Nefrostomia dopo pielonefrite

buongiorno , volevo chiedere un consulto per quanto riguarda la mia situazione di salute..dopo lunghe indagini e accertamenti e un ecografia sono stata ricoverata per 15 giorni nel reparto dei nefrologia dell'ospedale di padova per una pielonefrite al rene destro..data dimissione 10 febbraio dopo circa due mesi ho fatto visita urologica di controllo per la vautazione dell'asportazione di calcificazioni a stampo che avevo nel rene...ma invece mi e' stata consigliata una scintigrafia renale DMSA per verificare la funzionalita' del rene perche' decidessero se togliere calcificazioni o direttamente rene..l'ho fatta e il risultato è che il rene sx funziona all' 82% il destro in questione al 18% secondo una media geometrica..sono stata nuovamente ricoverata in urologia per inserimento della nefrostomia applicata 15 giorni fa in ospedale usciva una quantita' de 300 ml metre ora a casa da 150 a max 190..ho il terrore che questo significhi che non c'e' nessuna possibilità di recupero vista la fuoriuscita minima di urina mi puo' dare qualche consiglio o meglio qualche rassicurazione che non sia costretta inevitabilmente all'asportazione del rene?
distinti saluti
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Dr. Decenzio Bonucchi Nefrologo 321 14
Gentile signora,
i dati della scintigrafia (anche se dal punto di vista funzionale sarebbe più utile una sequenziale con MAG 3)depongono per un danno di vecchia data a carico del rene dx. Se la sua creatinina è nella norma, significa che il rene sx ha preso "in carico" la funzione renale globale. L'indicazione alla nefrectomia dipende dai disturbi che le derivano eventualmente dal rene dx (appunto litiasi, febbre, coliche); se sarà costretta a toglierlo, non credo che ne avrà grosse conseguenze dal punto di vista della funzione renale.
Resto a sua disposizione, al 059-4222755

Decenzio Bonucchi, Nefrologo
libero professionista