La radice emergente omolaterale
Buon giorno, ho 37 anni, da 2 mesi sofro di lombosciatalgia dx dovuta ad ernia discale.
Sono stato visitato da un ortopedico specializzato in traumatologia e patologie della colonna.
Effettuata la TC (solo questa settimana), la causa è stata individuata in un ernia discale L5-S1.
Mi è stato prescritto di non stazionera eretto a lungo, di non flettermi, e una inezione al di' per 9 gg di Bentelan e Neo Cytamen. L'obiettivo e l'acelerazione del processo di disidratazione del nucleo del disco. La prossima visita e prevista fra un mese.
Non sono preoccupato tanto dai dolori che ho nella parte posteriore della gamba (gluteo, parte alta polpaccio) e, meno intensi, alla parte terminale della schiena. Spero la cura li possa ridurre presto.
Sono preoccupato invece perché vi sono segni (che io penso deboli) di danni neurologici: riduzione riflesso plantare, modesta riduzione della sensibilità della gamba e della forza.
Dovrei consultare anche un neurochirurgo?
Sottopormi ad esami più precisi dei danni neurologici?
Non è rischioso rimanere per un mese senza controlli?
Ecco qualche dettaglio in più sull'esito della TC ritirata la settimana scorsa:
Esame mirato al tratto L3-S1
[...]
In L5-S1 si osserva la presenza di ernia discale mediana-paramediana sn con conflitto disco-radicolare con la radice emergente omolaterale di S1 che appare lievemente dislocata postero-lateralmente. La protusione si accompagna a una minima osteofitosi spigolo-somatica posteriore consensuale. Non si osservano segni Tc di espansi in sede endorachidea e a carico delle radici nervose esaminate.
Vi ringrazio fin d'ora delle indicazioni che potrete darmi
Sono stato visitato da un ortopedico specializzato in traumatologia e patologie della colonna.
Effettuata la TC (solo questa settimana), la causa è stata individuata in un ernia discale L5-S1.
Mi è stato prescritto di non stazionera eretto a lungo, di non flettermi, e una inezione al di' per 9 gg di Bentelan e Neo Cytamen. L'obiettivo e l'acelerazione del processo di disidratazione del nucleo del disco. La prossima visita e prevista fra un mese.
Non sono preoccupato tanto dai dolori che ho nella parte posteriore della gamba (gluteo, parte alta polpaccio) e, meno intensi, alla parte terminale della schiena. Spero la cura li possa ridurre presto.
Sono preoccupato invece perché vi sono segni (che io penso deboli) di danni neurologici: riduzione riflesso plantare, modesta riduzione della sensibilità della gamba e della forza.
Dovrei consultare anche un neurochirurgo?
Sottopormi ad esami più precisi dei danni neurologici?
Non è rischioso rimanere per un mese senza controlli?
Ecco qualche dettaglio in più sull'esito della TC ritirata la settimana scorsa:
Esame mirato al tratto L3-S1
[...]
In L5-S1 si osserva la presenza di ernia discale mediana-paramediana sn con conflitto disco-radicolare con la radice emergente omolaterale di S1 che appare lievemente dislocata postero-lateralmente. La protusione si accompagna a una minima osteofitosi spigolo-somatica posteriore consensuale. Non si osservano segni Tc di espansi in sede endorachidea e a carico delle radici nervose esaminate.
Vi ringrazio fin d'ora delle indicazioni che potrete darmi
[#1]
Salve
L'ernia del disco può essere trattata conservtivamente ( con farmaci),
se il deficit di forza al piede è stazionario, nel senso che non sta peggiorando nel tempo e se il dolore sta migliorando.
In questi casi aspettare può essere un valida scelta.
Se invece lei notasse che il quadro, sia doloroso che, a maggior ragione, del deficit di forza dovessero peggiorare, allora prenda in considerazione l'idea di sottoporsi ad intervento.
L'ernia del disco può essere trattata conservtivamente ( con farmaci),
se il deficit di forza al piede è stazionario, nel senso che non sta peggiorando nel tempo e se il dolore sta migliorando.
In questi casi aspettare può essere un valida scelta.
Se invece lei notasse che il quadro, sia doloroso che, a maggior ragione, del deficit di forza dovessero peggiorare, allora prenda in considerazione l'idea di sottoporsi ad intervento.
Dr. Andrea Seghedoni,
neurochirurgo
www.andreaseghedoni.com
[#2]
Ex utente
Grazie mille, dottore per la preziosa indicazione.
Sfortunatamente, riesco a "misurare" il dolore -
ricordo esattamente il giorno in cui ha ragiunto l'apice -
ma mi è più difficile capire come evolve la "forza" della gamba.
L'impressione è che inizialmente non vi fosse alcun deficit, mentre ora sia più debole.
Spero in un evoluzione positiva nei prossimi giorni che possa eliminare, in senso positivo, i miei dubbi.
Sfortunatamente, riesco a "misurare" il dolore -
ricordo esattamente il giorno in cui ha ragiunto l'apice -
ma mi è più difficile capire come evolve la "forza" della gamba.
L'impressione è che inizialmente non vi fosse alcun deficit, mentre ora sia più debole.
Spero in un evoluzione positiva nei prossimi giorni che possa eliminare, in senso positivo, i miei dubbi.
[#3]
Salve.
Di è il dolore il miglior "termometro" della guarigione di un'ernia del disco. Se il dolore migliora, allora sta guarendo.
Il disturbo motorio, per lo piu, migliora successivamente al dolore.
Veda come va con terapia cortisonica, ma stia sempre attento alla debolezza della flessione plantare del piede.
Un saluto
Di è il dolore il miglior "termometro" della guarigione di un'ernia del disco. Se il dolore migliora, allora sta guarendo.
Il disturbo motorio, per lo piu, migliora successivamente al dolore.
Veda come va con terapia cortisonica, ma stia sempre attento alla debolezza della flessione plantare del piede.
Un saluto
[#5]
Egr. Signore,
mi permetto di intervenire poichè il deficit neurologico, almeno da quanto Lei dice, è già evidente ed è l'espressione della compressione della radice da parte dell'ernia discale.
Tale quadro clinico è uno dei casi in cui l'intervento di discectomia si impone anche con una certa sollecitudine.
Inoltre la scomparsa del dolore, soprattutto in casi in cui è evidente un deficit di forza, spesso non è un buon segno poichè è l'espressione di una grave sofferenza ischemica della radice che quindi non conduce più la sensazione del dolore.
Quanto Le ho appena espresso ovviamente andrà confermato da uno specialista neurochirurgo che lo avrà accuratamente visitato, visionando le immagini degli esami effettuati, poichè la consulenza on-line non sostituisce in alcun modo il rapporto diretto medico-paziente.
Cordialmente
mi permetto di intervenire poichè il deficit neurologico, almeno da quanto Lei dice, è già evidente ed è l'espressione della compressione della radice da parte dell'ernia discale.
Tale quadro clinico è uno dei casi in cui l'intervento di discectomia si impone anche con una certa sollecitudine.
Inoltre la scomparsa del dolore, soprattutto in casi in cui è evidente un deficit di forza, spesso non è un buon segno poichè è l'espressione di una grave sofferenza ischemica della radice che quindi non conduce più la sensazione del dolore.
Quanto Le ho appena espresso ovviamente andrà confermato da uno specialista neurochirurgo che lo avrà accuratamente visitato, visionando le immagini degli esami effettuati, poichè la consulenza on-line non sostituisce in alcun modo il rapporto diretto medico-paziente.
Cordialmente
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 13.6k visite dal 28/11/2009.
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