A circa 20 anni, durante il sollevamento di un peso di 5o chili ho sentito un leggero dolore in

Salve ho 25 anni e da 6 anni soffro di lombalgia cronica anche se non so se così si può definire il mio disturbo. Cerco di spiegarmi. A circa 20 anni, durante il sollevamento di un peso di 5o chili ho sentito un leggero dolore in territorio lombo-sacrale come un affaticamento. Esso si è stabilizzato senza più passare non arrivando comunque a livelli di intensità elevata. Con una terapia anti dolorifica si è alleviato dopo qualche mese. Successivamente dopo aver cambiato lavoro, dovendo spesso trasportare carichi sulle spalle, si è ripresentato sotto una forma diversa. Una sensazione di peso, rigidità, bruciore a livello lombare, quasi come se avessi una scheggia sotto la pelle. Questa sensazione aumentava durante lo sforzo e rimanendo a lungo in piedi. Da quel momento in poi questo disturbo non è più scomparso definitivamente e continua fino ad oggi dopo circa sei anni. Oggi ho la sensazione che toccando la zona centrale lombo-sacrale non ci sia più sensibilità come se prendessi la scossa e sento il bisogno di allentare la cintura dei pantaloni perchè questa zona è continuamente sofferente. La notte non riposo nenche bene perchè non posso adagiarmi a pancia in giù e tendo stare sui fianchi con le gambe piegate perchè questa posizione sembra alleviare il disturbo ma di poco. Capite che questa situazione rischia di rovinarmi la vita con tutta la pasienza che si può avere. Penso di avere eseguito tutti gli esami necessari e cercherò di descriverli più brevemente possibile. Dalle radiografie della colonna in toto risulta:
- rettilineizzazione della meta distale dell'asse cervicale
- scoliosi destroconcava a piccolo arco con fulcro in d3d4
- ridotta serramento l4l5s1 in compenso lombare
Ho eseguito 3 RMN con pressappoco lo stessa diagnosi che cerco di riassumere:
-rettilineizzazione della fisiologica lordosi lombare
-regolari per morfologia ed intensità i metameri esaminati
- a livello l4-l5 si rileva modesta protrusione a largo raggio del contorno discale posteriore con lieve impronta sul sacco durale
-Non alterazioni a carico degli altri dischi intersomatici in esame
-il canale spinale ha ampiezza regolare
-regolare l'immagine del cono midollare
Ho eseguito, da autodidatta(perchè nessuno specialista consultato me lo ha prescritto) anche l'esame elettromiografico agli arti inferiori pur non presentando alcun disturbo alle gambe dal quale risulta:
Esame elettroneuromiografico indicativo di una sofferenza neurogena in territorio l5-s1 compatibile con discopatia. Utile TC lombo-sacrale l3-s1
Gli ortopedici e neurochirurghi consultati mi hanno sempre consigliato nuoto e fisioterapie varie a mio parere sottovalutando il mio problema. Ho provato la massoterapia e il nuoto ma non servono se non peggiorano la situazione. L'ultimo neurochirurgo consultato mi ha prescritto addirittura un anti depressivo(efexor) che non ho preso perchè non penso sia la soluzione giusta. Mi dispiace di essermi dilungato e spero possiate essermi di aiuto.Cordiali saluti e grazie
[#1]
Dr. Vincenzo Della Corte Neurochirurgo 7.1k 247
Egregio Signore,
penso che la tac consigliata sia da eseguire.
Ci risentiamo ad esame effetuato.
Cordialità

Dr. Della Corte: vincenzodellacortemi@libero.it
Case di Cura: La Madonnina Milano-02/50030013
Le Betulle Appiano Gentile (Co) 031/973311

[#2]
Utente
Utente
Grazie per la risposta e la disponibilità ma prima di eseguire la tac vorrei descrivere qualche altro particolare.Circa due anni fa sono stato sottoposto, su prescrizione di un neurochirurgo consultato, ad una infiltrazione arl lombare. Subito dopo l'iniezione ho avvertito subito un peggioramento del bruciore e del senso di peso. Il terapista del dolore si è giustificato dicendo che ciò fosse dovuto all'effetto iniziale dell'iniezione. Fattosta che a distanza di quasi due anni purtroppo risento ancora di quella infiltrazione. Vorrei chiedere se è possibile qualche rimedio, anche farmacologico, per compensare l'effetto dell'infiltrazione che penso fosse a base di cortisone(gli antinfiammatori li ho gia provati). Lo stesso neurochirurgo mi ha fatto sottoporre ad un ecografia dell'addome completo da cui è risultata una colecisti allungata, settata, floscia con bile densa e con presenza di numerosi calcoli mobili nel lume. Su quest'esame ho qualche dubbio perchè pochi anni prima in un 'altra ecografia non esistevano questi calcoli e la colecisti risultava normale. Inoltre non ho nessun disturbo all' addome a parte qualche dolore di notte. Ci potrebbe essere un legame fra i calcoli e il mio disturbo? Naturalmente vi faccio questa domanda perchè non ho più consultato quello specialista altrimenti l'avrei chiesto a lui. Un'ultima domanda che per voi giustamente non avrà importanza ma per me sì visto che sono un pò stanco di sottopormi ad esami radiologici senza avere nessun beneficio: perchè fare la tac se si dice che la RMN è più accurata? E poi: va fatta con il mezzo di contrasto per essere più precisa o questo lo decide il radiologo sul posto?
[#3]
Dr. Vincenzo Della Corte Neurochirurgo 7.1k 247
No, non lo decide il Radiologo sul posto anche perchè per iniettare il contrasto PER LA TAC occorre eseguire prima degli altri esami.
La tac, quindi, va fatta, in prima battuta, senza mdc e serve a far vedere determinati paricolari ossei-ligamentosi con le strutture nobili...diciamo che quello che non mostra la rmn può mostrarlo la tac.
A seconda di cosa mostrera' la tac si ragionerà sulle cose da fare (prima domanda).
Faccia gentimente sapere, può darsi che una soluzione si possa trovare. Auguri.
[#4]
Utente
Utente
Grazie ancora per la risposta. Eventualmente ci risentiamo dopo la tac anche se con i tempi burocratici(prenotazione e quantaltro)non so quanto ci vorrà.
Cordiali saluti