una miscela di O2O3, per il trattamento sintomatico del dolore lombosciatalgico da ernia del disco, Tale studio fornisce un`evidenza di grado 1, che nel linguaggio dell` evidence based medicine rappresenta il livello di prova piu`affidabile sul fatto che le iniezioni intramuscolari-paravertebrali di ossigeno-ozono siano efficaci nell`alleviare il dolore lombosciatalgico, riducendo sia la disabilita` che l`uso di farmaci analgesici (Spine (Phila Pa 1976). 2009 Jun 1;34(13):1337-44. Intramuscular oxygen-ozone therapy in the treatment of acute back pain with lumbar disc herniation: a multicenter, randomized, double-blind, clinical trial of active and simulated lumbar paravertebral injection. Paoloni M, Di Sante L, Cacchio A, Apuzzo D, Marotta S, Razzano M, Franzini M, Santilli V). Tale studio é davvero l`unico che riempie i criteri di precisione scientifica, un po` poco per una pratica in uso gia` da parecchi anni.
In conclusione, l`ozono si usa gia` da numerosi anni, e sempre di piu`, prima ancora che la sua efficacita` e innocuita` fossero dimostrate in modo inoppugnabile, e cio`é da biasimare.
Sia i detrattori che i paladini dell`ozono, che pubblicano molto e male, dovrebbero pubblicare di meno, adottando criteri scientificamente piu` validi per far finalmente chiarezza sul tema.
Un caro augurio a tutti
mi dispiace davvero della querelle sull`ozonoterapia, alla quale non ho intenzione di partecipare.
E`pero` necessario riportare alcunidati obiettivi sul tema, per cercare di fare chiarezza:
1) Il dato piu`interessante che emerge dalla pletora di articoli apparsi su numerosi periodici europei ad impact factor non eccelso e su poche riviste americane piu` quotate, che alimentano la discordanza di opinioni sull`effetto benefico dell`azoto, é che vi sono meno di 5 articoli di buon livello scientifico pubblicati sull`argomento.
2) Esiste una gran confusione su alcuni punti essenziali:
a) sulla tecnica corretta da adottare che, se poco accorta, puo` causare una catastrofe (cfr Fulminating septicemia secondary to oxygen-ozone therapy for lumbar disc herniation: case report. Gazzeri R, et al Spine 2007 Feb 1;32(3):E121-3);
b) sulle dosi esatte da somministrare e sulle procedure di calibrazione dei macchinari utilizzati per confermare l`esattezza di tali dosaggi;
c) sull`incertezza del meccanismo preciso di azione dell`azoto (esistono varie ipotesi sull`azione di inbizione delle prostaglandine E2 e dell` A2 fosfolipasi, tutte da confermare);
d) sul fatto che l`esposizione all`azoto sia stata messa in correlazione con varie malattie respiratorie e cardiovascolari e sia quindi considerato un inquinante atmosferico (J Epidemiol Community Health. 2009 Oct 23. Ozone and Cause-Specific Cardiorespiratory Morbidity and Mortality. Halonen JI, Lanki T, Tiittanen P, Niemi JV, Loh M, Pekkanen J.)
3) E` stato recentemente pubblicato uno studio randomizzato multicentrico sull`impiego dell`ozono, piu` precisamente di una miscela di O2O3, per il trattamento sintomatico del dolore lombosciatalgico da ernia del disco, Tale studio fornisce un`evidenza di grado 1, che nel linguaggio dell` evidence based medicine rappresenta il livello di prova piu`affidabile sul fatto che le iniezioni intramuscolari-paravertebrali di ossigeno-ozono siano efficaci nell`alleviare il dolore lombosciatalgico, riducendo sia la disabilita` che l`uso di farmaci analgesici (Spine (Phila Pa 1976). 2009 Jun 1;34(13):1337-44. Intramuscular oxygen-ozone therapy in the treatment of acute back pain with lumbar disc herniation: a multicenter, randomized, double-blind, clinical trial of active and simulated lumbar paravertebral injection. Paoloni M, Di Sante L, Cacchio A, Apuzzo D, Marotta S, Razzano M, Franzini M, Santilli V). Tale studio é davvero l`unico che riempie i criteri di precisione scientifica, un po` poco per una pratica in uso gia` da parecchi anni.
In conclusione, l`ozono si usa gia` da numerosi anni, e sempre di piu`, prima ancora che la sua efficacita` e innocuita` fossero dimostrate in modo inoppugnabile, e cio`é da biasimare.
Sia i detrattori che i paladini dell`ozono, che pubblicano molto e male, dovrebbero pubblicare di meno, adottando criteri scientificamente piu` validi per far finalmente chiarezza sul tema.
Un caro augurio a tutti
prof. Francesco SIGNORELLI
professore associato di neurochirurgia
Università "Magna Græcia", Catanzaro
Questo consulto ha ricevuto 14 risposte e 14.7k visite dal 15/12/2009.
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