Salvare un rene con le nuove tecnologie?
Egr. Prof,
a mia madre di 66 anni, soggetto in forte sovrappeso, a seguito di una Tac è stato diagnosticato questo:
Al preliminare esame diretto si documenta la presenza di formazione calcifica di significato litasico (21 mm)a livello del gruppo calicale superiore del rene di sinistra.
La valutazione contrastografica non mette in evidenza alterazioni densitometriche a carico del parenchina epatico, splenico(piccola milza accessoria), del pancreas, del surrene di sinistra. Adenoma del surrene di destra (21 mm)meritevole di integrazione con esame RM.
I reni appaiono bilateralmente in sede. A destra si documenta la presenza di formazione solida rotondeggiante (diametro assiale massimo 47 mm)sostanzialmente isodensa in condizioni di base e con una disomogenea impregnazione dopo somministra di m.d.c.a margini netti e regolari, verosimilmente a partenza dalla midollare renale, con depiazzamento dei calici e delle pelvi. Non si documentano tumefazioni linfoghiandolari in sede lomboaortica e pelvica. Pelvi appaiono le vene renali e la vena cava inferiore.
A sinistra alcune formazioni cistiche renali la maggiore delle quali con diametro di 39 mm.
Il chirurgo che ha letto la Tac vuole asportare il rene.
Mi chiedevo con le nuove tecnologie se è possibile salvarlo. E quali sono i centri specializzati a cui rivolgersi.
Grazie.
a mia madre di 66 anni, soggetto in forte sovrappeso, a seguito di una Tac è stato diagnosticato questo:
Al preliminare esame diretto si documenta la presenza di formazione calcifica di significato litasico (21 mm)a livello del gruppo calicale superiore del rene di sinistra.
La valutazione contrastografica non mette in evidenza alterazioni densitometriche a carico del parenchina epatico, splenico(piccola milza accessoria), del pancreas, del surrene di sinistra. Adenoma del surrene di destra (21 mm)meritevole di integrazione con esame RM.
I reni appaiono bilateralmente in sede. A destra si documenta la presenza di formazione solida rotondeggiante (diametro assiale massimo 47 mm)sostanzialmente isodensa in condizioni di base e con una disomogenea impregnazione dopo somministra di m.d.c.a margini netti e regolari, verosimilmente a partenza dalla midollare renale, con depiazzamento dei calici e delle pelvi. Non si documentano tumefazioni linfoghiandolari in sede lomboaortica e pelvica. Pelvi appaiono le vene renali e la vena cava inferiore.
A sinistra alcune formazioni cistiche renali la maggiore delle quali con diametro di 39 mm.
Il chirurgo che ha letto la Tac vuole asportare il rene.
Mi chiedevo con le nuove tecnologie se è possibile salvarlo. E quali sono i centri specializzati a cui rivolgersi.
Grazie.
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Oggigiorno buona parte delle masse renali di piccole-medie dimesioni possono essere asportate selettivamente con risparmi dell'organo. Fanno eccezione situazioni in cui la localizzazione è particolarmente sfavorevole (es. lesioni troppo vicine al centro del rene dove decorrono le grosse vene ed arterie). Questo giudizio può essere espresso solo osservando attentamente le immagini sia della TAC che della risonanza magnetica. L'operabilità dipende in massima parte dall'esperienza specifica dell'operatore in questo tipo di chirurgia. In particolare, l'approccio più avanzato e meno invasivo a questo tipo di chirurgia è costituito dalla laparoscopia, anche assistita dal robot. Ancor di più, vale qui l'esperienza del professionista che va individuato tra coloro che eseguono questi interventi con maggiore frequenza, cosa che accade perlopiù solo nei grossi centri di riferimento uro-oncologico.
Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 1k visite dal 06/04/2016.
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