Dopo operazione ernia
Salve, mi chiamo Gianni ed ho 62 anni, vorrei esporre un mio grosso problema.
Da anni ho sempre sofferto del comunemente detto il mal di schiena.
Nel 2007 dopo una consultazione specialistica mi sono fatto una RM con contrasto
L’esito della RM e’ stato il seguente:
L’esame e’ stato eseguito con tecnica FSE per sequenze T1 e T2 dipendenti secondo piani di scansione assiale e sagittali e completato con la somministrazione ev. MdC paramagnetico,
Regolare allineamento dei metameri lombari con lieve rettifica della fisiologica lordosi.
Verosimile vertebra di transizione lombo sacrale (assimilazione sacrale L5? )
Spondiloartrosi lombare media inferiore ( L3-L4, L4-L5, ed L5-S1 ) con discretti fenomeni ostiocondrosici in L4-L5 ed L5-S1 associata ad ipertrofia ed osteosi dei corrispondenti massicci articolari, concomita alterazione del segnale di tipo degenerativo dei dischi intersomatici compresi tra L3-L4, L4-L5 ed L5-S1 che risultano ampiamente protrusi.
Nel complesso si determina a livelli descritti riduzione dell’ampiezza del canale con relativa compressione del sacco durale e delle radici nervose.
Segni di spondilosi dorsale inferiore .
In base a tale esito mi sono sottoposto nel Gennaio 2008 ad un intervento PLDD ( decompressione discale per cutanea con laser)
Posso dire che inizialmente tutto o in parte sembrava risolto, niente da fare il problema dopo un 5 mesi sono riaffiorati non dolori ma una insistente tendenza a restare curvo sulla schiena ad ogni movimento di peso od altro tanto ad avere difficoltà a camminare perche’ la schiena non la reggo.
Dopo 5 mesi dall’intervento mi sono rifatto una RM l’esito e’ stato che sostanzialmente il quadro clinico appare sostanzialmente invariata rispetto al precedente controllo RM con contrasto.
Ad novembre 2008 mi sono sottoposto ad un esame EMG con diagnosi seguente:
Anomalie delle conduzioni motorie da stimoli del nervo SPE caratterizzate da significativa asimmetria di ampiezza delcMAP per dx-sn All’esame EMG si registra una sofferenza neurogena cronica sui mintomi di pertinenza delle radici L4-L5 dx.
La valutazione neurofisioloica attuale evidenzia una sofferenza radicolare L5-L5 dx di tipo cronico di grado discretto.
Chiedo cosa devo fare per poter guarire in parte da questo problema, vorrei almeno riassaporare il gusto di camminare a piedi e non essere curvo come un vecchietto di 90 anni, attualmente le camminate a piedi sono limitatissime esco solo in bici.
Grazie per la cortese attenzione e spero in un autorevole riscontro
Saluto Gianni
NOVEMBRE 2009
Da anni ho sempre sofferto del comunemente detto il mal di schiena.
Nel 2007 dopo una consultazione specialistica mi sono fatto una RM con contrasto
L’esito della RM e’ stato il seguente:
L’esame e’ stato eseguito con tecnica FSE per sequenze T1 e T2 dipendenti secondo piani di scansione assiale e sagittali e completato con la somministrazione ev. MdC paramagnetico,
Regolare allineamento dei metameri lombari con lieve rettifica della fisiologica lordosi.
Verosimile vertebra di transizione lombo sacrale (assimilazione sacrale L5? )
Spondiloartrosi lombare media inferiore ( L3-L4, L4-L5, ed L5-S1 ) con discretti fenomeni ostiocondrosici in L4-L5 ed L5-S1 associata ad ipertrofia ed osteosi dei corrispondenti massicci articolari, concomita alterazione del segnale di tipo degenerativo dei dischi intersomatici compresi tra L3-L4, L4-L5 ed L5-S1 che risultano ampiamente protrusi.
Nel complesso si determina a livelli descritti riduzione dell’ampiezza del canale con relativa compressione del sacco durale e delle radici nervose.
Segni di spondilosi dorsale inferiore .
In base a tale esito mi sono sottoposto nel Gennaio 2008 ad un intervento PLDD ( decompressione discale per cutanea con laser)
Posso dire che inizialmente tutto o in parte sembrava risolto, niente da fare il problema dopo un 5 mesi sono riaffiorati non dolori ma una insistente tendenza a restare curvo sulla schiena ad ogni movimento di peso od altro tanto ad avere difficoltà a camminare perche’ la schiena non la reggo.
Dopo 5 mesi dall’intervento mi sono rifatto una RM l’esito e’ stato che sostanzialmente il quadro clinico appare sostanzialmente invariata rispetto al precedente controllo RM con contrasto.
Ad novembre 2008 mi sono sottoposto ad un esame EMG con diagnosi seguente:
Anomalie delle conduzioni motorie da stimoli del nervo SPE caratterizzate da significativa asimmetria di ampiezza delcMAP per dx-sn All’esame EMG si registra una sofferenza neurogena cronica sui mintomi di pertinenza delle radici L4-L5 dx.
La valutazione neurofisioloica attuale evidenzia una sofferenza radicolare L5-L5 dx di tipo cronico di grado discretto.
Chiedo cosa devo fare per poter guarire in parte da questo problema, vorrei almeno riassaporare il gusto di camminare a piedi e non essere curvo come un vecchietto di 90 anni, attualmente le camminate a piedi sono limitatissime esco solo in bici.
Grazie per la cortese attenzione e spero in un autorevole riscontro
Saluto Gianni
NOVEMBRE 2009
[#1]
E' preferibile inviare questa sua richiesta in Area di Ortopedia oppure di Neurochirurgia.
Cordiali saluti
Cordiali saluti
dott. Stefano Spina
www.stefanospina.com
[#2]
Gentile Utente,
l'esame RM di controllo ha confermato i reperti precedentemente rilevati in quanto il trattamento a cui si é sottoposto non ha rimosso la compressione discoartrosica lombare. In caso di stenosi lombare sintomatica, l'unico trattamento che determina un miglioramento della sintomatologia é la decompressione delle strutture nervose mediante la rimozione delle lamine e di parte delle articolari ipetrofiche.
Per cui occorre che si sottoponga a valutazione neurochirurgica per valutare la corretta indicazione terapeutica nel suo caso.
Cordialitá,
l'esame RM di controllo ha confermato i reperti precedentemente rilevati in quanto il trattamento a cui si é sottoposto non ha rimosso la compressione discoartrosica lombare. In caso di stenosi lombare sintomatica, l'unico trattamento che determina un miglioramento della sintomatologia é la decompressione delle strutture nervose mediante la rimozione delle lamine e di parte delle articolari ipetrofiche.
Per cui occorre che si sottoponga a valutazione neurochirurgica per valutare la corretta indicazione terapeutica nel suo caso.
Cordialitá,
Dr Paolo Perrini
Neurochirurgia Universitaria,
Ospedale "Santa Chiara", Pisa.
perrinipaolo@hotmail.com
www.perrinipaolo.com
[#3]
Egr. Signore,
Mi associo alle considerazioni del collega Perrini, sottolineando che l'intervento dovrebbe essere eseguito senza dilazionarlo troppo nel tempo.
Infine non riesco a comprendere su quale indicazione sia stato fatto quell'intervento non invasivo,quando la RM aveva già chiaramente indicato la patologia da trattare.
Cordiali saluti
Mi associo alle considerazioni del collega Perrini, sottolineando che l'intervento dovrebbe essere eseguito senza dilazionarlo troppo nel tempo.
Infine non riesco a comprendere su quale indicazione sia stato fatto quell'intervento non invasivo,quando la RM aveva già chiaramente indicato la patologia da trattare.
Cordiali saluti
[#4]
Ex utente
Egr. Dottori inanzitutto ringrazio per la Vs cortese risposta in tempi brevi, se mi e' permesso vorrei integrare la mia domanda precedente:
il mio consulto dal chirugo che mi ha fatto l'intervento si sono svolti in varie fasi:
Il primo consulto ho portato delle lastre ove si evidenziavano delle ernie, in base a cio' il dott. mi ha fatto fare una R M con contrasto, con esito da me descritto in base a questo ha deciso di intervenire con il metodo nn invasivo a L4 e L5, prescrivendomi ai 90 gg dell'intervento un'altra RM per capire bene l'esito dell'intervento, la RM come da me spiegato nn ha evidenziato nessun cambiamento dall'altra RM con contrasto.
Chiedo, visto l'esito dell'intervento fatto che nn e' servito a niente, visto anche le mie attuali condizioni,
A chi mi devo rivolgere per poter risolvere questo problema?
grazie infinite
il mio consulto dal chirugo che mi ha fatto l'intervento si sono svolti in varie fasi:
Il primo consulto ho portato delle lastre ove si evidenziavano delle ernie, in base a cio' il dott. mi ha fatto fare una R M con contrasto, con esito da me descritto in base a questo ha deciso di intervenire con il metodo nn invasivo a L4 e L5, prescrivendomi ai 90 gg dell'intervento un'altra RM per capire bene l'esito dell'intervento, la RM come da me spiegato nn ha evidenziato nessun cambiamento dall'altra RM con contrasto.
Chiedo, visto l'esito dell'intervento fatto che nn e' servito a niente, visto anche le mie attuali condizioni,
A chi mi devo rivolgere per poter risolvere questo problema?
grazie infinite
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 2k visite dal 23/11/2009.
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