Parere in merito a tac di controllo addome con mdc a seguito di una pielonefrite acuta

Salve,
Lo scorso 28 luglio sono stata ricoverata d'urgenza per una pielonefrite acuta che interessava il rene dx. Sono stata sottoposta ad una terapia antibiotica con levoxacin e rocefin per gli otto giorni di degenza e ho assunto levoxacin per una settimana una volta dimessa (1 cps al giorno).
A 10 giorni di distanza sono risultata positiva all'urinocoltura di controllo, a seguito della quale il medico di base mi ha prescritto una scatola di bactrim. Ripetuta l'urinocoltura a 10 giorni dalla fine dell'antibiotico sono risultata nuovamente positiva e ho assunto una scatola di Augmentin. Sono risultata positiva anche alla successiva urinocoltura, mi sono rivolta ad una specialista che, in base al mic, mi ha prescritto un'ulteriore terapia con ciproxin per 10 gg (con fermenti lattici per rinforzare la flora). Il 23 ottobre (un giorno dopo aver terminato l'antibiotico) ho effettuato una tac addome con mdc il cui testo riporto di seguito:

Esame eseguito con tecnica multifasica prima e dopo somministrazione di mdc ev. Fegato a contorni regolari, nei limiti per morfo-volumetria e caratteristiche tomodensitometriche, con evidenza di minuta area ipodensa di circa 3, 5 mm al IV s. Colecisti distesa, a contenuto ipodenso, esente da immagini litiasiche endoluminali. Milza, pancreas e surreni nei limiti tomodensitometrici. A carico del rene di destra, che risulta in sede, si documenta area ipodensa nastriforme che interessa a tutto spessore il parenchima renale con minima incisura del profilo corticale (reperto riferibile in prima ipotesi ad esito di pielonefrite).
Omolateralmente si segnala altra sfumata area ipodensa parenchimale, in sede polare inferiore, che non altera il profilo corticale renale: reperto meritevole di correlazione clinico-laboratoristica (esito? Flogosi attiva?) . Rene destro in sede, nei limiti morfo-volumetrici. Nella norma la fase escretrice a carico di entrambi i reni. Non evidenti segni di idronefrosi né calcolosi delle vie urinarie. Vescica normo-distesa, a pareti regolari. Aorta addominale di calibro regolare. Non versamento libero endo-addominale. Nelle scansioni passanti per le basi toraciche non evidenza di versamento pleurico né di lesioni focali in atto del parenchima polmonare.

Vorrei avere un parere sul suddetto referto.
Colgo l'occasione per ringraziarvi in anticipo.

Ps.
Ad oggi accuso di tanto in tanto dolore/fastidio nella zona lombare all'altezza del rene destro. A breve mi sottoporrò ad un'ulteriore urinocoltura.
[#1]
Dr. Decenzio Bonucchi Nefrologo 321 14
L'urinocoltura è un esame molto difficile da eseguire, per cui molto spesso ci sono falsi positivi da contaminazione del campione. Inoltre, la pielonefrite è malattia seria che dà sintomi e segni di laboratorio. Per stabilire se i segni RMN hanno significato le consiglio di fare insieme all'urinocoltura anche emocromo + formula e PCR. Tenga presente che questi cicli di antibiotico, se non giustificati, rischiano soltanto di far emergere qualche microbo robusto e resistente agli antibiotici.