Protrusione l4 l5
Da inizio luglio avevo un mal di schiena nella zona lombare che non passava.
A seguito di questo dolore ho effettuato una risonanza dove mi hanno riscontrato una discreta protrusione nella zona l4_l5.
Dopo una settimana dalla rm ho avuto una forte scossa che mi ha bloccato letteralmente a letto con dolore fino alla gamba e al piede.
Dopo aver preso cortisone il dolore mi è passato ma ad oggi dopo un mese il dolore è passato ma tendo a zoppicare con la gamba sinistra ho effettuato una elettromiografia con questo risultato: i tracciati evidenziano lievi segni di sofferenza neurogena con reinnervazione in atto nei territori dipendenti da l5 a sinistra.
La mia domanda è tornerò a camminare normalmente o sarà necessario un intervento chirurgico.
A seguito di questo dolore ho effettuato una risonanza dove mi hanno riscontrato una discreta protrusione nella zona l4_l5.
Dopo una settimana dalla rm ho avuto una forte scossa che mi ha bloccato letteralmente a letto con dolore fino alla gamba e al piede.
Dopo aver preso cortisone il dolore mi è passato ma ad oggi dopo un mese il dolore è passato ma tendo a zoppicare con la gamba sinistra ho effettuato una elettromiografia con questo risultato: i tracciati evidenziano lievi segni di sofferenza neurogena con reinnervazione in atto nei territori dipendenti da l5 a sinistra.
La mia domanda è tornerò a camminare normalmente o sarà necessario un intervento chirurgico.
[#1]
Intanto, cercherei di dimagrire perché la schiena (il rachide lombare, nel nostro caso) risente molto del sovraffaticamento che danneggia ancora di più il disco intersomatico costringendolo più facilmente ad ulteriormente comprimere le radici nervose lombari.
Presumibilmente, Lei ha un danno (da compressione) su una radice lombare (L4 e/o L5) che poi dà origine allo sciatico popliteo esterno con difficoltà motorie nel flettere dorsalmente il piede (quando cammina rischia di inciampare, e di cadere, perché il piede Le cede verso il basso).
Non si può essere in grado di prevedere il futuro, ma se la compressione, che ha generato il deficit, continuerà, è da ritenere che il deficit persisterà.
Quindi, in assenza di costanti miglioramenti, affronterei il percorso chirurgico.
Posso, tuttavia, consigliarLe di farsi operare con tecnica mininvasiva per i minor rischi, una più completa e veloce ripresa....
Se ha piacere, dia pure ulteriori notizie.
Cordialità.
Presumibilmente, Lei ha un danno (da compressione) su una radice lombare (L4 e/o L5) che poi dà origine allo sciatico popliteo esterno con difficoltà motorie nel flettere dorsalmente il piede (quando cammina rischia di inciampare, e di cadere, perché il piede Le cede verso il basso).
Non si può essere in grado di prevedere il futuro, ma se la compressione, che ha generato il deficit, continuerà, è da ritenere che il deficit persisterà.
Quindi, in assenza di costanti miglioramenti, affronterei il percorso chirurgico.
Posso, tuttavia, consigliarLe di farsi operare con tecnica mininvasiva per i minor rischi, una più completa e veloce ripresa....
Se ha piacere, dia pure ulteriori notizie.
Cordialità.
Dr. Della Corte: vincenzodellacortemi@libero.it
Case di Cura: La Madonnina Milano-02/50030013
Le Betulle Appiano Gentile (Co) 031/973311
[#2]
Utente
Grazie per la sua celere risposta. Per aggiornarla lunedì ho un appuntamento con l osteopata e poi la prossima settimana con il neurochirurgo. La situazione è migliorata ma di pochissimo riesco ad alzare il piede sulla punta ma il tallone non riesco ad alzarlo è come se il piede a volte vada per i fatti suoi senza controllo. Spero solo che anche a seguito di un eventuale intervento la mia mobilità torna normale. Nel frattempo effettuerò anche un altra risonanza per verificare questa protrusione.
[#5]
Utente
Buonasera dottore questo è il referto della mia risonanza siccome vedro' il neurochirurgo tra 10 giorni volevo capire cosa vuol dire tutto quello che c'è scritto sono un po preoccupato per i miei disturbi grazie.Rachide lombosacrale:
Confronto con indagine RM del 13/08/24.
Tratto lombare in asse. Immodificata la rettilineizzazione della fisiologica lordosi lombare.
Corpi vertebrali di altezza regolare, con accenno ad appuntimento degli spigoli ventrali
contrapposti da D12 ad S1.
Attualmente non sono rilevabili alterazioni focali di rilievo della trabecolatura spugnosa dei
metameri.
Lieve rimodellamento dei piatti epifisari contrapposti da D12 ad L4 in relazione alla presenza di
minute erniazioni intraspongiose di Schmorl.
Conservati gli spessori discali.
Minima ipertrofia dei massicci articolari contrapposti da L2 ad S1, che determinano lieve
impronta sul profilo postero-laterale del sacco durale e, al passaggio L4-L5, netta obliterazione
delle tasche radicolari e relativa riduzione di ampiezza dei diametri canalari in rapporto alla
coesistenza di fattori degenerativi interapofisari e brevità dei peduncoli. Allineamento
asimmetrico delle faccette articolari contrapposte al passaggio L5-S1, con tendenziale
verticalizzazione di quelle di destra.
Al passaggio L1-L2: non alterazioni discali di rilievo.
Al passaggio L2-L3: segni di sfiancamento del versante posteriore del disco intervertebrale,
maggiormente evidente a livello dei recessi laterali, dove si apprezza impronta dell'anulus sul
sacco durale.
Al passaggio L3-L4: note degenerative del disco intervertebrale. Bulging posteriore con lieve
impronta a largo raggio sul sacco durale e minimo impegno intraforaminale bilaterale,
attualmente senza evidenza di conflitto disco-radicolare.
Al passaggio L4-L5: segni di degenerazione discale. Accentuazione del grado di procidenza
anulare; in particolare si osserva grossolana erniazione discale posteriore sottolegamentosa con
Cont:
Copia semplice di referto sottoscritto elettronicamente secondo le normative vigenti in tema di documento informatico
e firma digitale: D. Lgs 82/2005, DPCM 30 marzo 2009 e loro successive modifiche e integrazioni
Provenienza Esterni
componente erniaria estrusa e migrata cranialmente a ridosso del muro posteriore di L4
(20 mm), occupante recesso laterale di sinistra, che determina obliterazione del sacco durale ed
effetto compressivo sulla radice sinistra di L4 ed L5. Si associa impegno erniario intraforaminale
bilaterale, in conflitto radicolare L4 ed L5 a destra. Il quadro di coinvolgimento radicolare L4- L5
da ambo i lati risulta aggravato dalla coesistenza dei fenomeni degenerativi interapofisari e di
stenosi foraminale- canalare descritti.
Al passaggio L5-S1: protrusione discale posteriore con impronta stretto raggio sul profilo
ventrale del sacco durale, a cui si associa effetto compressivo sulle radici di S1 a livello dei
recessi laterali e lieve conflitto radicolare L5 d'ambo i lati.
Il cono midollare, normoconformato, termina all'altezza di D12.
Regolari le radici della cauda.
Segni di sofferenza delle faccette articolari affrontate da L2 ad S1.
Canale spinale di normali dimensioni fino a L3.
Invariati i restanti reperti.
Confronto con indagine RM del 13/08/24.
Tratto lombare in asse. Immodificata la rettilineizzazione della fisiologica lordosi lombare.
Corpi vertebrali di altezza regolare, con accenno ad appuntimento degli spigoli ventrali
contrapposti da D12 ad S1.
Attualmente non sono rilevabili alterazioni focali di rilievo della trabecolatura spugnosa dei
metameri.
Lieve rimodellamento dei piatti epifisari contrapposti da D12 ad L4 in relazione alla presenza di
minute erniazioni intraspongiose di Schmorl.
Conservati gli spessori discali.
Minima ipertrofia dei massicci articolari contrapposti da L2 ad S1, che determinano lieve
impronta sul profilo postero-laterale del sacco durale e, al passaggio L4-L5, netta obliterazione
delle tasche radicolari e relativa riduzione di ampiezza dei diametri canalari in rapporto alla
coesistenza di fattori degenerativi interapofisari e brevità dei peduncoli. Allineamento
asimmetrico delle faccette articolari contrapposte al passaggio L5-S1, con tendenziale
verticalizzazione di quelle di destra.
Al passaggio L1-L2: non alterazioni discali di rilievo.
Al passaggio L2-L3: segni di sfiancamento del versante posteriore del disco intervertebrale,
maggiormente evidente a livello dei recessi laterali, dove si apprezza impronta dell'anulus sul
sacco durale.
Al passaggio L3-L4: note degenerative del disco intervertebrale. Bulging posteriore con lieve
impronta a largo raggio sul sacco durale e minimo impegno intraforaminale bilaterale,
attualmente senza evidenza di conflitto disco-radicolare.
Al passaggio L4-L5: segni di degenerazione discale. Accentuazione del grado di procidenza
anulare; in particolare si osserva grossolana erniazione discale posteriore sottolegamentosa con
Cont:
Copia semplice di referto sottoscritto elettronicamente secondo le normative vigenti in tema di documento informatico
e firma digitale: D. Lgs 82/2005, DPCM 30 marzo 2009 e loro successive modifiche e integrazioni
Provenienza Esterni
componente erniaria estrusa e migrata cranialmente a ridosso del muro posteriore di L4
(20 mm), occupante recesso laterale di sinistra, che determina obliterazione del sacco durale ed
effetto compressivo sulla radice sinistra di L4 ed L5. Si associa impegno erniario intraforaminale
bilaterale, in conflitto radicolare L4 ed L5 a destra. Il quadro di coinvolgimento radicolare L4- L5
da ambo i lati risulta aggravato dalla coesistenza dei fenomeni degenerativi interapofisari e di
stenosi foraminale- canalare descritti.
Al passaggio L5-S1: protrusione discale posteriore con impronta stretto raggio sul profilo
ventrale del sacco durale, a cui si associa effetto compressivo sulle radici di S1 a livello dei
recessi laterali e lieve conflitto radicolare L5 d'ambo i lati.
Il cono midollare, normoconformato, termina all'altezza di D12.
Regolari le radici della cauda.
Segni di sofferenza delle faccette articolari affrontate da L2 ad S1.
Canale spinale di normali dimensioni fino a L3.
Invariati i restanti reperti.
[#7]
Noi rispondiamo compatibimente con le nostre disponibilità temporali.
Ho la netta sensazione che quella compressione da L4-L5 espulsa e migrata cranialmente sia la responsabile del disturbo motorio di cui Lei si lamenta.
Se i risultati della visita specialistica coincidono, confermo la mia indicazioni ad intervento di asportazione dell'ernia con tecnica mininvasiva ( senza mettere protesi metalliche) ed in ANESTESIA LOCALE, al fine di rendere meno traumatico il trattamento chirurgico.
Se ha piacere, faccia conoscere l'orientamento del Collega che fra una settimana La vedrà.
Cordialità.
Ho la netta sensazione che quella compressione da L4-L5 espulsa e migrata cranialmente sia la responsabile del disturbo motorio di cui Lei si lamenta.
Se i risultati della visita specialistica coincidono, confermo la mia indicazioni ad intervento di asportazione dell'ernia con tecnica mininvasiva ( senza mettere protesi metalliche) ed in ANESTESIA LOCALE, al fine di rendere meno traumatico il trattamento chirurgico.
Se ha piacere, faccia conoscere l'orientamento del Collega che fra una settimana La vedrà.
Cordialità.
Dr. Della Corte: vincenzodellacortemi@libero.it
Case di Cura: La Madonnina Milano-02/50030013
Le Betulle Appiano Gentile (Co) 031/973311
[#8]
Utente
Grazie della risposta scusi l impazienza ero solo curioso di capire. Un intervento non mi spaventerebbe anche se qualche lieve ma lieve miglioramento c'è. Aspetto la visita e vedranno il da farsi. Mi auguro di tornare presto a una vita normale. L ultima curiosità questi interventi sono sicuri? Questa è l unica cosa che mi spaventa.
[#9]
Credo che la "sicurezza" non esista in medicina. Esiste la "probabilità" (sia di fare che di non fare).
Cordialità.
Cordialità.
Dr. Della Corte: vincenzodellacortemi@libero.it
Case di Cura: La Madonnina Milano-02/50030013
Le Betulle Appiano Gentile (Co) 031/973311
Questo consulto ha ricevuto 11 risposte e 404 visite dal 28/09/2024.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.