Cisti, cosa fare ?
Salve Dottore,
desidero esporLe la situazione di mia sorella (26 anni)per avere un Suo consiglio.
Mia sorella,il mese scorso, è stata colpita da febbre pari a 39°, per circa tre giorni. Una volta contattato il medico di famiglia, quest'ultimo sospettava che si trattasse di mononucleosi, e pertanto prescriveva vari accertamenti, tra i quali anche l'ECOGRAFIA ADDOME COMPLETO, per verificare le dimensioni della milza e del fegato che in questi casi, a dir suo, aumentano. Dall'ecografia è risultato qualcosa di poco chiaro al rene sinistro, metre per la milza e il fegato è tutto nella norma, pertanto si è dovuto ricorrere alla TC ADDOME CON MEZZO DI CONTRASTO per chiarire il dilemma del rene sinistro.
Effettuata la TC,il referto recita:
L'esame tomodensitometrico dell'addome, eseguito previa somministrazione di mezzo di contrasto per os e prima e dopo iniezione a bolo di M.D.C.E.V., con tecnica spirale trifasica multislices, ha mostrato:
-Fegato di volume nei limiti, a densità finemente disomogenea ma senza evidenza, nel suo contesto, di chiare immagini di tipo focale.
-Vie biliari intra ed extraepatiche di calibro regolare.
-Pancreas nei limiti, senza apprezzabili dilatazioni dei dotti principali.
-Milza nei limiti con densità omogenea.
-Reni in sede, regolari per forma e volume. Presenza, a sinistra, di una formazione ipodensa similcistica, in parte a sviluppo nel seno renale, e con una quota extrarenale che prende stretti rapporti di contiguità con il surrene sinistro che ne risulta alquanto medializzato. La lesione raggiunge un diametro massimo sul piano trasverso, di circa 55 x 31 mm e non è di univoca pertinenza (Cisti surrenalica? Cisti parapielica?)
-Surreni destro nei limiti, con densità omogenea.
-Assenza di significative tumefazioni delle stazioni linfoghiandolari intercavo paraortiche e retrocrurali.
Caro Dottore, quello che desidero sapere é cosa significa quello che Le ho scritto?, si devono effettuare altri accertamenti?, che conseguenza dobbiamo aspettarci?, la febbre in oggetto è conseguenza del rene?, che cure ci sono? es. la "cisti" si può assorbire con una terapia o bisogna ricorrere alla chirurgia?, come va tenuta sotto controllo?.
In attesa di una Sua risposta cordialmente La saluto.
GRAZIE
desidero esporLe la situazione di mia sorella (26 anni)per avere un Suo consiglio.
Mia sorella,il mese scorso, è stata colpita da febbre pari a 39°, per circa tre giorni. Una volta contattato il medico di famiglia, quest'ultimo sospettava che si trattasse di mononucleosi, e pertanto prescriveva vari accertamenti, tra i quali anche l'ECOGRAFIA ADDOME COMPLETO, per verificare le dimensioni della milza e del fegato che in questi casi, a dir suo, aumentano. Dall'ecografia è risultato qualcosa di poco chiaro al rene sinistro, metre per la milza e il fegato è tutto nella norma, pertanto si è dovuto ricorrere alla TC ADDOME CON MEZZO DI CONTRASTO per chiarire il dilemma del rene sinistro.
Effettuata la TC,il referto recita:
L'esame tomodensitometrico dell'addome, eseguito previa somministrazione di mezzo di contrasto per os e prima e dopo iniezione a bolo di M.D.C.E.V., con tecnica spirale trifasica multislices, ha mostrato:
-Fegato di volume nei limiti, a densità finemente disomogenea ma senza evidenza, nel suo contesto, di chiare immagini di tipo focale.
-Vie biliari intra ed extraepatiche di calibro regolare.
-Pancreas nei limiti, senza apprezzabili dilatazioni dei dotti principali.
-Milza nei limiti con densità omogenea.
-Reni in sede, regolari per forma e volume. Presenza, a sinistra, di una formazione ipodensa similcistica, in parte a sviluppo nel seno renale, e con una quota extrarenale che prende stretti rapporti di contiguità con il surrene sinistro che ne risulta alquanto medializzato. La lesione raggiunge un diametro massimo sul piano trasverso, di circa 55 x 31 mm e non è di univoca pertinenza (Cisti surrenalica? Cisti parapielica?)
-Surreni destro nei limiti, con densità omogenea.
-Assenza di significative tumefazioni delle stazioni linfoghiandolari intercavo paraortiche e retrocrurali.
Caro Dottore, quello che desidero sapere é cosa significa quello che Le ho scritto?, si devono effettuare altri accertamenti?, che conseguenza dobbiamo aspettarci?, la febbre in oggetto è conseguenza del rene?, che cure ci sono? es. la "cisti" si può assorbire con una terapia o bisogna ricorrere alla chirurgia?, come va tenuta sotto controllo?.
In attesa di una Sua risposta cordialmente La saluto.
GRAZIE
[#1]
Gentile Utente,
la TC dell'addome ha evidenziato la presenza di una lesione cistica di notevoli dimensioni (55x31 mm) la cui origine, a quanto dice il radiologo, non è sicuramente attribuibile a rene o surrene.
Il referto che lei scrive è quello integrale od ha omesso qualcosa?
Viste le caratteristiche della lesione è utile che sua sorella si sottoponga ad una risonanza magnetica con mezzo di contrasto per cercare di determinare l'origine e la natura della cisti e delle sue pareti ed il suo contenuto.
Se verrà diagnosticata come semplice, la lesione andrà monitorata nel tempo mediante regolari controlli RMN/TC. Se non fosse possibile nemmeno con questo esame chiarire la natura della lesione le consiglio un consulto chirurgico.
In merito alla febbre: si sono associati degli altri sintomi? (sangue nelle urine, dolore/bruciore ad urinare, dolore al fianco sinistro, urine torbide)
la febbre è passata da sola o dopo somministrazione di farmaci?
Cordiali saluti,
la TC dell'addome ha evidenziato la presenza di una lesione cistica di notevoli dimensioni (55x31 mm) la cui origine, a quanto dice il radiologo, non è sicuramente attribuibile a rene o surrene.
Il referto che lei scrive è quello integrale od ha omesso qualcosa?
Viste le caratteristiche della lesione è utile che sua sorella si sottoponga ad una risonanza magnetica con mezzo di contrasto per cercare di determinare l'origine e la natura della cisti e delle sue pareti ed il suo contenuto.
Se verrà diagnosticata come semplice, la lesione andrà monitorata nel tempo mediante regolari controlli RMN/TC. Se non fosse possibile nemmeno con questo esame chiarire la natura della lesione le consiglio un consulto chirurgico.
In merito alla febbre: si sono associati degli altri sintomi? (sangue nelle urine, dolore/bruciore ad urinare, dolore al fianco sinistro, urine torbide)
la febbre è passata da sola o dopo somministrazione di farmaci?
Cordiali saluti,
Dr. Luigi Villa
Medico Chirurgo - Specialista in Nefrologia
[#2]
Utente
Gentile Dottore,
il referto che Le ho scritto è quello della TC dell'addome con mezzo di contrasto, ed è integro a quello scritto dal radiologo.
Per quanto riguarda la febbre non si sono associati altri sintomi, ed è stata curata con compresse di Tachipirina 1000mg.
Dottore, tenuto conto, che mia sorella si è sottoposta alla TC con mezzo di contrasto il 04.05.2009, Le volevo chiede si può sottoporre alla risonanza magnetica con mezzo di contrasto o tra i due esami è intercorso poco tempo?
La saluto ringraziandoLa di vero cuore.
il referto che Le ho scritto è quello della TC dell'addome con mezzo di contrasto, ed è integro a quello scritto dal radiologo.
Per quanto riguarda la febbre non si sono associati altri sintomi, ed è stata curata con compresse di Tachipirina 1000mg.
Dottore, tenuto conto, che mia sorella si è sottoposta alla TC con mezzo di contrasto il 04.05.2009, Le volevo chiede si può sottoporre alla risonanza magnetica con mezzo di contrasto o tra i due esami è intercorso poco tempo?
La saluto ringraziandoLa di vero cuore.
[#3]
Gentile Utente,
non cè alcuna indicazione pratica sul tempo che deve intercorrere tra due esami contrastrografici.
Il mezzo di contrasto può essere nefrotossico, quinidi ne si limita l'utilizzo ai casi di necessità, quale quello di sua sorella.
Il rischio di sviluppare nefrotossicità è più alto nei pazienti anziani, diabetici, con danno renale pre-esistente, para-proteinemia; non conosco la storia clinica di sua sorella, ma data l'età e il fatto che Lei non abbia menzionato nulla penso si possa escludere tutte le condizioni sopraelencate.
Consiglio preventivamente una buona idratazione (bere almeno 1 L d'acqua) 1 ora prima dell'esame e subito dopo l'esame.
Le raccomando comunque, prima di procedere con ulteriori esami radiologici, di far visionare il referto e le immagini della TC al suo medico ed ad uno specialista nefrologo/urologo. Senza visionare la TC infatti non le posso indicare se già l'esame effettuato contiene degli elementi potenzialmente utili per una diagnosi definitiva.
Cordiali saluti,
non cè alcuna indicazione pratica sul tempo che deve intercorrere tra due esami contrastrografici.
Il mezzo di contrasto può essere nefrotossico, quinidi ne si limita l'utilizzo ai casi di necessità, quale quello di sua sorella.
Il rischio di sviluppare nefrotossicità è più alto nei pazienti anziani, diabetici, con danno renale pre-esistente, para-proteinemia; non conosco la storia clinica di sua sorella, ma data l'età e il fatto che Lei non abbia menzionato nulla penso si possa escludere tutte le condizioni sopraelencate.
Consiglio preventivamente una buona idratazione (bere almeno 1 L d'acqua) 1 ora prima dell'esame e subito dopo l'esame.
Le raccomando comunque, prima di procedere con ulteriori esami radiologici, di far visionare il referto e le immagini della TC al suo medico ed ad uno specialista nefrologo/urologo. Senza visionare la TC infatti non le posso indicare se già l'esame effettuato contiene degli elementi potenzialmente utili per una diagnosi definitiva.
Cordiali saluti,
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 10.8k visite dal 09/05/2009.
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