Sciatalgia da protrusione discale

Ho 46 anni, svolgo un lavoro d'ufficio e praticavo body building. Il 5 dicembre 2006, il giorno dopo una sessione di allenamento di pesi per le gambe in palestra, si manifestò una lombalgia che dopo circa un mese è diventata una sciatalgia sinistra che è presente ancora adesso. Il dolore è presente al gluteo sinistro e sulla parte posteriore della coscia sinistra, con sporadiche irradiazioni al polpaccio sinistro. Si acuisce nella posizione seduta e in particolare alla guida dell'auto, mentre può anche scomparire con una lunga camminata. Ho avuto dei periodi di miglioramento, durante i quali ho ripreso a lavorare, intervallati da periodi in cui si accentua il dolore al gluteo, specialmente da seduto.

Il referto della RM effettuata in data 09/01/2007 è il seguente:

I dischi intersomatici del tratto lombosacrale presentano morfologia e segnale nei limiti della norma; si apprezza modesta riduzione di spessore a livello L5-S1. Nella stessa sede è presente una modesta protrusione discale mediana ad ampio raggio che determina minima impronta sull'emergenza delle tasche radicolari di S1. L'ampiezza del canale rachideo appare nei limiti della norma. Si documenta riduzione della fisiologica curva lordotica lombare, Il cono midollare è in sede e non presenta alterazioni di segnale.

Il referto delle RX dinamiche della colonna lombo-sacrale effettuata in data 23/01/2007

è il seguente:

Si documentano diffusi segni di degenerazione spondilosica con sclerosi delle limitanti somatiche contrapposte. Riduzione dello spazio intersomatico in corrispondenza dei muri posteriori tra L5-S1 che non tende ad incrementare o ridursi durante le prove dinamiche. Non evidenti atteggiamenti in anterolistesi o retrolistesi dei somi vertebrali visualizzati.

Il referto della EMG effettuata in data 01/02/2007 è il seguente:

moderati segni neurogeni, senza evidenza di denervazione, il territorio L5-S1 sinistro.

A detta degli specialisti che ho consultato, dalla RM si riscontra un maggiore conflitto radicolare sul lato sinistro dell'emergenza radicolare di S1. Mi hanno anche riscontrato la perdita del riflesso achilleo sinistro.

Ho fatto la seguente terapia farmacologia: bentelan 4 mg iniezioni intramuscolo, 3 per tre giorni consecutivi e le altre tre a giorni alterni.

Ho inoltre fatto la seguente fisioterapia: 10 sedute di massoterapia, tens e infrarossi.

In entrambi i casi ho avuto una attenuazione del dolore con sua ripresa dopo qualche giorno dalla fine della cura.

Sto valutando l'ipotesi dell'intervento chirurgico ma ho potuto constatare che anche sulla tipologia di intervento il parere non è unanime. Il neurochirurgo A mi ha proposto un intervento di discectomia con applicazione di una protesi interspinosa al titanio fra L5-S1. Il chirurgo B mi ha detto che le protesi applicate non si sa che effetti possono produrre nel lungo periodo e inoltre possono andare fuori sede e quindi propenderebbe più per la sola discectomia.

Ho letto inoltre che nel caso di discectomia in presenza di una protrusione discale è più probabile una recidiva rispetto ad un intervento su un'ernia più grande in quanto buona parte del disco rimane in sede ed esso non è più interamente contenuto dall'anulus che in parte viene rimosso dall'intervento.

Sono passati più di tre mesi dall'insorgenza della patologia, e non so a questo punto se tentare con qualche altra terapia conservativa (fra l'altro la manipolazione vertebrale o chiropratica può essere utile nel mio caso?), aspettare oppure se affrontare un'intervento chirurgico. Inoltre, visto i pareri discordi degli specialisti consultati, sono altresì indeciso su quale tipo di intervento faccia al mio caso.
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Neurochirurgo attivo dal 2003 al 2020
Neurochirurgo
Gentile Signore,
dalla sua particolareggiata descrizione non sembra apparentemente emergere la presenza di una discopatia, almeno attualmente, suscettibile di trattamento chirurgico. Sarebbe indispensabile visitarla ed effettuare anche delle manovre specifiche per escludere altre cause di sciatalgia (l'ernia discale è infatti responsabile solo del 15% delle sciatiche), per così dire, extraspinali (ad es. sindrome del muscolo piriforme). La protrusione discale mediana (sarebbe opportuna una visione diretta delle immagini RM!!) non dovrebbe infatti essere in grado di determinare una precisa sofferenza radicolare lateralizzata da un lato (nel suo caso il sinistro). Sarebbe pertanto indispensabile riesaminare attentamente le immagini della RM che ha eseguito e, in caso di conferma negativa per evidenza di radicolopatia da compressione, magari effettuarne una seconda, stavolta anche con immagini neurografiche per uno studio diretto del decorso del tronco del nervo sciatico; la neurografia permette infatti di rilevare una sofferenza del tronco nervoso nel suo passaggio a contatto con il muscolo piriforme, un piccolo muscolo che si trova sotto i muscoli glutei e che in risposta a particolari stimoli contrattili può a sua volta contrarsi spasmodicamente entrando in conflitto con lo sciatico adiacente.La sintomatologia sarebbe sostanzialmente sovrapponibile a quella da discopatia e quindi nel suo caso specifico, dove non si nota un chiaro segno neuroradiologico di radicolopatia, va sicuramente posta in diagnosi differenziale. Frattanto al momento non le consiglierei di sottoporsi a trattamenti chiropratici, almeno sin quando non chiarisce definitivamente il quadro.
La saluto cordialmente

Dott. Fabio Barone
U.O. Neurochirurgia
A.O. Cannizzaro
Via Messina 829
95126 Catania
Tel. 095.7263435
Fax 095.7263428
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Utente
Utente
Egregio dottore
La ringrazio per la risposta ed eseguirò gli accertamenti che mi ha consigliato. Preciso che comunque sono stato approfonditamente visitato da più neurochirurghi i quali, anche valutando gli esami che ho già descritto, mettono in relazione la sciatalgia con la protrusione discale; infatti essi affermano che il disco protrude maggiormente sul lato posteriore sinistro interessando l’emergenza radicolare, particolare peraltro non riportato sul referto che, sempre a detta dei suoi colleghi, è un po’ laconico. Ipotizzando quindi che, anche successivamente all’esame da Lei consigliatomi, venga confermata la diagnosi di sciatalgia da protrusione discale, potrebbe gentilmente aiutarmi nel dirimere i dubbi su quale approccio intraprendere e, se chirurgico, sull’opportunità dell’applicazione di una protesi interspinosa?
Sarebbe gradito inoltre un suo parere sull’efficacia dell’ozonoterapia nella forma di iniezioni di O2-O3 nella muscolatura paravertebrale vicina al disco protruso da ripetersi bisettimanalmente fino alla scomparsa del sintomo.
La ringrazio di nuovo per il suo interessamento.
Cordiali saluti
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Dr. Antonio Colamaria Neurochirurgo 113
Gent.le Signore,
l'intervento di discectomia è indicato solo quando vi è un netto conflitto radicolare per cui la rimozione dell'ernia determina la risoluzione della sintomatologia.
Quindi credo che la cosa più importante da fare è quella di effettuare una nuova RMN più particolareggiata e poi farsi visitare da un neurochirurgo.
Distinti saluti

Dott. Antonio Colamaria
Neurochirurgo
Ospedale Consorziale Policlinico
Piazza Giulio Cesare, 11
70124 - BARI
Tel. 080/5592335 - 334 - 374 - 348/4146343
Fax. 080/5592001
Email: acolamaria@libero.it

Antonio Colamaria - Specialista in Neurochirurgia

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Utente
Utente
Gentili dottori,
come da voi consigliato, in data 28/03/2007 ho fatto un nuovo esame, questa volta una TAC, il cui esito è il seguente:
piccola focalità erniaria discale a livello L5-S1 a sviluppo posteriore mediano e paramediano sinistro. assenza di lesioni focali dei metameri esaminati. Ai limiti della norma i diametri del canale spinale lombare.
Permane la sintomatologia già descritta (dolore che si intensifica specialmente se sono seduto e scompare in posizione prona), con in più un lieve formicolio incostante che avverto specialmente nella parte dorsale del piede sinistro. Essendo passati più di quattro mesi dalla comparsa dei sintomi vi chiedo se conviene sottopormi ad un intervento chirurgico, se di tipo decompressivo percutaneo o di microdiscectomia, oppure attendere ancora.
Cordiali saluti
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Utente
Utente
gentili dottori, il 21 maggio ho effettuato l'intervento di microdiscectomia con inserimento di protesi interspinosa.
Ad oggi, essendo passati un mese e venti giorni dall'intervento, continuo ad avere gli stessi sintomi pur se di intensità minore rispetto a prima, compresa una leggera sciatica, sintomi che si accentuano nella posizione seduta.
Su indicazione del neurochirurgo faccio nuoto due volte la settimana privilegiando dorso e stile libero.
Secondo Loro il mio è un decorso normale postoperatorio, devo ancora attendere, oppure devo procedere a nuovi test per verificare cosa c'è che non va.
Cordiali saluti