Dialisi
Buongiorno, il mio compagno a seguito.di un drammatico ricovero protrattosi per 60 gg (era giunto in ospedale con grave anemia, presenza di liquido nei polmoni, ipertrofia ventricolo sinistro e ipertensione) e' stato dapprima.sottoposto a tre interventi di Toracentesi, poi dialisi continuata e successivamente a giorni alterni. Dalla data delle dimissioni (febbraio 2018) , con diagnosi Irc e Les, viene sottoposto a 3 sedute di emodialisi al momento sempre con Cvc. Non e' mai stato fatto un esame decisivo per stabilire lo stato dei reni, ha fatto una biopsia nel 2014, che non rilevava anomalie particolari, ed esami ecografici (a sue spese) che rilevavano una lieve sofferenza a livello di parenchima. Mai sottoposto a scintigrafia/urografia, mai data alcuna speranza di reversibilità o comunque riduzione sedute. Continua ad assumere Deltacirtene e Aziatropina prescritti alle dimissioni.E' il caso di cambiare urgentemente centro di riferimento? Oltretutto ogni volta che deve fare la seduta cade in uno stato angoscioso dal quale non so come aiutarlo ad uscire. Grazie.
[#1]
Nefrologo
Se ha una precedente biopsia e una diagnosi di LES , con una terapia come ha scritto, Deltacortene e Azatioprina, sta facendo quello che può servire per arrivare a una remissione del LES; se questa gli consentirà di recuperare abbastanza funzione renale da stare in equilibrio senza la dialisi, lo dirà il tempo. Probabilmente i medici che lo curano sono di poche parole, o non vogliono sbilanciarsi e promettere risultati che non si possono promettere. Ma questo non significa che gli manchino le cure giuste...
[#2]
Utente
Grazie per il cortese riscontro .
Tuttavia ho sempre il dubbio che non sia stato mai sufficientemente indagato il problema cardiaco, perché ogni qualvolta ci si è rivolti a cardiologi, per la pressione costantemente a livelli elevati, continuavano a dire che non erano in grado di sapere se il problema era del cuore o dei reni. Non sono del settore , ma penso che nel XXI secolo qualche progresso a livello di indagine medica sia stato fatto....e poi si trascura completamente l'aspetto psicologico della persona, limitandosi a mettere toppe e non spiegare perché ne cosa ci si può aspettare...,
Tuttavia ho sempre il dubbio che non sia stato mai sufficientemente indagato il problema cardiaco, perché ogni qualvolta ci si è rivolti a cardiologi, per la pressione costantemente a livelli elevati, continuavano a dire che non erano in grado di sapere se il problema era del cuore o dei reni. Non sono del settore , ma penso che nel XXI secolo qualche progresso a livello di indagine medica sia stato fatto....e poi si trascura completamente l'aspetto psicologico della persona, limitandosi a mettere toppe e non spiegare perché ne cosa ci si può aspettare...,
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Nefrologo
Per come ci ha descritto l'esordio (grave anemia, presenza di liquido nei polmoni, ipertrofia ventricolo sinistro e ipertensione) sembra proprio che il problema iniziale sia stata l'insufficienza renale, le cui conseguenze non sono solo la ritenzione di "tossine" ma anche e soprattutto l'incapacità di espellere i liquidi dell'organismo, cui consegue sovraccarico di acqua e sale e ipertensione, che a loro volta poi causano "scompenso" di cuore. Non posso essere sicuro che questa sia stata la trafila del suo congiunto, ma è quanto accade più di frequente. Quanto all'aspetto psicologico... condivido che c'è un problema generale in molti medici, che considerano prioritaria la cura della malattia, piuttosto che la cura della persona. Ma in certi casi è la gravità stessa delle situazioni che assorbe tutte le attenzioni possibili.
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 2.8k visite dal 07/01/2019.
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