Revisione protesi di bryan
Buongiorno dottori, a gennaio del 2017 sono stato operato ad un ernia cervicale, inserendomi un protesi di bryan.
Nei primi anni devo dire che stavo bene, poi da un anno a questa parte si sono ripresentati i sintomi ma molto più fastidiosi.
confrontando rx post operatoria (2017) ed una tac fatta dicembre (2023) il neurochirurgo mi ha diagnosticato una pseudo artrosi proponendomi una revisione con acdf.
La mia domanda è che posso fare o prendere nel frattempo che aspetto che mi chiamano dall ospedale?
Ho già preso lyrica e rivotril senza nessun beneficio, adesso diclofenac 150 e anche qui nessun beneficio.
La sintomatologia è molto fastidiosa e invalidante prendo consiglio da tutti i dottori che mi vorranno scivere vi ringrazio anticipatamente.
Una curiosità ma la pseudo artrosi si è creata per colpa del disco mobile?
Un saluti a tutti i dottori
Nei primi anni devo dire che stavo bene, poi da un anno a questa parte si sono ripresentati i sintomi ma molto più fastidiosi.
confrontando rx post operatoria (2017) ed una tac fatta dicembre (2023) il neurochirurgo mi ha diagnosticato una pseudo artrosi proponendomi una revisione con acdf.
La mia domanda è che posso fare o prendere nel frattempo che aspetto che mi chiamano dall ospedale?
Ho già preso lyrica e rivotril senza nessun beneficio, adesso diclofenac 150 e anche qui nessun beneficio.
La sintomatologia è molto fastidiosa e invalidante prendo consiglio da tutti i dottori che mi vorranno scivere vi ringrazio anticipatamente.
Una curiosità ma la pseudo artrosi si è creata per colpa del disco mobile?
Un saluti a tutti i dottori
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La pseudoartrosi è una condizione nella quale non è avvenuta la fusione fra due vertebre che il chirurgo intendeva ossificare fra loro con un intervento denominato artrodesi.
La artrodesi ha a sua volta è una procedura completamente diversa, ed esattamente bil contrario della sostituzione totale di disco con una protesi discale, ad esempio la protesi di Brian.
Se lei dunque nel 2017 è stato sottoposto ad un intervento di impianto di protesi discale cervicale, ovvero di sostituzione totale di disco, non è possibile che attualmente abbia una "pseudoartrosi".
Il definire quindi la sua condizione attuale come una pseudoartrosi indica o un malinteso suo riguardo a quello che le ha detto il chirurgo oppure un malinteso del chirurgo riguardo alla sua reale situazione clinica.
Quello che le ho scritto ha un valore generale riguardo al quale sicuramente qualunque chirurgo spinale si troverà d'accordo, e quindi non si riferisce al suo caso specifico per giudicare il quale è necessaria una valutazione diretta.
La artrodesi ha a sua volta è una procedura completamente diversa, ed esattamente bil contrario della sostituzione totale di disco con una protesi discale, ad esempio la protesi di Brian.
Se lei dunque nel 2017 è stato sottoposto ad un intervento di impianto di protesi discale cervicale, ovvero di sostituzione totale di disco, non è possibile che attualmente abbia una "pseudoartrosi".
Il definire quindi la sua condizione attuale come una pseudoartrosi indica o un malinteso suo riguardo a quello che le ha detto il chirurgo oppure un malinteso del chirurgo riguardo alla sua reale situazione clinica.
Quello che le ho scritto ha un valore generale riguardo al quale sicuramente qualunque chirurgo spinale si troverà d'accordo, e quindi non si riferisce al suo caso specifico per giudicare il quale è necessaria una valutazione diretta.
Pier Francesco Eugeni, MD
Specialista in Neurochirurgia - Chirurgia Spinale
Segreteria: 3296122118 – Portatile: 3208219474 - email: eugeni@inwind
[#3]
Di nulla.
Sicuramente qualunque dispositivo impiantato può smettere di funzionare bene per una serie di ragioni e le protesi discali cervicali non fanno eccezione.
Se il disturbo che il paziente lamenta è da riferire a questo (e quindi al livello anatomico nel quale precedentemente era stata eseguita la sostituzione totale di disco), può essere giustificato rimuovere la protesi discale ed effettuare una fusione (artrodesi) tra le due vertebre tra le quali era stata precedentemente impiantata la protesi discale.
Se, al contrario, il disturbo del paziente è da riferire ad un altro livello, può essere giustificato considerare un intervento di discectomia cervicale ed artrodesi ovvero la "ACDF" (Anterior Cervical Discectomy and Fusion).
Sicuramente qualunque dispositivo impiantato può smettere di funzionare bene per una serie di ragioni e le protesi discali cervicali non fanno eccezione.
Se il disturbo che il paziente lamenta è da riferire a questo (e quindi al livello anatomico nel quale precedentemente era stata eseguita la sostituzione totale di disco), può essere giustificato rimuovere la protesi discale ed effettuare una fusione (artrodesi) tra le due vertebre tra le quali era stata precedentemente impiantata la protesi discale.
Se, al contrario, il disturbo del paziente è da riferire ad un altro livello, può essere giustificato considerare un intervento di discectomia cervicale ed artrodesi ovvero la "ACDF" (Anterior Cervical Discectomy and Fusion).
Pier Francesco Eugeni, MD
Specialista in Neurochirurgia - Chirurgia Spinale
Segreteria: 3296122118 – Portatile: 3208219474 - email: eugeni@inwind
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 883 visite dal 08/03/2024.
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