Nefrectomia

Buongiorno, mio padre - 82 anni - è stato sottoposto a nefrectomia nel mese di aprile per carcinoma e ad asportazione totale della vescica sempre per carcinoma nel mese di settembre. Ora è quindi con un rene solo e stomizzato.
A parte la fatica a riprendersi soprattutto dall'ultimo intervento, continua ad avere dei sintomi tipo pressione alta con piedi e caviglie gonfi, ora migliorato con assunzione di mezza pastiglia per la pressione, sintomi di stimolo ad urinare come da cistite, e - circa un mese fa - una piccola colica renale per la quale ci siamo recati al pronto soccorso ma dopo ecografia e controlli è stato dimesso.

Ora ha fatto degli esami del sangue di controllo e i seguenti valori sono ancora sballati:
- Emoglobina 11 (ma con ferritina 200 e transferrina 202)
- Creatininemia 2,22
- P.R.C 2,69

Il medico geriatra che aveva prescritto gli esami sospetta un funzionamento non corretto del rene. Ma anche un possibile effetto residuo della lieve cistite e della colica.
A parte far vedere gli esami fra qualche giorno all'urologo in occasione del cambio tutore della stomia, c'è qualche altro accertamento che andrebbe fatto? Più che l'urologo sarebbe forse necessario farlo seguire da un nefrologo?
Qualcuno di questi valori - o sintomi a cui fare attenzione - potrebbe far sospettare che il carcinoma possa aver attaccato anche l'altro rene?

Mi scuso per le tante domande e ringrazio molto.
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Nefrologo attivo dal 2011 al 2021
Nefrologo
Un uomo ottantenne che abbia due reni ben funzionanti ha una funzione renale di circa 70 ml/minuto, quindi circa 2/3 del valore del giovane sano. Se a questa persona togliamo un rene, la capacità depurativa scende nella migliore delle ipotesi a 35-40 ml/minuto. Dal valore di creatinina nel sangue si deduce che la funzione renale di suo padre è circa 30 ml/minuto; come ho spiegato prima non può essere di più; e con questo valore ricade nell'ambito dell'insufficienza renale, per la quale le conseguenze più frequenti sono ipertensione (con necessità di un farmaco per regolarla) e anemia (non da carenza di ferro, ma proprio per l'insufficienza renale).
Quindi: per il cambio del cateterino e per i disturbi che avverte all'apparato urinario, è competente l'urologo; per la cura della pressione arteriosa e le alterazioni degli esami può essere competente il vostro medico di famiglia, o se lui lo ritiene può chiedere il parere dello specialista Nefrologo.
Quanto al timore che il carcinoma non sia stato del tutto rimosso... non ci sono esami ematici che lo possono dire, solo i controlli di TAC o ecografia che l'urologo programmerà.
[#2]
Utente
Utente
La ringrazio molto.
In effetti oggi in occasione del cambio del catetere l'urologo ha visto gli esami che ha definito "normali per le sue condizioni".
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L'ipertensione è lo stato costante di pressione arteriosa superiore ai valori normali, che riduce l'aspettativa di vita e aumenta il rischio di altre patologie.

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