Artrodesi lombare l5s1

Buongiorno, ho eseguito intervento di Artrodesi L5S1 con barre e cage.
Il decorso post-operatorio è stato abbastanza positivo, dopo una settimana completamente sparito il fastidio lombare e al sito chirurgico.
Anche il dolore alla gamba sx era nettamente diminuito e a volte assente, così da permettermi anche una passeggiata di 4/5 km.
Ora il problema ha distanza di 20 giorni dall’intervento sono ritornati prepotentemente i sintomi neurologici alla gamba sx.
Dolore e sensazione di tensione al polpaccio e alla caviglia sx, e dolore nella parte posteriore della coscia molto alta (sotto al gluteo).
Il dolore aumenta se provo a camminare più di 50/100 mt.
Può essere che l’intervento non sia stato risolutivo o necessita di più tempo per trarre delle conclusioni?
Come può essere che il dolore era quasi sparito per poi tornare quello di prima.
Mi ritrovo di nuovo steso a letto.

Vi ringrazio chi può essermi d’aiuto.
Dr. Vincenzo Della Corte Neurochirurgo 7.4k 253
Consiglio di sottoporsi, se i disturbi ancora persistono, a x-lombo.sacrale ed a nuova rmn L/S. Cordialità

Dr. Della Corte: vincenzodellacortemi@libero.it
Case di Cura: La Madonnina Milano-02/50030013
Le Betulle Appiano Gentile (Co) 031/973311

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Buonasera dottore la ringrazio per la sua preziosa risposta. Ho effettuato gli esami indicati, dai RX risulta: presenza di stabilizzatore vertebrale e cage intersimatico L4-L5. Non crolli ne listesi.
Dalla RMN: esiti di recente intervento chirurgico con presenza di viti transpeduncolari su L4 e L5, barre posteriori, cage intersomatico L4-L5, e relativi focali artefatti. Ipoplasico lo spazio discale L5-S1 per vizio della transazione lombo- sacrale. Discopatia L3-L4 con piccola fissurazione dell’anulus fibroso posteriore in sede mediana e lieve protrusione mediana-paramediana sinistra. In esiti chirurgici, stenosi foraminale sinistra L4-L5. Assenza di edema intraspongioso dei corpi vertebrali. Nella norma l’ampiezza del canale vertebrale. Nella norma il cono midollare.

Non capisco se è ancora presente questa stenosi o è dovuta dagli esiti dell’intervento.

Sarei grato di una sua preziosa risposta
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Dr. Vincenzo Della Corte Neurochirurgo 7.4k 253
Bisognerebbe vedere le immagini (RMN) di prima dell'intervento e confrontarle con quelle di adesso (post). La mia sensazione è che ora ci sia una nuova compressione cranialmente al livello trattato (4-5) in sede d'intervento. Non infrequentemente distraendo (applicando forza distrattiva) ad un livello, si "comprime" quello craniale e/o quello caudale. In Lei il 5-1 era ipoplasico (e forse v'era una cosiddetta vertebra di passaggio) e quindi si è "scaricata" sul metamero craniale la forza caudalmente impiegata.
Quella che Le ho descritta è una possibilità che andrebbe verificata sul piano clinico.
Se ha piacere, dia pure ulteriori notizie.
Cordialità.

Dr. Della Corte: vincenzodellacortemi@libero.it
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Utente
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La ringrazio nuovamente per la sua celere risposta. Quindi cosa vuol dire che dovrò risottopormi ad un nuovo intervento? Sono veramente spaventato. Perché ad ora i sintomi sono presenti e in maniera invalidante.
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Dr. Vincenzo Della Corte Neurochirurgo 7.4k 253
Questo bisogna verificarlo alla visita specialistica neurochirurgica. Può essere che siano sufficienti delle infiltrazioni con farmaco antireattivo a livello della radice nervosa selettivamente interessata e che ciò sia sostanzialmente sufficiente soprattutto sul piano algico.
Se, viceversa, si dovesse comunque arrivare ad un intervento, allora la tecnica consigliata dovrebbe essere quella mininvasiva per la quale la invito a leggere i miei articoli che ho scritto sulla mia pagina di questo stesso sito.
Faccia pure sapere.
Cordialità.

Dr. Della Corte: vincenzodellacortemi@libero.it
Case di Cura: La Madonnina Milano-02/50030013
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Utente
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Ma il cortisone occorre per forza tramite infiltrazioni oppure si potrebbe provare con una cura sempre di cortisone ma intramuscolo. Un ulteriore domanda, come mai i primi 15 giorni post-intervento non avevo assolutamente questi sintomi? Ma quello che mi ha spiegato prima significa che per esempio prima la stenosi interessava caudalmente la radice L5 e ora potrebbe interessare cranialmente L4?
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Dr. Vincenzo Della Corte Neurochirurgo 7.4k 253
Il farmaco potrebbe essere infiltrato per qualunque via, ma Lei immagini una casalinga che voglia lavare il pavimento di una stanza. Ella verserà l'acqua sul pavimento di quella stanza, non la medesima quantità sul pavimento di tutto l'appartamento (perché così la stanza interessata non avrebbe sufficiente acqua, mentre le restanti stanze sarebbero inutilmente lambite dall'acqua).
Fuor di metafora, infiltrando selettivamente sulla zona interessata si ottiene, in prima battuta, il massimo coinvolgimento della radice nervosa in parola con il miglior effetto possibile. Dare il farmaco per via generale comporta una diffusione inutile alla bisogna, ma con effetti collaterali corrispondenti identici al "trattamento selettivo".

La radice di L4 e/o di L3, se vi è un coinvolgimento del neuroforame.

Dr. Della Corte: vincenzodellacortemi@libero.it
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