Cervicale - disturbi collegati

Soggetto maschio di 49 anni, 1,84m per 85kg., attività sportiva limitata ad un impegno settimanale, lavoro sedentario al computer, soffro da alcuni anni di disturbi dolorosi legati alla cosiddetta cervicale.
I primi tempi una sana dormita risolveva il problema ma poi, con gli anni, si è reso necessario il ricorso ad antidolorifici. Preciso che il dolore, quando viene, è localizzato alla base della nuca, nel punto più alto dell'attacco della colonna al cranio.
Per questo, dietro consiglio del medico di famiglia ho effettuato la RX di cui sotto.

19/9/08. RX rachide cervicale in ortostatica.
La struttura è normale, ma con iniziale cedimento somatico di C5 da compressione. Scoliosi destro-concava a fulcro nel tratto di passaggio cervico-dorsale con incipiente rettilineizzazione antalgica della normale lordosi. L'articolazione atlanto assiale è normale. Il dente dell'epistrofeo è regolare, ma asimmetrico per spazio con la massa articolare dell'atlante di destra ristretto di circa 1mm rispetto al controlaterale. Le rime delle articolazioni uncovertebrali sono ristrette con dismorfismo dei processi uncinati per uncartrite come fase iniziale di spondilartrite. Discopatia C3-C4-C5-C6, C7-D1.

Successivamente ho effettuato una visita presso un neurochirurgo di un ospedale di zona che, dopo avermi visitato ed escluso grossi problemi, mi ha consigliato l'esame di cui sotto:

31/10/08. RM rachide cervicale.
Acquisite immagini nel piano sagittale ed assiale da sequenze pesate in T1 e T2. I metameri vertebrali sono normalmente allineati. Canale vertebrale d'ampiezza nei limiti. Modeste irregolarità degenerative espresse da osteofiti. A livello C3-C4, C4-C5 e C5-C6 sono presenti osteofiti retrosomatici che determinano impronta sul profilo durale anteriore e lieve riduzione d'ampiezza dei forami di coniugazione. Il midollo spinale, visualizzabile con questo esame, non mostra alterazioni di segnale di carattere patologico.

Dopo aver letto il responso della RM mi ha consigliato di proseguire con antidolorifici alla bisogna (OKI ha un effetto quasi inavvertibile mentre con la semplice Aspirina ottengo una maggiore riduzione del dolore. Brufen funziona).

A distanza di pochi mesi ho iniziato ad avvertire delle sensazioni strane, che poi sono diventate formicoli e leggeri dolori, al palmo ed all'anulare della mano sinistra che durano anche diverse ore e non solo di notte.
Altre indicazioni che potrebbero tornare utili per chi cortesemente risponderà:
- quando sono in crisi con il dolore ottengo un consistente miglioramento, fin quasi alla scomparsa del dolore, sdraiandomi sul letto senza cuscino per 10-20 minuti;
- durante l'attività fisica (calcio) non avverto nessun dolore, anche se inizio a giocare con il dolore presente.

Gradirei molto avere la vostra opinione in merito.

Ringrazio in anticipo.
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Prof. Paolo Perrini Neurochirurgo 817 37
Gentile Utente,

da quanto scrive sta cominciando ad avvertire dei sintomi compatibili con una iniziale irritazione radicolare. L'esame RMN che allega é di un anno fa, quindi non strettamente correlabile alla situazione attuale.
Il fatto che stia meglio sdraiato é probabilmente legato al fatto che riduce il carico sul rachide cervicale.
In linea di massima credo sia opportuno che esegua uno studio EMG arti superiori ed eventualmente ripeta uno studio del rachide cervicale. Questi esami dovrebbero essere eseguiti previa valutazione clinica.
Cordiali saluti,

Dr Paolo Perrini
Neurochirurgia Universitaria,
Ospedale "Santa Chiara", Pisa.
perrinipaolo@hotmail.com
www.perrinipaolo.com

[#2]
Utente
Utente
Ringrazio per la celere risposta.
Nel caso si trattasse, come suppone, di iniziale irritazione radicolare, esistono terapie farmacologiche o dovrò ricorrere ad interventi chirurgici ?

Grazie di nuovo.
[#3]
Prof. Paolo Perrini Neurochirurgo 817 37
Generalmente il primo approccio é medico. In caso di persistenza della sintomatologia occorre valutare la possibilitá di un trattamento chirurgico.
Chiaramente per porre una indicazione ad un intervento occorre valutare gli esami eseguiti e correlarli con il quadro clinico.
Cordiali saluti,