Protesi discale lombare
Gentili dottori,
sono un ragazzo di 30 anni e soffro da cinque anni di lombalgia fissa. Mi hanno diagnosticato inizialmente una protrusione L4-L5 che nel corso degli anni successivi è andata peggiorando, diventando ernia, nonostante gli innumerevoli tentativi di terapie conservative (fisioterapia, feldenkrais, shiatsu, mezière, cranio-sacrale, yoga, osteopatia, chiropratica, neural-terapia, omeo-mesoterapia, terapie farmacologiche, infiniti tipi di antiinfiammatori...). Un anno e mezzo fa alla lombalgia acuta cronica si è aggiunta una forte sciatalgia che ha finalmente convinto il neurochirurgo dell'opportunità dell'intervento.
Sottoposto ad altri esami (TAC, elettromiografia, lastre dinamiche) hanno appurato che c'era anche una stenosi del canale vertebrale tra L3 e L4 e hanno ritenuto la colonna sufficientemente stabile. Mi hanno operato posizionando un distrattore interspinoso L3-L4 e sottoponendomi a discectomia L4-L5.
A distanza di pochi mesi e senza essere mai migliorato del tutto, mi ritrovo con la stessa acuta lombalgia fissa, tutto il giorno, pur non avendo più sciatalgia. Una nuova RMN rileva un'ampia protrusione L4-L5. Dunque recidiva.
Credo che se decideranno di operarmi di nuovo sarà stavolta per bloccare le due vertebre con placche e viti.
Arrivo alla domanda:
ho letto che esiste una tecnica per posizionare una protesi discale, intervento che avviene per via anteriore, e che per gli uomini comporta il rischio di impotenza o eiaculazione retrograda data la delicatezza dell'accesso.
Vorrei avere delucidazioni in merito.
Grazie
sono un ragazzo di 30 anni e soffro da cinque anni di lombalgia fissa. Mi hanno diagnosticato inizialmente una protrusione L4-L5 che nel corso degli anni successivi è andata peggiorando, diventando ernia, nonostante gli innumerevoli tentativi di terapie conservative (fisioterapia, feldenkrais, shiatsu, mezière, cranio-sacrale, yoga, osteopatia, chiropratica, neural-terapia, omeo-mesoterapia, terapie farmacologiche, infiniti tipi di antiinfiammatori...). Un anno e mezzo fa alla lombalgia acuta cronica si è aggiunta una forte sciatalgia che ha finalmente convinto il neurochirurgo dell'opportunità dell'intervento.
Sottoposto ad altri esami (TAC, elettromiografia, lastre dinamiche) hanno appurato che c'era anche una stenosi del canale vertebrale tra L3 e L4 e hanno ritenuto la colonna sufficientemente stabile. Mi hanno operato posizionando un distrattore interspinoso L3-L4 e sottoponendomi a discectomia L4-L5.
A distanza di pochi mesi e senza essere mai migliorato del tutto, mi ritrovo con la stessa acuta lombalgia fissa, tutto il giorno, pur non avendo più sciatalgia. Una nuova RMN rileva un'ampia protrusione L4-L5. Dunque recidiva.
Credo che se decideranno di operarmi di nuovo sarà stavolta per bloccare le due vertebre con placche e viti.
Arrivo alla domanda:
ho letto che esiste una tecnica per posizionare una protesi discale, intervento che avviene per via anteriore, e che per gli uomini comporta il rischio di impotenza o eiaculazione retrograda data la delicatezza dell'accesso.
Vorrei avere delucidazioni in merito.
Grazie
[#2]
Utente
Intanto la ringrazio per la pronta risposta.
Ho visto che è un intervento largamente praticato in particolare in America e in Israele e che in Italia lo praticano al San Matteo di Pavia. Mi sembra una soluzione piuttosto definitiva...
Pertanto le chiedo:
1 - per "controindicazioni" intende condizioni che non rendono possibile l'intervento oppure condizioni che ne possono inficiare l'effetto?
2 - E nel mio caso, la stenosi può rappresentare un problema anche se è già stata trattata?
3 - Dato che a me (da profano) sembrerebbe un intervento del tutto risolutivo, mi chiedo quali sono i rischi o le complicazioni che possono ancora far preferire il bloccaggio-fusione di due vertebre...
Grazie ancora
Ho visto che è un intervento largamente praticato in particolare in America e in Israele e che in Italia lo praticano al San Matteo di Pavia. Mi sembra una soluzione piuttosto definitiva...
Pertanto le chiedo:
1 - per "controindicazioni" intende condizioni che non rendono possibile l'intervento oppure condizioni che ne possono inficiare l'effetto?
2 - E nel mio caso, la stenosi può rappresentare un problema anche se è già stata trattata?
3 - Dato che a me (da profano) sembrerebbe un intervento del tutto risolutivo, mi chiedo quali sono i rischi o le complicazioni che possono ancora far preferire il bloccaggio-fusione di due vertebre...
Grazie ancora
[#3]
Controindicazioni in questo caso significa che malgrado l'intervento di artroplastica i disturbi permangono. Come le dicevo è necessario che il dolore lombare sia di origine discale per avere una elevata probabilità di successo. Se proviene dalle faccette articolari meglio il bloccaggio-fusione.
[#6]
Egr. signore,
fermo restando quanto Le ha indicato il Collega che mi ha preceduto, il mio parere sull'utilizzo della protesi Maverik (questa è la protesi lombare applicabile per via anteriore)è molto, ma molto prudente.
I motivi esulerebbero da questa sede, ma Le basta sapere che, almeno per quanto sembra dal Suo caso, essa sarebbe se non controindicata quanto meno a rischio a fronte di altre valide alternative.
In buona sostanza Lei ha una recidiva di ernia in L4-L5. in assenza di segni di instabilità vertebrale.
Credo sia sufficiente rimuovere l'ernia ed eventualmente inserire, per via posteriore, una cage (gabbietta) che avrebbe la stessa funzione della Maverik, ma con rischi di complicanze del tutto irrisori.
Infine aggiungo che anche presso il Fatebenefratelli di Milano abbiamo utilizzato la Maverik (circa 60 casi) e le complicanze sono state osservate in 5 casi.
Nonostante ciò, esitendo valide alternative,a mio parere, risulta inutile correre i rischi derivanti dalla chirurgia lombare per via anteriore solo per applicare quella protesi.
Cordialmente
fermo restando quanto Le ha indicato il Collega che mi ha preceduto, il mio parere sull'utilizzo della protesi Maverik (questa è la protesi lombare applicabile per via anteriore)è molto, ma molto prudente.
I motivi esulerebbero da questa sede, ma Le basta sapere che, almeno per quanto sembra dal Suo caso, essa sarebbe se non controindicata quanto meno a rischio a fronte di altre valide alternative.
In buona sostanza Lei ha una recidiva di ernia in L4-L5. in assenza di segni di instabilità vertebrale.
Credo sia sufficiente rimuovere l'ernia ed eventualmente inserire, per via posteriore, una cage (gabbietta) che avrebbe la stessa funzione della Maverik, ma con rischi di complicanze del tutto irrisori.
Infine aggiungo che anche presso il Fatebenefratelli di Milano abbiamo utilizzato la Maverik (circa 60 casi) e le complicanze sono state osservate in 5 casi.
Nonostante ciò, esitendo valide alternative,a mio parere, risulta inutile correre i rischi derivanti dalla chirurgia lombare per via anteriore solo per applicare quella protesi.
Cordialmente
[#7]
Utente
Gentili dottori,
Ho consultato il neurochirurgo che mi ha operato la prima volta: pare che non si tratti di vera e propria recidiva quanto piuttosto di una protrusione originata dal rigonfiamento del disco residuo, come effetto post-operatorio, tant'è che i sintomi neurologici sono scarsi (un po' di formicolii nel piede sx).
Mi ha prescritto una TAC sotto carico per verificare l'eventualità di micro-instabilità, e dunque micro-slittamenti tra L4 e L5, che secondo lui sarebbero all'origine della lombalgia acuta e persistente.
In quel caso lui suggerirebbe il bloccaggio delle due vertebre piuttosto che la discoplastica, che giudica troppo rischiosa.
Ciò che mi spaventa maggiormente di questo tipo di interventi è il possibile sovraccarico di L3-L4 ed L5-S1.
Sono rischi reali? Come si affrontano di solito?
Grazie infinite
Ho consultato il neurochirurgo che mi ha operato la prima volta: pare che non si tratti di vera e propria recidiva quanto piuttosto di una protrusione originata dal rigonfiamento del disco residuo, come effetto post-operatorio, tant'è che i sintomi neurologici sono scarsi (un po' di formicolii nel piede sx).
Mi ha prescritto una TAC sotto carico per verificare l'eventualità di micro-instabilità, e dunque micro-slittamenti tra L4 e L5, che secondo lui sarebbero all'origine della lombalgia acuta e persistente.
In quel caso lui suggerirebbe il bloccaggio delle due vertebre piuttosto che la discoplastica, che giudica troppo rischiosa.
Ciò che mi spaventa maggiormente di questo tipo di interventi è il possibile sovraccarico di L3-L4 ed L5-S1.
Sono rischi reali? Come si affrontano di solito?
Grazie infinite
Questo consulto ha ricevuto 7 risposte e 14.1k visite dal 16/11/2009.
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