Acufene migrante a "sciame d'api"

Salvo, mi chiamo Marco e scrivo a nome di mia madre Francesca.
Mia madre ha 73 anni, e da 2 anni circa soffre di una forma di acufene.

L’esordio è stato nel Marzo del 2005, senza alcun preavviso, un ronzio a sx, fastidioso ma sopportabile. Ne è seguito cmq un ricovero ospedaliero di 2 gg per gli accertamenti del caso.
Dimessa con diagnosi di ipoacusia e acufene da probelmi circolatori a livello cerebrale dovuti all’età.
Cura a base di vitamina B, aspirina e Vessel.

Vista la mancanza di alcun risultato e sapendo di avere problemi artrosici al collo ci siamo rivolti ad una chiropratico diplomato e di comprovata professionalità. Dopo 3 sedute, mia madre, anche spaventata dalle manipolazioni, ha interrotto.

Dopo un paio di settimane c’è stato un evidente peggioramento. Il ronzio è aumentato molto di intensità e durante il giorno mia madre segnala di avvertirlo in più parti del capo. Inizialmente sopra l’orecchio sx poi dietro alla testa e infine si sposta nella parte superiore del capo. Lo avverte come un ronzio estremamente forte (sciame d’api), il tutto dura dalle 24 alle 36 ore per poi sparire e lasciare solo il leggero ronzio all’orecchio sx. Inutile dire che nel periodo del forte ronzio le riesce quasi impossibile svolgere le normali attività per non parlare del sonno. La quiete dura in genere 2 giorni per poi ripetersi. E questo con regolarità ormai da quasi 2 anni.

Sono state tentate varie cure ma senza particolari successi (cortisone, aspirinetta, dieta iposodica, Vertiserc 8mg, Cinazyn 75 mg, Hydergina). Forse l’unico farmaco che sembra aver avuto un qlc effetto sembra essere il Tegretol associato ad Ascriptin e Fluxarten, ma potrebbe essere solo una coincidenza.

L’unico farmaco invece a cui risponde nelle giornate di crisi è il Moment con il quale riesce a mitigare per un paio di ore il forte ronzio che avverte a livello del capo.
Nessun medico finora interpellato ha saputo dare una spiegazione a questo fatto.


25/03/2005
Ecodoppler: nella norma
Audiometria: nella norma salvo moderata ipoacusia alle alte frequenze
ABR nella norma

27/05/2005: RM ANGOLO PONTO CEREBELLARE MDC
Le cisterne dell’angolo ponto cerebellare, i condotti uditivi interni, i pacchett acustico facciali e le strutture del labirinto bilateralmente appaiono normali. Si segnala la presenza di vaso sanguigno probabilmente Aica in corrispondenza del pacchetto acustico facciale sn senza evidenti impronte.

21/06/2005: Radiografia Colonna cervicale
Presenza di deformità ossee su base artrosica, ai profili dei capi articolari contrapposti di C5, C6 e C7 con riduzione degli spazi articolari in corrispondenza. Rachide in asse.

11/07/2005: RM Colonna cervicale
Diffuse alterazioni spondilo disco artosiche con riduzione in altezza dei dischi interposti in rappporto a fenomeni degenerativi e produzione di becchi osteofitosici marginali che prolungano i profili dorsali dei metamari esplorati aggettando nello speco vertrebale e nei forami di coniugazione da ambo i lati, fatto più evidente nel tratto compreso tra c3 e c7.

22/07/2005: Elettroencefalogramma
Nella norma

Note particolari:

Assunzione giornaliera di Sotalex 80 mg da circa 10 anni ½ + ½ a causa di una presunta tachicardia.

Ad ogni inizio cura ha 3-4 gg di miglioramento importante, per poi ricadere in crisi molto violente. Le nuove cure sembrano avere quasi un effetto placebo.

Lamenta spesso un sensibile freddo al piede dx (in tutte le stagioni).

Grazie per l’attenzione.
Marco

[#1]
Dr. Antonio Colamaria Neurochirurgo 113
Gentile Marco,
credo che tua madre dovrebbe sottoporsi ad una Angio-Rmn con studio di eventuali conflitti neuro-vascolari, che potrebbero spiegare la sintomatologia e/o visita ORL.
Distinti saluti

Dott. Antonio Colamaria
Neurochirurgo
Ospedale Consorziale Policlinico
Piazza Giulio Cesare, 11
70124 - BARI
Tel. 080/5592335 - 334 - 374
Fax. 080/5592001

Antonio Colamaria - Specialista in Neurochirurgia

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