Il problema rimane non poter effettuare rmn perciò il fisiatra si domanda se non sia possibile

Cortesi dottori,
il mio compagno è stato operato nel '92 per rimozione di un condroma in T7 ed è stato stabilizzato con mezzi in acciaio (Cotrel-Dubousset) T4-T11. Ha sempre sofferto di dolori alla schiena ma da circa un anno la situazione è diventata ingestibile per un dolore intenso ormai quasi costante che si irradia dalla schiena al fianco dx fino all'inguine e al testicolo. Non riesce più a condurre una vita normale. Dopo aver escluso varie patologie (tipo problemi ai reni o al fegato, essersi sottoposto ad erniplastica inguinale (che non ha minimamente modificato il quadro) e aver poi tentato con fisioterapia e chiropratica, e altri innumerevoli consulti ortopedici (persino un terapista del dolore che ci ha detto di non essere in grado di aiutarlo) il fisiatra a cui ci siamo rivolti ha richiesto radiografia del rachide, tac e elettromiografia, non potendo effettuare RMN. Riporto brevemente parte dell'esito della TAC, che oltre agli esiti dell'intervento, riporta "L4-L5 lieve protrusione ad ampio raggio circonferenziale più accentuata in sede mediana. L5-S1 marcata protrusione discale mediana-paramediana destra e consensuale impronta sul versante anteriore del sacco durale". L'elettromiografia riporta sofferenza radicolare cronica in L5 a dx e in S1 bilateralmente.
Secondo il fisiatra il problema potrebbe essere causato dai mezzi di stabilizzazione o dalla "colata ossea" , che starebbero comprimendo qualche radice nervosa oppure da una, seppure rara, recidiva del condroma. Il problema rimane non poter effettuare RMN perciò il fisiatra si domanda se non sia possibile rimuovere i mezzi di stabilizzazione per poter poi effettuare tale esame e ci invia da un neurochirurgo. Il neurochirurgo dopo aver valutato gli esami e dopo la visita obiettiva ci spiega che si tratta probabilmente di una "patologia giunzionale" dovuta (se ho capito bene) ai mezzi di sintesi che comprimono le prime vertebre libere e ci spiega che comunque senza la RMN è molto difficile intervenire e che l'intervento, se anche decidesse di farlo, sarebbe complesso per il rischio di non riuscire a togliere le stabilizzazioni che in tutti questi anni sono state inglobate dall'osso (sempre se ho capito bene). Per fortuna abbiamo trovato un radiologo che tenterà di fare questa RMN sebbene i mezzi siano di acciaio.
Vorrei capire meglio cosa può essere successo e quale, secondo voi, può essere la natura di questo dolore che ormai è invalidante (dopo pochi passi si deve fermare, dopo qualche ora seduto in treno quando scende ha le lacrime agli occhi e anche di notte è un tormento trovare la posizione giusta) e se, nel caso si proceda all'intervento, esista possibilità di miglioramento.
Grazie anticipatamente per la cortesia e la pazienza
[#1]
Dr. Antonio Zingale Neurochirurgo 224 6
Le chiedo quali sono stati i livelli studiati dalla TC.

Dr. Antonio Zingale

[#2]
Dr. Giovanni Migliaccio Neurochirurgo 13.7k 398
Gentile signora,
non ho capito alcune cose:
1)cosa intende il Fisiatra per <colata ossea>?
2)quali sarebbero <gli esiti dell'intervento> evidenziati alla TAC,dove i mezzi di sintesi produrrebbero degli artefatti da rendere pressochè illegibile l'esame?
3)come è possibile eseguire la RM nonostante la presenza dei mezzi metallici?

I sintomi che Lei ci riferisce non sembrano avere attinenza con i livello operati (T4-T11), ma se la sintomatologia è così eclatante, è pur vero che qualche cosa bisognerebbe fare.

E' difficile dare pareri o consigli a distanza, ma se non si riescono a utilizzare per la diagnosi gli esami radiologici attuali, penso che si possa ricorrere a vecchie metodiche ormai in disuso, quale la mielografia.
A questo proposito il collega neurochirurgo ha già espresso un parere?

Ci faccia sapere.

Cordialmente
[#3]
Attivo dal 2009 al 2012
Ex utente
Cortese dottore,
grazie per la pronta risposta.
Aggiungo qua la definizione dell'intervento: scrittaci dal neurochirurgo dopo aver letto la scarna (non c'è praticamente scritto niente) relazione della cartella clinica e aver visto le TAC e le RX: "rimozione di un condroma dell'articolazione costo vertebrale sinistra di T7 e di artrodesi strumentata T4 T10 con uncini trasversari e laminari a pinza". So che l'intervento si è svolto in due tempi (prima asportazione del condroma e circa 1 mese dopo intervento di posizionamento) e con doppio accesso.

1) credo che il fisiatra intenda dire che potrebbe esserci una sorta di "spina irritativa" o qualcosa del genere. Una parte dell'osso che potrebbe essersi formato vicino ai mezzi di stabilizzazione e che irrita o comprime il nervo genito-femorale.

2) le riporto per maggiore chiarezza i referti degli esami, RX, TAC e TAC spirale, premettendo che tutti gli operatori ci hanno detto che le immagini sono disturbate o distorte per la presenza dei mezzi

RX effettuata a Gennaio: Anatomia alterata a livello della VII-VIII costa di sinistra da verosimili esiti di intervento con barra stabilizzatrice in assenza di lesioni con significato produttivo a carico dei metameri esaminati. Colonna lombosacrale: conservati gli spazi intersomatici.

RX morfologica del rachide e del bacino effettuata a Ottobre:"in esiti di interventi stabilizzatore del rachide dorsale, alla flessione massimale, gli spazi intersomatici compresi trea D3 e D11 risultano ristretti anteriormente, con verosimile diffusa pinzettatura discale multipla. Allineamento somatico conservato alla flessoestensione lombare: il grado della flessione massimale è ridotto e quello dell'estensione conservato. Bacino simemetrico, e coxe livellate. Finemente ispessiti i cigli cotiloidei con appuntimento degli spigoli incipiente, in grado speculare, da coxartrosi esordiva".

TAC spirale effettuata a Gennaio: presenza di distrattore metallico D4-D10. Per quanto possibile valutare in considerazione degli artefatti di natura metallica dovuti alla presenza del suddetto distrattore, non si osservano alterazioni osteostrutturali con caratteristiche di significato sospetto in senso eteroformativo...A livello della lamina laterale sinistra di D6 e D7 si osservano gli esiti della pregressa chirurgia con parziale asportazione dell'arco costale posteriore adiacente. A tale livello si osserva solamento osteosclerosi marginale parzialmente esofitica in sede laterale. Per quanto possibile valutare in considerazione dei suddetti artefatti metallici non si osservano segni di protrusioni discali sul sacco durale in sede dorsale. Lieve assottigliamento dello spazio intersomatico D10-D11"

TAC del rachide lombosacrale effettuata a Gennaio: L4-L5: lieve protrusione ad ampio raggio circostanziale senza segni di compressione radicolare, più accentuata in sede mediana. L5-S1: marcata protrusione discale mediana-paramediana destra e consensuale impronta sul versante anteriore del sacco durale.

3) non so dirle come riusciranno a fare la RMN...ma abbiamo appuntamento la settimana prossima...ormai siamo esausti

Il neurochirurgo ci ha detto che aspetta gli esiti della risonanza e della radiografia morfologica ( di cui ho riportato sopra il referto), oltre a tutte le informazioni che riusciremo a reperire sull'intervento del '92. So che non è un "interventista" (mi passi questo orribile termine), infatti allea prima richiesta da parte del fisiatra di pronunciarsi su un intervento di rimozione dei mezzi era molto perplesso. Dopo la visita, invece, è stato almeno possibilista.
Secondo lei è possibile che la rimozione dei mezzi (ammesso che si riesca a toglierli) possa dare sollievo? Il paziente è ormai sfiduciatissimo e pensa che dovrà restare con questo dolore per sempre.
Che cosa ' la mielografia?

Grazie mille


[#4]
Attivo dal 2009 al 2012
Ex utente
Cortese dott. Zingale,
mi scuso ma non avevo visto la sua risposta.
Spero che il messaggio che ho postato prima risponda alla sua domanda.

Siamo in attesa di suggerimenti...
[#5]
Attivo dal 2009 al 2012
Ex utente
...non mi risponde nessuno?