Meningioma angolo ponto cerebellare

salve
a mia madre(57 anni)è stato diagnosticato a dicembre2008 un meningioma dell'angolo ponto cerebellare sx di circa 6cm.
A marzo del 2009 è stata operata a catania ed essendo "ignoranti" in materia ci siamo affidati a loro!bene...hanno effettuato 3 interventi il 5/03 il 9 e il 13...il risultato?mia madre ha rischiato un ingrossamento del cervello è stata due mesi in ospedale inchiodata al letto, non riusciva a mangiare, parlare, muoversi a stento.Appena dimessa è stata ricoverata presso un centro di riabilitazione per altri due mesi e adesso sta iniziando a riprendere la vita "normale" ( cammina ancora con il sostegno del deambulatore, paresi facciale e sordità a sx).
Abbiamo fatto la rm perchè ci avevano detto che ne era rimasto ancora...questo è il risultato: l'esame mostra una voluminosa formazione espansiva solida che occupa l'angolo pontocerebellare sx comprimendo in modo marcato le strutture contigue e con shift verso dx del tronco cerebrale;cospicua compressione del ventricolo IV che si presenta deformato!dopo somministrazione e.v.gadolino si osserva un intenso e omogeneo enhancement della formazione che presenta dimensioni 34x35x38 margini netti,rim liquorale e coda durale;la formazione invade il CUI"
Mi chiedo....come è possibile tutto cio dopo 3 interventi?
sono stata a Verona dal prof Turazzi mi ha detto che è un operazione complicata ma che non ci sono alternative e non sa ancora se lei è in grado di sopportare un reintervento!
L'operazione cosa comporterebbe?c'è rischio di vita?che rimanga paralizzata?non so davvero che fare...confido in un Vostro cosiglio!
grazie
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Dr. Giovanni Migliaccio Neurochirurgo 13.7k 398 77
Rimango perplesso sul numero delle volte che si è dovuti intervenire. Per quali motivi?
E rimango perplesso anche sul fatto che la RM, penso eseguita di recente, mostri la presenza del tumore di dimensioni apprezzabili (anche se non ci dice quelle del pre-intervento).
Stando così le cose, sarebbe da reintervenire per rimuovere la massa, con tutti i rischi che l'intervento comporta.
A favore dell'intervento,a mio parere, ci sono la benignità biologica del tumore e la pericolosa compressione sul tronco cerebrale.
A sfavore, ma in percentuale molto minore, eventuali patologie cardio-respiratorie che potrebbero aumentare il rischio operatorio.
Tali problematiche ovviamente vanno discusse dal neurochirurgo che deciderà di operare con il paziente e con voi parenti.

Disponibile per eventuali ulteriori chiarimenti, invio cordialità ed auguri
[#2]
Utente
Utente
il tumore era di circa 6cm...io direi che non hanno tolto quasi nulla!la spiegazione al secondo è stato che l'intervento sarebbe stato troppo lungo, la spiegazione al terzo intervento è stato che mia madre aveva una specie di deformazione cranica( a cui non credo ) e poi perchè lui(il prof che l'ha operata) era troppo stanco per continanuare(sono le sue parole)...!!!??una volta eseguito il terzo con tutti i rischi che mia madre ha dovuto correre cosa ha tolto???
ci ritroviamo a dover riaffrontare un quarto intervento rischiando la vita per errore di un uomo ( e scusi se scrivo queste cose) e delle sua inesperienza nel campo!!
Mi hanno detto chiaramente che mia madre rischia la vita...mi creda non so davvero cosa fare.
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Dr. Giovanni Migliaccio Neurochirurgo 13.7k 398 77
Quello che Lei racconta ha dell'incredibile. E' possibile che per improvvise complicazioni intraoperatorie, si decida di eseguire un intervento in due tempi, ma certo non è la regola.
Non riesco a credere poi che la giustificazione del chirurgo sia quella che Lei riferisce.
Se il comportamento e la gestione della paziente è in realtà quella riferita, ci sono tutti i presupposti per richiedere un risarcimento dei danni patiti.
A questo eventualmente ci penserà in seguito, ma ora bisogna decidere, e credo in fretta,a operare la signora perchè il rischio dell'intervento è molto inferiore, in buone mani,al rischio dell'evoluzione naturale di tale patologia.

Mi faccia sapere

Cordialmente