Per quanto apprezzabile nelle condizioni di carico di acquisizione d'esame

Salve, sono una ragazza di 24 anni. Soffrivo da anni di forti dolori alla schiena,precisamente zona lombare. La mia condizione è peggiorata col tempo e nell'ultimo periodo ho cominciato ad avere dolore anche alla gamba sinistra e conseguentemente parestesia dell'arto e del piede. Fatta la RM s'è riscontrato:
severa alterazione della biomeccanica del rachide e alterazione significativa della distribuzione del carico gravitazionale con prevalente distribuzione lungo le linee di carico intermedie posteriori con individuazione di un fulcro dinamico in sede lombare distale-passaggio lombosacrale.
Si evidenzia la modesta divergenza delle limitanti somatiche contrapposte l5-s1 con verosimile generazione di zona di iperpressione in corrispondenza dell'angolo posteriore di l5-s1 con severo stress meccanico a carico delle strutture connettivali dell'anello fibroso interposto che presenta estrusione di voluminosa quota di materiale discale,a configurare ernia mediana paramediana bilaterale che tende alla migrazione caudale con severi effetti comprensivi diretti a carico delle radici s1 bilaterali con netta prevalenza sinistra e determina stenosi severa bilaterale dei forami di coniugazione con moderati effetti compressivi diretti a carico dei segmenti intraforaminali delle radici l5 bilaterali,per quanto apprezzabile nelle condizioni di carico di acquisizione d'esame.
Modificazioni degenerativi simili sono evidenti a carico del disco intersomatico l4-l5 che presenta estusione di voluminosa quota di materiale discale che tende alla migrazione caudale, a configurare ernia mediana paramediana bilaterali con effetti comprensivi severi diretti a carico delle radici l5 bilaterali e determina stenosi lieve dei forami di coniugazione bilaterali senza evidenza diretta di effetti comprensivi diretti a carico dei segmenti intraforaminali delle radici l4 bilaterali, per quanto apprezzabile nelle condizioni di carico di acquisizione d'esame.
Si evidenzia severa protusione mediana paramediana bilaterale del disco intersomatico l3-l4 che determina severi effetti compressivi diretti a carico delle emergenze radicolari l4 bilaterali all'ingresso dei rispettivi recessi laterali e determina stenosi lieve dei forami di coniugazione bilaterali senza evidenza diretta di effetti compressivi diretti a carico dei segmenti intraforaminali delle radici l4 bilaterali.
Modificazioni degenerative di medio grado a carico delle unità articolari interapofisarie del compartimento posteriore con marcati fenomeni ipertrofici ed avanzate alterazioni osteocondrali dei versanti articolari interapofisari contrapposti prevalentemente in sede distale in relazione al fulcro di sovraccarico dinamico e funzionale, si evidenzia inoltre, piccola quota fluida intraarticolare a carico delle articolazioni interapofisarie del compartimento posteriore l4-l5 e l3-l4 di verosimile significato infiammatorio.
Esistono terapie in grado di risolvere il mio problema o è necessario l'intervento? Grazie
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Dr. Vincenzo Della Corte Neurochirurgo 7.1k 247
Gent.le Signora,
bisognerebbe verificare la corrispondenza clinica con le immagini rmn (bisognerebbe che Lei fosse vista da un Neurochirurgo).
Dalla raccolta dell'anamnesi, dalla valutazione obiettiva e la visione delle lastre si dovrà decidere il da farsi ed il come farlo. Il referto RMN sembra incoraggiare verso un trattamento chirurgico, ma l'ultima parola la dovrà e potrà dire il Suo Neurochirurgo.
Cordialmente.

Dr. Della Corte: vincenzodellacortemi@libero.it
Case di Cura: La Madonnina Milano-02/50030013
Le Betulle Appiano Gentile (Co) 031/973311

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Dr. Giovanni Migliaccio Neurochirurgo 13.7k 398
Gentile signorina,
non è semplice risponderLe consigliandoLe una indicazione terapeutica piuttosto che un'altra, senza poterLa visitare e senza visionare le immagini della RM.
Nella patologia discale non vi è nulla di uniforme che possa valere per tutti i casi clinici.
Le decisioni terapeutiche vanno prese con cautela siano esse chirurgiche che medico-conservative tenendo conto di molti parametri, dall'esordio dei sintomi, alla loro frequenza, dai disturbi sensitivi e/o motori, alle abitudini di vita, all'età ecc.
A mio parere la RM sottocarico, seppur è un elemento importante, non va considerata come una indiscutibile prova all'indicazione chirurgica, così come la RM standard, in quanto dovrebbe essere la storia clinica e l'obiettività clinica a indicare la migliore strategia terapeutica.
Ne parli con lo specialista neurochirurgo cui deciderà di rivolgersi e poi, se crede, ci informi su quanto emerso da tale colloquio.

Cordialmente