Assenza di trasudazione transependimale

Salve
Chiedo aiuto agli esperti in merito all'esito della risonanza magnetica di mio padre, 66 anni.


Paziente psichiatrico con doc e disturbo ossessivo compulsivo, qualche mese fa iniziava ad avere difficoltà a deambulare e presentava piccoli momenti di confusione.
Da tac emerge quello che sembra parkinson indotto (dagli psicofarmaci presi per oltre 30 anni e ancora in essere).


20 giorni fa, dalla sera alla mattina (con deambulazione peggiorata nel corso dei mesi) inizia a non riconoscere casa, la moglie, a essere convinto di trovarsi a lavoro quando è in pensione.
Alterna nei giorni questo stato confusionale a poche ore di lucidità sempre non del tutto "assennate" e con peggioramento di doc.


Da risonanza magnetica a basso campo emerge idrocefalo normoteso (ed esiti di pregresse ipossie).
Da corsa a pronto soccorso in seguito a peggioramento nel giro di qualche giorno (tentativo di strappare via catetere che ha dovuto mettere per blocco urinario, agitazione, cadute a seguito di tentativi di alzarsi pur non riuscendo a deambulare) ci viene detto che l'idrocefalo è cronico.


E che c'è assenza di tradudazione transependimale, con estesa atrofia cerebrale.
Potreste cortesemente spiegarmi cosa significa assenza di trasudazione transependimale?
Grazie mille
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Dr. Vincenzo Della Corte Neurochirurgo 7.1k 247
Credo che i Colleghi intendano che l'ependima che tappezza i ventricoli cerebrali non venga oltrepassata dal liquor perché quest'ultimo non è sotto pressione. Conseguentemente, le vie di deflusso/assorbimento liquorale sono integre e ben funzionanti.
Da ciò dovrebbe derivare l'assenza di indicazione al trattamenti chirurgici.
Cordialità.

Dr. Della Corte: vincenzodellacortemi@libero.it
Case di Cura: La Madonnina Milano-02/50030013
Le Betulle Appiano Gentile (Co) 031/973311

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Utente
Utente
La ringrazio dottore per la chiara risposta. Posso approfittare della gentilezza per chiedere se questo persistente stato "non lucido", cosciente sì, ma non lucido, deriva da tale "liquido" o se la causa è da ricercarsi altrove?
Il chiamare persone che non sono in casa, l'essere convinto di trovarsi altrove, il voler tornare a casa quando vi si trova già, il farfugliare frasi prive di logica o di connessione tra loro e così via. Il mettere la sigaretta in bocca al contrario o masticarla.

Ho letto che l'idrocefalo normoteso può provocare deficit cognitivi, ma a questi livelli? Quale decorso dovremmo attenderci sotto questo punto di vista? So che non c'è modo di prevederlo con precisione, ma in linea generale a quali tipi di defitic cognitivi potrebbe andare incontro?

Grazie mille
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Dr. Vincenzo Della Corte Neurochirurgo 7.1k 247
L'idrocefalo normoteso è detto normoteso (o a bassa pressione), ma una certa "trasudazione" liquorale la dà. Credo per questo motivo il Neuroradiologo ha voluto specificare il particolare.
Di norma un idrocefalo normoteso dà, in prima battuta, un disturbo della marcia (solitamente su base allargata), quindi una difficoltà a controllare gli sfinteri (sottovalutando il "disdoro" sociale del disturbo), infine un vero e proprio decadimento cognitivo.

Il Collega Neurologo che lo segue potrebbe prescrivergli, per una valutazione ex-adiuvantibus (cioè, valutando se riesce almeno parzialmente utile al paz. già dopo 4-5 settimane), la somministrazione di inibitori dell'anidrasi carbonica.
A volte, nel cosiddetto idrocefalo normoteso, si riscontra qualche beneficio.
Tuttavia, per una mia personale impressione, Suo padre non si trova in questo campo di efficacia sia per il referto radiologico, sia per il pregresso decorso clinico che non mi sembra si sia evoluto come sopra descritto (un tentativo potrebbe essere, in ogni caso, esperito, in assenza di specifiche controindicazioni) .
Cordialità.

Dr. Della Corte: vincenzodellacortemi@libero.it
Case di Cura: La Madonnina Milano-02/50030013
Le Betulle Appiano Gentile (Co) 031/973311