Stenosi del giunto

Egregi dottori,

Vi scrivo per avere qualche delucidazione in merito alla patologia in oggetto. Durante la mia infanzia, intorno agli 11 anni di età, mi è stata diagnosticata (accidentalmente) una stenosi del giunto pielo uretrale con la dilatazione del rene destro. Mi trovavo presso il reparto pediatria dell'azienda ospedaliera di Padova. In un primo momento si è pensato di operarmi, ma una volta condotti ulteriori accertamenti urologici e nefrologici i medici hanno ritenuto che non ci fosse indicazione ad operare. In seguito, per qualche anno ho continuato ad eseguire dei controlli, in un primo periodo più ravvicinati, successivamente più diradati e non è mai emerso alcun cambiamento pertanto non mi è mai stata data indicazione ad intervento chirurgico. Trascorsi moltissimi anni, all'età di circa 22 anni, ho eseguito una scintigrafia renale con liquido di contrasto su mia iniziativa presso l'azienda ospedaliera di Grosseto. La scintigrafia ha evidenziato la persistenza dello stato che già conoscevo senza particolari differenze rispetto alle condizioni in cui mi trovavo da bambino.
Oggi ho quasi 40 anni e sovente mi sono trovato a leggere che tale patologia viene sempre operata, anche a scopo precauzionale per scongiurare aggravamenti futuri, pertanto mi domando come mai nel mio caso nessuno dei medici che mi ha avuto in cura ha ritenuto di dover intervenire chirurgicamente. Non so se possa dipendere dall'entità del problema, ma certo ricordo distintamente fin da bambino che nelle immagini potevo vedere un rene che misurava il doppio dell'altro.
Premetto che dalla tenera età ad oggi non ho mai sofferto di alcun sintomo. Pratico sport da sempre e conduco una vita normalissima senza accusare alcuna problematica. Anche li risultati delle analisi del sangue e delle urine che nel corso degli anni ho eseguito come controllo precauzionale ciclico, l'ultima volta circa un anno e mezzo fa, non hanno mai evidenziato anomalie.
Vi chiedo quindi come devo comportarmi rispetto alla patologia congenita che ho scoperto di avere da bambino, se la situazione vada monitorata con attenzione e quindi con l'andare degli anni devo eseguire dei controlli più frequenti e di che natura, dato che ad oggi ho vissuto come se non avessi alcuna patologia e non mi sono curato particolarmente di tenerla d'occhio (come detto l'ultima scintigrafia risale a più di 15 anni fa).

Grazie.
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Nefrologo attivo dal 2011 al 2021
Nefrologo
Dopo anni, un'ecografia, che non si fermi a descrivere la dilatazione della pelvi, ma che valuti bene le misure dei reni, lo spessore e l'ecogenicità del parenchima renale, e magari l'indice di resistenza arterioso all'ecodoppler.
Dopodiché, SE c'è qualche dubbio sul funzionamento del rene "dilatato", dopo tanti anni una uroTAC non sarebbe sprecata.
infine, negli esami di urina valuti sempre anche l'albuminuria, che (in assenza di infezione) è un indice precoce di sofferenza renale.
Intanto continui la sua vita normale e attiva.
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Utente
Utente
Gentilissimo Dr. Malmusi,

La ringrazio molto per i Suoi preziosi consigli, farò l'ecografia prima possibile e riferirò qui l'esito. Gli esami del sangue e delle urine li ho già in programma per febbraio e anche per quelli riferirò se vi fossero anomalie. Dalla Sua risposta deduco che quindi in taluni casi, e il mio rientra tra questi, non ci sia necessariamente l'indicazione ad operare.
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Nefrologo attivo dal 2011 al 2021
Nefrologo
Se si dimostra che è una situazione compensata e stabilizzata, con funzione renale normale, spessore parenchima normale o di poco ridotto, senza proteinuria o ipertensione... si può tenere così, controllandosi regolarmente.
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Utente
Utente
La ringrazio ancora dottore, farò in modo di comunicarle l'esito degli accertamenti che mi ha consigliato non appena potrò eseguirli.