La protusione può rientrare?
Buonasera.
A seguito di un dolore alla spalla, ho fatto una RM alla cervicale.
Ne è uscita una "Minima protusione C4/C5".
Il neurochirurgo mi ha detto che, con la giusta cura antinfiammatoria potrebbe "seccarsi", e non dare più problemi.
Ma ovunque ho letto che non è possibile questa cosa in quanto ormai è lì e si puo al massimo controllare.
Qualcuno può darmi un parere in merito?
Perche non ho più dolore ed eviterei di prendere medicine se inutile.
Grazie
A seguito di un dolore alla spalla, ho fatto una RM alla cervicale.
Ne è uscita una "Minima protusione C4/C5".
Il neurochirurgo mi ha detto che, con la giusta cura antinfiammatoria potrebbe "seccarsi", e non dare più problemi.
Ma ovunque ho letto che non è possibile questa cosa in quanto ormai è lì e si puo al massimo controllare.
Qualcuno può darmi un parere in merito?
Perche non ho più dolore ed eviterei di prendere medicine se inutile.
Grazie
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Sono sostanzialmente più d'accordo con Lei.
Se tale protrusione dà fastidio, si può agire con un farmaco antinfiammatorio a livello della radice nervosa interessata (edema da sofferenza compressiva). Tale trattamento, se indirizzato a livello della radice nervosa selettivamente individuata, dà una regressione dell'edema radicolare e, conseguentemente, una minore superficie di attrito fra la protrusione e la radice nervosa interessata che col trattamento viene a perdere l'aumento di volume dovuto alla patologia.
La protrusione rimane, ma essendo meno "importante" comporta una minor sofferenza del nervo (in pratica si instaura un circolo "virtuoso" in contrapposizione al precedente circolo "vizioso" che ha determinato la sofferenza).
La protrusione, pur rimanendo di norma del medesimo volume, risulta meno offensiva verso il nervo sia perché non è detto che il movimento iniziale scatenante si replichi, sia perché può cambiare anche solo minimamente l'angolazione di sporgenza.
In effetti, non è tanto importante la dimensione della sporgenza (ad es. una sporgenza anteriore anche massiva non dà usualmente disturbi neurologici, mentre una sporgenza anche minima, magari perché incastrata nella strettoia del neuroforame posteriore , può dare notevole disturbo).
E' chiaro, infine, che col passare degli anni (se non dei decenni) il disco, come altre strutture dell'organismo, tende a disidratarsi e, quindi, a coartarsi perdendo una determinata quantità di volume.
Auguri cordiali.
Se tale protrusione dà fastidio, si può agire con un farmaco antinfiammatorio a livello della radice nervosa interessata (edema da sofferenza compressiva). Tale trattamento, se indirizzato a livello della radice nervosa selettivamente individuata, dà una regressione dell'edema radicolare e, conseguentemente, una minore superficie di attrito fra la protrusione e la radice nervosa interessata che col trattamento viene a perdere l'aumento di volume dovuto alla patologia.
La protrusione rimane, ma essendo meno "importante" comporta una minor sofferenza del nervo (in pratica si instaura un circolo "virtuoso" in contrapposizione al precedente circolo "vizioso" che ha determinato la sofferenza).
La protrusione, pur rimanendo di norma del medesimo volume, risulta meno offensiva verso il nervo sia perché non è detto che il movimento iniziale scatenante si replichi, sia perché può cambiare anche solo minimamente l'angolazione di sporgenza.
In effetti, non è tanto importante la dimensione della sporgenza (ad es. una sporgenza anteriore anche massiva non dà usualmente disturbi neurologici, mentre una sporgenza anche minima, magari perché incastrata nella strettoia del neuroforame posteriore , può dare notevole disturbo).
E' chiaro, infine, che col passare degli anni (se non dei decenni) il disco, come altre strutture dell'organismo, tende a disidratarsi e, quindi, a coartarsi perdendo una determinata quantità di volume.
Auguri cordiali.
Dr. Della Corte: vincenzodellacortemi@libero.it
Case di Cura: "La Madonnina Milano-02/58395555
"Villa Mafalda" ROMA-06/86094294
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 12 visite dal 30/10/2024.
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